I parametri ambientali della stalla – Scheda n° 87

Perché è importante

Il controllo dei parametri ambientali (microclima, illuminazione e della qualità dell’aria) nell’ambiente di stabulazione rappresenta uno dei fattori dai quali più frequentemente possono scaturire situazioni di scarso benessere, e di conseguenza di ridotta produttività. Il controllo del microclima è particolarmente importante: per esempio, se la temperatura ambientale esce dal range di neutralità termica, alle capre sarà richiesto uno sforzo di adattamento, con la messa in atto di meccanismi comportamentali e fisiologici di termoregolazione. Entro certi limiti, le capre riusciranno ad adattarsi, ma questo richiederà un costo energetico che, ovviamente, andrà a scapito delle energie impiegabili per la produzione. Oltre questi limiti, si possono verificare delle condizioni estreme in cui l’adattamento sarà difficile e a volte gli animali non riusciranno ad adattarsi, si ammaleranno e, nei casi più estremi, potranno anche soccombere. In funzione di dove si sono evolute, razze diverse rispondono in maniera differente alle temperature ambientali (alcune sono più resistenti al caldo e altre al freddo). Le razze più selezionate sono particolarmente suscettibili allo stress termico a causa della loro scarsa adattabilità.

Quali sono i parametri ottimali?

I valori dei parametri ambientali raccomandati nei ricoveri per le capre sono presentati nelle Tabb. 1-2. Tali parametri sono validi per le razze cosmopolite (Saanen e Camosciata delle Alpi).

Consigli pratici

Alcuni suggerimenti per mantenere un buon microclima all’interno dei ricoveri:

  • Dimensionare correttamente il carico animale in relazione alle superfici di stabulazione disponibili;
  • Fornire alle capre una lettiera ben impagliata e asciutta, con un rabbocco di 0,5-1 kg di paglia/capo/giorno. La quantità di lettiera impiegata dipende dalle condizioni climatiche (più abbondante quando il clima è freddo e umido) e dalla densità degli animali. Questo consentirà non solo di assicurare buone condizioni igieniche, ma anche comfort e benessere agli animali;
  • Garantire l’assenza di odori anomali o intensi (ammoniaca) e correnti d’aria in stalla, in quanto indicatori di una corretta aerazione e di una corretta densità di stabulazione;
  • Monitorare la presenza di sintomi di stress termico osservando il comportamento del gregge (per ulteriori informazioni consultare il protocollo AWIN di valutazione del benessere delle capre all’indirizzo http://hdl.handle.net/2434/592659):
    – stress da caldo: accelerazione della frequenza respiratoria, bocca aperta ed eccessiva salivazione;
    – stress da freddo: pelo irto sul dorso (orripilazione, fig. 1), tremori, postura con schiena inarcata e testa abbassata;
  • In estate concentrare i ricambi dell’aria nelle ore centrali più calde della giornata per facilitare la dispersione del calore dalla superficie corporea delle capre; durante la notte assicurare un efficiente ricambio d’aria per rimuovere i gas nocivi (ammoniaca soprattutto) che, in condizioni di caldo intenso, si sviluppano con maggiore facilità dalla decomposizione/fermentazione delle deiezioni. In inverno un buon ricambio dell’aria può prevenire innalzamenti eccessivi dell’umidità relativa e mantiene sotto controllo i livelli di gas nocivi e delle polveri nei ricoveri;
  • Anche le strutture aziendali e le loro caratteristiche devono essere considerate attentamente per garantire alle proprie capre condizioni ambientali adeguate. Potete trovare informazioni dettagliate nella scheda tecnica “Lo stress termico”.

