Presidente Zachini: “Situazione di mercato confrontante, il consumatore sceglie il Grana Padano DOP”.
Positivi i dati delle vendite retail fino ad agosto 2020, mentre sono in calo le scorte
“Il consumatore si fida del Grana Padano Dop e non ci ha abbandonato, lo ha ampiamente dimostrato nel periodo difficile del lockdown. Ci ha sempre scelto premiando tutti i nostri sforzi per mantenere la qualità e le caratteristiche di un formaggio dalla tradizione millenaria e dall’elevato valore nutrizionale. Lo dicono i dati delle vendite retail nei mesi successivi all’emergenza coronavirus: sono migliori rispetto a quelli delle previsioni iniziali. Possiamo dire quindi, pur con grande cautela, di essere meno preoccupati “. Così Renato Zaghini, Presidente del Consorzio di tutela del Grana Padano, commenta l’andamento della Dop, in particolare, la corsa delle vendite osservata a luglio 2020, in progresso di oltre il 20% rispetto allo stesso mese del 2019.
“Grazie a questi risultati i volumi di formaggio nei magazzini – spiega Zaghini – risultano, oggi, in calo. Questo dato è molto importante e deve essere sempre monitorato. Le scorte, infatti possono crescere per due motivi: un prolungamento della stagionatura della Dop per scelte aziendali o la mancata vendita. Questa seconda eventualità, oggi, non si sta verificando. Ecco perché il Cda ha deciso di offrire ai consorziati la possibilità di alleggerire una delle misure del Piano produttivo 2020 diluendo in due annate il taglio del 3% di produzione che doveva essere applicato quest’anno, come deciso dall’assemblea dei soci lo scorso giugno. Rappresenta un forte segnale di flessibilità sulla base della situazione più favorevole che si è venuta a creare sul mercato. Sappiamo, infatti, che non è così semplice ridurre la produzione e anche che il sistema del Grana Padano Dop ha sempre onorato gli impegni ritirando il latte nelle stalle. In questo modo si viene incontro alle esigenze di tutta la filiera”.
“Anche in futuro – prosegue Zaghini – il Consorzio di tutela del Grana Padano Dop ha intenzione di proseguire su questa strada degli interventi pluriennali. Verranno stabiliti, come già annunciato, in un clima di condivisione e flessibilità. Oggi la priorità resta quella di non perdere consumi. Quindi, preoccupiamoci pure del prezzo, ma puntiamo, in particolare, sulla crescita dei volumi. Con il tempo anche il mercato risponderà con quotazioni migliori, come mostrano già i primi segnali di ripresa”.
In Italia, il retail, sempre andato a gonfie vele, ha quindi più che compensato le perdite subite nel canale Ho.Re.Ca. durante il periodo di lockdown. Da luglio i consumi fuori-casa sono ripartiti e la ripresa sempre più marcata di agosto ha leggermente rallentato le vendite di Grana Padano al dettaglio (-1%). È andata peggio ai similari che hanno perso, in questo canale, quasi l’8%. Nei mesi di luglio ed agosto la ristorazione ha recuperato molto bene nelle zone turistiche ed agresti, mentre è rimasta penalizzata nelle grandi città come Milano e Roma.
I consumi delle famiglie italiane salgono a + 14,3% nel bimestre luglio-agosto
Il bilancio dei primi otto mesi dell’anno a livello di retail resta comunque positivo: le vendite retail di Grana Padano sono cresciute quasi del 9%. Ancora meglio ha fatto il Parmigiano Reggiano, rimbalzato del 18,4% da gennaio ad agosto 2020. I similari, invece, nello stesso periodo sono aumentati solo dell’1,6%. Un trend, questo, legato soprattutto al calo dei consumi registrato, a marzo, aprile, maggio e giugno, i mesi dell’emergenza coronavirus, nella ristorazione dove i similari da sempre fanno la parte del leone. Secondo i dati Iri in termini di share nel food service vincono infatti i similari con il 51% dei consumi, in seconda posizione si colloca il Grana Padano con il 38% ed infine il Parmigiano Reggiano con l’11%.
Il grattugiato
Nonostante il lieve calo di agosto 2020 l’andamento del comparto “senza crosta” è positivo. Da gennaio a luglio le vendite retail sfiorano l’incremento a doppia cifra. Il Grana Padano Dop da grattugia ad agosto 2020 ha ceduto l’1,85% rispetto allo stesso mese del 2019. Il bilancio dei primi otto mesi dell’anno resta tuttavia ampiamente positivo: il comparto del formaggio “senza crosta” ha sfiorato il 4% di crescita per un totale di oltre 1,1 milioni di forme (intere più sfridi) avviate a questa destinazione.
Fonte: Consorzio Tutela Grana Padano