La campagna piacentina alle 8 di mattina, in un giorno di metà ottobre soleggiato, nei pressi Castel San Giovanni, sa regalare un panorama meraviglioso. Poi, con l’avanzare del tempo, scende un po’ di nebbiolina, per effetto dell’aumento delle temperature, e l’atmosfera è comunque caratteristica. Questo è quello che ho trovato nella mia visita a Cascina Ratti, dove i fratelli Paolo e Stefano Fellegara conducono la Latteria Pievetta, azienda agricola con stabilimento di trasformazione del latte a due passi dalla stalla. Dai capi in lattazione (ad oggi 530 capi in totale, e tre gruppi di vacche in mungitura, per un totale di 230 vacche in lattazione) in azienda si ottiene del buon latte crudo che diventa latte fresco alta qualità, ottenuto immediatamente dopo la mungitura nell’impianto presente in cascina, ma anche yogurt, formaggi freschi e dessert.

L’azienda agricola Pievetta nasce nel 1933, quando nonno Giuseppe Fellegara compra l‘azienda. All’epoca, papà Luigi aveva 3 anni: oggi è un giovane novantenne che ancora si diverte a girare in azienda con i trattori. Il contributo dei genitori di Paolo e Stefano è stato quello di curare la parte delle colture, mentre l’evoluzione ad allevamento si ha con l’ingresso di Paolo in azienda che, appena laureato in agraria, decide di rimanere a seguire l’attività di famiglia. La parte zootecnica è agli occhi dei due fratelli la più adatta per il territorio che offre spazi, acqua, coltivazioni (soprattutto erba medica e mais, che crescono bene da queste parti) in abbondanza per questo tipo di specializzazione. Stefano, a differenza di Paolo, non entra subito in attività: anche lui laureato in agraria all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, inizialmente lavora come informatore del farmaco. L’attività passa ufficialmente sotto la conduzione di Stefano e Paolo nel 2007, e dà lì l’evoluzione dell’azienda progredisce a passo svelto. Nel 2008 entra in funzione la latteria aziendale, che confeziona solo il latte proveniente dall’allevamento interno: Latteria Pievetta è la prima azienda sul territorio piacentino ad essere riconosciuta come produttrice di latte di alta qualità, dando alla luce il marchio “Latteria Pievetta”. Nel 2010, comincia la produzione di yogurt (oggi si contano ben 25 gusti, tutti golosissimi), nel 2011 si aggiungono la linea dessert, la linea dressing e la mousse di latte. Nel 2015 nasce inoltre il nuovo marchio LATTERIA DEL DUCATO. E non è finita qui: scopriamo insieme a Paolo l’impostazione dell’allevamento e cosa si aspettano lui e Stefano per il futuro. Oggi l’azienda si estende per 60 ettari in proprietà, ai quali si aggiungono altri 40 ettari in affitto.

Con il lockdown abbiamo ridotto drasticamente le vendite perché rifornivamo molte gelaterie e ristoranti. Ci è venuta quindi l’idea di introdurre i vasetti in vetro, acquistando il vetro da una grossa vetreria qui vicino. Abbiamo dovuto fare delle modifiche alla macchina termosaldatrice, tarata prima sulle confezioni classiche in plastica. Grazie al nostro commerciale, che è piuttosto in gamba, abbiamo mandato campionature ovunque, per arrivare anche all’estero: è stata un’esplosione!”, mi racconta Paolo mentre ci spostiamo verso la stalla. Siamo nell’area delle bovine in lattazione: animali tranquilli ed impegnati a gustarsi la razione. Una vacca è stata appena spostata, dopo il parto del giorno precedente: per tutta la nostra sosta in stalla, brontola a gran voce, contrariata dalla novità.

