Abstract
In un contesto mondiale che si trova ad affrontare questioni come i cambiamenti climatici e l’aumento del fabbisogno alimentare, è di vitale importanza preservare le risorse genetiche negli ecosistemi di produzione. Sulle Alpi italiane ciò significa conservazione delle razze bovine locali e mantenimento delle tradizionali pratiche agro-pastorali alpine. In particolare, è stato dimostrato che ai pascoli di montagna sono correlati effetti positivi, come la conservazione della biodiversità della fauna e della flora ed un maggiore apprezzamento da parte dei turisti.
Questo studio mirava a valutare le
relazioni tra diversi acidi grassi presenti nel latte e nel formaggio delle bovine di razza Bruna, nonché il
profilo degli acidi grassi che maggiormente contribuisce a discriminare tra due diversi sistemi di allevamento in cui la differenza principale era la pratica, o meno, del pascolo estivo alpino. Per farlo è stato utilizzato un approccio statistico multivariato.
I risultati hanno indicato che la dieta somministrata agli animali, influenzando il processo di fermentazione ruminale e la sintesi de novo nelle ghiandole mammarie, è responsabile della definizione dei profili caratteristici degli acidi grassi nei prodotti lattiero-caseari. I risultati suggeriscono anche che è possibile costruire un modello affidabile basato sulle concentrazioni di diversi acidi grassi specifici al fine di identificare i prodotti lattiero-caseari fatti con latte di animali allevati al pascolo e non. In questo modo, gli allevatori che praticano il sistema agro-pastorale tradizionale potrebbero essere facilmente riconosciuti e adeguatamente remunerati.
Stella Agradi 1,†, Giulio Curone 1,*,†, Daniele Negroni 1, Daniele Vigo 1, Gabriele Brecchia 1,Valerio Bronzo 1, Sara Panseri 2, Luca Maria Chiesa 2, Tanja Peric 3, Doina Danes 4 and Laura Menchetti 5
1 – Department of Veterinary Medicine, University of Milan, Via dell’Università 6, 26900 Lodi, Italy
2 – Department of Health, Animal Science and Food Safety “Carlo Cantoni”, University of Milan, Via Celoria 10, 20133 Milan, Italy
3 – DI4A—Dipartimento di Scienze Agroalimentari Ambientali e Animali/Department of Agricultural, Food, Environmental and Animal Sciences, University of Udine, Via Sondrio 2/B, 33100 Udine, Italy
4 – Facultaty of Veterinary Medicine, University of Agronomic Sciences and Veterinary Medicine, Splaiul Independentei 105, 050097 Bucharest, Romania
5 – Department of Veterinary Medicine, University of Perugia, Via San Costanzo 4, 06126 Perugia, Italy
*Author to whom correspondence should be addressed.
† These authors contributed equally to this work.
Animals 2020, 10(7), 1231; doi.org/10.3390/ani10071231