Leggenda dei formaggi che fanno sognare
Una credenza dei tempi passati, oggi diffuse attraverso internet, è che mangiare formaggio e, in particolare, alcuni tipi di formaggio prima di andare a dormire provocherebbe brutti sogni se non incubi.
Nel Regno Unito, si credeva e si crede ancora oggi che il formaggio Stilton provocherebbe sogni strani e vividi se non folli, con ulteriori precisazioni che questo avverrebbe più nei bambini e nelle donne che non negli uomini. Altre credenze riguardano l’idea che il formaggio Cheddar favorirebbe sogni con la presenza di celebrità, che il formaggio Red Leicester farebbe sognare vecchi amici o eventi i nostalgici del passato, compresi i giorni di scuola e gli amici d’infanzia e che il Brie britannico nelle donne provocherebbe sogni deliziosi e negli uomini sogni strani. Non è chiaro da dove, nel Regno Unito, abbiano avuto origine queste credenze sui sogni e sugli incubi provocati dai formaggi, ma per alcuni esse sarebbero da collegare al personaggio di Scrooge di Charles Dickens che incolpa una briciola di formaggio per le sue visite notturne in “A Christmas Carol“. Negli anni sessanta del secolo scorso, le influenze dei formaggi sui sogni sono state anche associate a un particolare farmaco antidepressivo (J. Charles Shee – Pargyline and Cheese Reaction – Br. Med J. – May 30, 1 (5395), 1441, 1964).
In paesi come l’Italia le supposizioni che collegano il mangiare formaggi, soprattutto fermentati, con sogni e incubi, facendo anche riferimento a streghe, diavoli e demoni hanno suscitato l’interesse dei ricercatori, soprattutto da quando i sogni sono divenuti oggetto di grande attenzione da parte della psicoanalisi e da quando lo studio del sonno è stato affrontato in modo scientifico con strumenti che danno risultati obiettivi. Nel 2005 compare uno studio non controllato (Anonymous – Sweet Dreams are Made of Cheese – Daily Mail Sep 12, 2005) nel quale il British Cheese Board coinvolge duecento volontari e della durata di una settimana e secondo il quale dopo uno spuntino con formaggio a tarda notte non vi sono brutti sogni. Anzi, dopo aver mangiato venti grammi di formaggio mezz’ora prima di andare a dormire, il 72% dei volontari dorme molto bene, poco più di due terzi ricorda i propri sogni e nessuno riferisce di incubi. Su questi dati la dottoressa Judith Bryans del Dairy Council dichiara che uno degli amminoacidi nel formaggio, il triptofano, riducendo lo stress può aiutare a dormire bene la notte.
Fame, sete e sogni
La fame sotto forma di digiuno è un noto fattore che scatena sogni e vivide visioni: ciò è noto presso i popoli indigeni del Nord America e in alcuni dei primi culti come gli Oracoli di Trofonio e Amphiaros in Grecia e nell’Antico Egitto. In molti di questi contesti, il digiuno fa parte di una ricerca di un contatto visionario con il mondo degli spiriti che implica diverse forme di privazione e sacrificio, ad esempio privazione del sonno, isolamento sociale, esposizione o minacce di attacchi di animali. Le relazioni causali tra digiuno e sogni non sono facili da discernere da queste fonti storiche e antropologiche, ma generalmente si crede che l’assenza di cibo, che porta a una fame acuta o cronica, possa innescare vividi sogni. Un certo supporto a queste antiche credenze e impressioni psicoanalitiche è fornito dalla scoperta del sonno REM e del suo legame con il sogno vivido di acqua in persone che si sono addormentate dopo essere state private di liquidi per ventiquattro ore. In sintesi, resoconti storici e alcuni studi sistematici supportano l’idea che la fame e la sete possano produrre sogni più vividi, bizzarri e personalmente significativi. La credenza diffusa nell’uso intenzionale del digiuno per stimolare il sogno riflette probabilmente questa influenza, ma questi studi sono limitati in ciò che rivelano sulle relazioni dirette tra tipo di alimento e sogno.