Quando una vacca sta bene, si vede: oltre ad essere tranquilla, ha un mantello pulito e sano, ti segue curiosa con gli occhi e cerca di attirare la tua attenzione. Il segreto per vacche felici si può riassumere in due concetti: benessere animale ed alimentazione equilibrata. D’altronde, anche l’uomo se non è stressato, se vive in ambienti tranquilli e poco rumorosi, se fa attività fisica e mangia in modo sano ed equilibrato, è più sereno. “Io e Stefano ci siamo divisi i compiti: io mi occupo della parte zootecnica ed agronomica, mentre Stefano segue la produzione in latteria. Per quanto riguarda l’allevamento, confesso di essere un malato di alimentazione: sulla base delle indicazioni di Alessandro Fantini, nutriamo i nostri animali, e sicuramente la differenza si vede: c’è una risposta molto evidente a quello che le vacche mangiano, si vede proprio il benessere animale”. L’alimentazione dei capi destinati alla produzione di latte, indipendentemente dalla specie allevata, come ormai abbiamo imparato con i numerosi articoli di Ruminantia, influisce anche sulla composizione e qualità del latte: “Con questa alimentazione otteniamo un latte ad elevata qualità, soprattutto per quanto riguarda le percentuali proteine e grasso, che sono molto alte: anche in estate, siamo intorno al 4.2% di grasso e al 3.6% di proteine. Dal punto di vista tecnologico è un latte perfetto: anche il caseificio di Cremona al quale conferiamo una parte del nostro latte ha riscontrato una differenza esagerata tra il nostro prodotto e la materia prima raccolta da altri produttori. In particolare, la differenza sta nella diversa struttura che il coagulo presenta al momento della cagliatura. Il caseificio produce per noi formaggi freschi, dei quali una parte va direttamente sul mercato partendo dallo stabilimento di produzione.”. Quello di Latteria Pievetta non è solo latte italiano, è latte fresco contrassegnato da un unico codice allevamento, quello della società agricola Pievetta. Un latte munto la mattina presto, in uscita dopo tre ore dalla Latteria per raggiungere rapidamente i punti vendita.

Le vacche dell’azienda di Pievetta mangiano prodotti ottenuti dalle colture aziendali, ma anche granella di mais acquistata da un grossista estremamente meticoloso nel controllo delle micotossine e miscele preparate in azienda con materie prime acquistate durante l’anno. Paolo ci spiega che hanno fatto il riconoscimento per la preparazione delle miscele in azienda come da normativa, con vincolo di preparazione per l’utilizzo unicamente nel loro allevamento. L’alimentazione animale non è l’unica scelta mirata in azienda. Infatti un’altra cosa sulla quale Paolo è particolarmente attento è la fecondazione degli animali: “Sono contrario alla sincronizzazione. Trentacinque anni fa ho fatto un corso da fecondatore laico, e da allora conduco io la pratica. A questo si aggiunge una positiva collaborazione con il veterinario che segue l’azienda, che condivide le cose più utili a noi per gestire gli animali. Sono molto soddisfatto dell’approccio che abbiamo adottato, perché prima della fecondazione andiamo a effettuare controlli direttamente sull’animale prima di procedere. Questo perché va compreso se l’animale è effettivamente pronto ad essere fecondato e se non ci sono problemi fisiologici in corso: ciò si può fare solamente visitando e osservando la vacca”. Oltre alla sua formazione, Paolo, negli anni, ha letto manuali pratici, si è confrontato con colleghi ed esperti,  ha seguito i gruppi di giovani studenti di veterinaria che, ogni anno, arrivano in azienda per lezioni pratiche sul campo: tutto questo lo ha portato ad aggiustare il tiro quando necessario, a crescere come allevatore e a fare scelte razionali d’impostazione del futuro dell’azienda.

