La più normale e semplice delle aziende zootecniche ha al proprio interno due rami d’azienda che sono la campagna e la zootecnia. Tipicamente, la zootecnia utilizza i prodotti della campagna (fieni, insilati, granelle, ecc), come se li acquistasse dall’esterno (in effetti, in parte, spesso succede così) e li trasforma in latte che viene poi ceduto alla latteria. La vendita del prodotto latte come unico ricavo, assomma in sé il lavoro della stalla ma anche il lavoro della campagna. Se non si scompongono i risultati della campagna e della stalla, rischiamo di prendere lucciole per lanterne. Rischiamo di investire o di concentrare l’attenzione nella direzione sbagliata, con risultati disastrosi. 

Quando si aggiunge un ramo d’azienda a valle della stalla, come nel caso del caseificio, del biogas o del macello, la realtà economica, diventando più complessa ed articolata, rischia di sfuggirci di mano. 

E’ classico il caso di due fratelli che seguendo l’uno la stalla e l’altro il caseificio, si intestino entrambi il merito dei risultati o, viceversa, si addebitino la responsabilità delle perdite.

Il problema è sempre lo stesso: il latte viene trasferito al caseificio al valore di mercato o al costo di produzione? Analoga la definizione del valore del fieno che la campagna trasferisce alla stalla: valore di mercato o costo di produzione?   

In una logica di stadi successivi di lavoro, come si fa in ogni seria attività lavorativa, il prodotto viene trasferito alla successiva fase di lavorazione al prezzo di mercato, e non al costo di produzione, ed i costi di ogni singolo segmento sono tenuti accuratamente distinti. Anche i costi comuni devono, ovviamente, essere suddivisi senza perdere semplicità e facilità nell’inserimento, poiché mai dimentichiamo che siamo agricoli e non studi commercialisti.  

Sapere quali sono i settori più redditizi, conduce a decisioni di capitale importanza. Ad esempio, il ramo d’azienda  caseificio che abbia un interessante margine operativo può decidere di lavorare più latte. Nel caso in cui il margine operativo della stalla fosse poco soddisfacente e non facilmente migliorabile, l’azienda potrebbe  decidere di investire nel potenziamento dell’attività produttiva o commerciale del caseificio, acquisendo latte da conferenti esterni.  

Viceversa, se la stalla avesse un margine operativo più soddisfacente rispetto al caseificio, il titolare potrebbe decidere di indirizzare gli sforzi in direzione della stalla anziché verso il caseificio.  

Quanta potenza decisionale perdiamo in assenza di dati su cui basare le nostre analisi economiche! 

E quante decisioni sbagliate rischiamo di compiere!