Formaggi e sogni
Esistono prove che il sonno sia facilitato o interrotto da diversi tipi di alimenti, ad esempio cibi ricchi di triptofano, caffeina o alcol, o anche cibi come latte, kiwi o succo di amarena. Tuttavia gli effetti degli alimenti sui sogni rimangono in gran parte nel regno dell’aneddotica o dell’immaginario. Inoltre, le credenze e le tradizioni comuni su quali cibi influenzano il sogno non sono ben documentate, anche se tali impressioni soggettive possono fornire utili punti di partenza per una ricerca più oggettiva sull’argomento. I pochi studi disponibili sui sogni sul cibo rivelano una prevalenza relativamente bassa di sogni di alimentazione di per sé, con la possibile eccezione di individui con disturbi alimentari e altre condizioni di salute, ma una maggiore prevalenza di sogni sull’oralità e sulle associazioni alimentari. Sebbene limitati, tali risultati dimostrano nondimeno che sognare il cibo e il mangiare non è raro, suggerendo anche che gli effetti del cibo sul sogno possono essere associati a fattori di salute e personalità. In questo quadro, lo studio di Tore Nielsen e Russell A. Powell (Nielsen T., Powell R. A. – Dreams of the Rarebit Fiend: food and diet as instigators of bizarre and disturbing dreams – Front Psychol. 6: 47, 2015) fa un primo passo nella conoscenza del problema esplorando il modo in cui le persone percepiscono il cibo per influenzare i loro sogni e se queste percezioni sono associate alle caratteristiche del sonno e alle abitudini alimentari e alle motivazioni. Inoltre, nella ricerca è considerato anche il formaggio. Da questa analisi effettuata con metodo scientifico risulta che l’alimentazione influisce sul sogno sotto diversi aspetti oltre quello ben accertato dell’influenza della fame e della sete sui sogni. Nella relazione tra cibo e sogno è stata valutata la prevalenza della percezione dei sogni dipendenti dal cibo e i tipi di alimenti più comunemente accusati. Nello specifico, è stato determinato se il sogno percepito come dipendente dal cibo è associato a fattori dietetici, del sonno o motivazionali e infine è stato esplorato se questi fattori, indipendentemente dalle percezioni tra cibo e sogno, sono associati a segnalazioni di sogni vividi e disturbanti. Da queste ricerche si è visto che la percezione del sogno dipendente dal cibo ha una prevalenza del 17,8% e che i prodotti lattiero-caseari corrispondono alla categoria alimentare più frequentemente accusata (39-44%). Sulla base di questi risultati, si può ritenere che gli alti livelli di triptofano nel formaggio possano ridurre lo stress e favorire il sonno. Inoltre, non si può escludere che alcuni alimenti contenenti sostanze nutritive che hanno dimostrato di avere un impatto sul sonno possano avere un effetto anche sui sogni; tuttavia questi sarebbero di natura più generale che di un cambiamento specifico nel contenuto del sogno. Sogni vividi sono associati a condizioni di benessere, e più precisamente sonno migliore, una dieta più sana e tempi più lunghi tra i pasti (digiuno) e suggeriscono quattro spiegazioni per la percezione del sogno dipendente dal cibo: effetti specifici del cibo, angoscia indotta dal cibo, influenze folcloristiche e attribuzioni errate causali.
Formaggi e sogni a occhi aperti
Se il formaggio non fa sognare durante il sonno, è però capace di far sognare a occhi aperti in paesi ideali quali quelli di Cuccagna o di Bengodi, luoghi ricordati in testi di ogni epoca e nei quali il benessere, l’abbondanza e il piacere sono alla portata di tutti e dove il formaggio è presente in quantità elevate. Come descritto da Boccaccio (1313 – 1375) nella III novella dell’ottava giornata del Decameron, nel paese di Bengodi “si legano le vigne con le salsicce, ed avevasi un’oca a denaio ed un papero giunta; ed eravi una montagna tutta di formaggio parmigiano grattugiato, sopra la quale stavan genti che niuna altra cosa facevan che far maccheroni e raviuoli e cuocergli in brodo di capponi“. Il Paese di Cuccagna descritto nel Cane di Diogene (1687 e 1689) di Francesco Fulvio Frugoni (1620 – 1686) si trova su un’isola al largo del mare della Broda “involta di nebbia candida che sembrava ricotta molle […] I fiumi vi corron di latte, i fonti scaturisconvi di moscardello, di malvagia, d’amabil e di garganico. I monti son di cascio, e le valli di mascarpa. Gli alberi fruttano marzolini e mortadele. Quando vi tempesta i confetti son grandini; qualora vi piove diluviano gli intingoli”.