A proposito di futuro, cosa stanno combinando Paolo e Stefano? “Dobbiamo iniziare il cantiere per l’impianto di produzione di biogas, che sarà da 200 kW e verrà alimentato unicamente a deiezioni. Poi vogliamo costruire una nuova stalla, esasperando il benessere animale: abbiamo raggiunto ad oggi già un ottimo livello, ma non lasciamo limiti alle scelte ed alla provvidenza. L’obiettivo è triplicare i capi in lattazione, riducendo l’attività agronomica al minimo: dovrà essere attività marginale, sostenuta dal numero giusto di attrezzature, con un corretto contributo da parte dei terzisti”, ci racconta Paolo, che ci spiega quali scelte verranno fatte per avere ancora più benessere animale: “Miglioreremo al massimo la ventilazione, valutando anche le stalle chiuse con aspiratori. Una parte della stalla verrà destinata a compost barn, ottimizzeremo la distribuzione di acqua riscaldata ed automatizzeremo l’alimentazione. Sarà una serie di scelte ben mirate, con un occhio di riguardo anche per l’esposizione ai rumori – ecco perché voglio automatizzare l’alimentazione. Le vacche devono essere tranquille, senza stress e con le giuste ore di luce”. La struttura per la trasformazione dello yogurt verrà rinnovata, aggiungendo uno spaccio più grande. Anche la sala di mungitura, che oggi è ancora quella installata trentacinque anni fa, verrà rinnovata: per Paolo, con i numeri che si è posto di raggiungere, il robot non è soluzione ideale, perciò opterà per la giostra di mungitura, soluzione migliore per le sue aspettative. “Stiamo ragionando il tutto per impostare l’azienda per il futuro. Quando si fanno determinate scelte, la domanda deve essere quanto perdo ogni giorno, non quanto mi costa quando faccio gli interventi.”.

Nel giro in azienda, abbiamo parlato anche con Stefano, strappandolo per qualche minuto alla produzione della zuppa inglese. Stefano segue a pieno ritmo la produzione di latte fresco, yogurt, e dessert di Latteria Pievetta e ci ha raccontato l’evoluzione delle scelte produttive all’interno della Latteria: “Dalla partenza di più di nove anni fa ad oggi, abbiamo fatto molti cambiamenti anche per quanto riguarda la Latteria: abbiamo modificato il packaging, introducendo di recente il vetro per gli yogurt, scegliendo colture di fermenti lattici ben precise, lavorando sui tempi di fermentazione, ma anche su quelli di mantenimento della temperatura con l’obiettivo di ottenere yogurt più compatti senza aggiungere altro, solo con le potenzialità del nostro latte. Va detto che il latte è interessante sia per il profilo proteico che per quello in grasso, e questo grazie all’alimentazione che Paolo cura in stalla. Oggi, lo yogurt in vetro è quello che va per la maggiore, copre circa il 95% della produzione.”.  Anche sui dessert è stato un progressivo aggiungere prodotti: “Siamo partiti dalla classica pannacotta, poi budini al cioccolato, per arrivare a tiramisù, zuppa inglese e cheesecake. Possiamo considerare questi prodotti al livello di eccellenze perché vengono serviti nella ristorazione, con il vantaggio di avere un prodotto già nel bicchiere”. Sullo yogurt c’è da molto da raccontare, primo perché ha una texture molto piacevole ed un gusto equilibrato, secondo perché ha partecipato alla decima edizione del Concorso Agri Yogurt tenutasi a gennaio 2020 nell’ambito di Fieragricola. Su oltre 100 campioni partecipanti per la categoria yogurt da latte vaccino, lo yogurt di Latteria Pievetta si è posizionato in sesta posizione, un ottimo risultato data l’affluenza di prodotti al concorso.

Qualche anno fa, anche Paolo partecipava alla gestione della Latteria, ma poi era doveroso fare una scelta: da quando hanno suddiviso i compiti, Paolo e Stefano hanno fatto davvero molta strada, rivoluzionando sia la stalla che la latteria. Ora non resta che aspettare che tutti i progetti di Paolo per la stalla si realizzino, per vedere come è possibile esasperare il benessere animale per vacche più felici e tanto buon latte.

Per conoscere Latteria Pievetta, ecco i contatti:

Via Pievetta, 17, 29015 Pievetta-dogana Po PC

Sito webwww.latteriapievetta.it

E-mail: info@latteriapievetta.it