La superficie di riposo – Scheda n° 81

Perché è importante

La stabulazione delle capre deve rispondere alle esigenze fisiologiche ed etologiche degli animali offrendo, fra gli altri requisiti, una superficie adeguata per il riposo. Le capre trascorrono in media oltre il 60% del loro tempo a riposare. Una superficie di riposo confortevole rappresenta una risorsa per la quale competere nei sistemi di produzione ove gli animali sono mantenuti in condizioni intensive di allevamento. Il comfort del comportamento di riposo si identifica, in primis, nella disponibilità di uno spazio di riposo sufficiente. Alla diminuzione della disponibilità di spazio individuale, si assiste ad un minor tempo trascorso dalle capre a riposare. La dimensione dell’area di riposo può influenzare non solo il tempo dedicato al decubito, ma anche i rapporti sociali e la possibilità di sincronizzare questo comportamento. Quando l’area di riposo è scarsa, infatti, le capre riposano in modo meno sincrono e i comportamenti di scontro sono più frequenti. Le capre non amano riposare a contatto corporeo con i propri conspecifici, e lo fanno per meno del 7% del tempo di riposo totale, indipendentemente dalla dimensione dell’area di decubito. Quest’ultima deve comunque permettere agli animali di esprimere questo comportamento, dettato dalla necessità di uno spazio sociale ampio. Nei caprini, l’instaurazione di una gerarchia di dominanza ha delle ripercussioni in termini di comportamento di decubito. Gli individui di basso rango sociale riposano meno e trascorrono più tempo a riposare nell’area di minor comfort, ossia quella di attività, rispetto alle capre di rango sociale più elevato. Le capre con corna assumono una posizione più elevata nella scala sociale rispetto a quelle acorni e necessitano di una maggiore superficie di riposo. Riducendo la superficie pro-capite da 2 a 1 m², uno studio ha rilevato una marcata riduzione dei tempi di riposo (-13%) in razze provviste di corna, mentre una riduzione più lieve (-6%) è stata osservata in razze sprovviste di corna. Da un punto di vista gestionale, l’introduzione di un nuovo soggetto all’interno del gregge o ripetuti raggruppamenti possono avere un effetto negativo in termini di tempo di riposo. Quando vengono inseriti in allevamento degli animali non familiari sarebbe opportuno fornire uno spazio più ampio al gruppo, al fine di minimizzare l’incremento nel livello di aggressività; inoltre, la familiarizzazione visiva dovrebbe precedere qualunque opportunità di contatto fisico (per esempio, recintando il nuovo individuo adiacente al suo gruppo futuro). Essendo che la superficie di riposo coincide con quella di attività, fornire uno spazio individuale ottimale significa anche assicurare la libertà di movimento delle capre, al fine di non procurare loro inutili sofferenze.

Che cosa dice la normativa

Per gli allevamenti convenzionali, la normativa nazionale non si esprime circa i requisiti di spazio, ma solo sul fatto  che l’area disponibile per animale dovrebbe essere adeguata ai bisogni degli animali (Decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 146, attuazione della direttiva 98/58/CE relativa alla protezione degli animali negli allevamenti). È possibile invece trovare dei riferimenti normativi specifici all’interno del regolamento CE 889/08 relativo alle produzioni biologiche, che dà indicazioni riguardanti la superficie minima netta coperta, che dev’essere di 1,5 m²/capo, e la superficie del paddock esterno, che deve essere di almeno 2,5 m²/capo. In mancanza di riferimenti normativi specifici in Italia per l’allevamento convenzionale, vengono qui riportate le superfici minime consigliate dall’Ufficio Federale di Veterinaria della Confederazione Svizzera, in funzione della categoria animale, del peso e della numerosità del gregge (Tab. 1).

Per tutte le superfici indicate il 75% dev’essere superficie di riposo; inoltre, l’80% delle nicchie sopraelevate può essere calcolato come superficie di riposo. Anche la scelta della forma del box riveste molta importanza per il benessere delle capre: forme allungate sono preferibili rispetto a forme più tendenti al quadrato, in quanto forniscono una maggior lunghezza del perimetro. È stato infatti notato che, quando hanno la possibilità di scegliere, le capre preferiscono riposare a contatto con le pareti del box piuttosto che nella zona centrale, probabilmente perché si sentono più protette.

Come migliorare l’organizzazione dello spazio: le nicchie di riposo

In spazi limitati come quelli dell’ambiente stallino, gli scontri per ribadire o conquistare nuove posizioni di rango possono essere frequenti. Le nicchie di riposo rappresentano un’interessante soluzione per aumentare la superficie utilizzabile dalle capre, al fine di limitare la competitività e creare delle vie di fuga e di rifugio in un contesto dove vi è la necessità di ridurre l’intensità degli scontri gerarchici e dare maggiore tranquillità al gregge. Inoltre, la possibilità di usufruire di postazioni sopraelevate soddisfa le necessità etologiche delle capre, che amano molto arrampicarsi. Alcuni studi mostrano come la ripartizione dell’area di riposo su più livelli possa consentire di ridurre la quota di conflitti aggressivi. Infatti, le differenze di accesso all’area di riposo fra capre di differente rango sociale sembrano attenuarsi quando l’area di riposo è organizzata su due livelli piuttosto che su uno solo, probabilmente perché è più difficile da parte dei soggetti dominanti monopolizzare contemporaneamente tutte le aree di riposo. Tuttavia, sembra che le nicchie rialzate non influenzino il grado di sincronizzazione del riposo nelle capre.


Il design della mangiatoia – Scheda n° 86

Perché è importante

Le capre sono ruminanti erbivori. A differenza di bovini e ovini, che si definiscono pascolatori stretti, i caprini hanno un comportamento alimentare flessibile: possono pascolare, ma anche brucare. Selezionano, infatti, foglie, frutti ed apici vegetativi che preferiscono, a causa del basso contenuto di fibre. Questa preferenza risulta evidente quando le capre sono al pascolo, dove si alimentano di vegetali che si trovano ad altezza degli occhi o, addirittura, si sollevano sugli arti posteriori per raggiungere le foglie che crescono più in alto (Figure. 1-2).

La gestione in allevamento

Nonostante queste evidenze, alle capre in allevamento l’alimento viene spesso distribuito in mangiatoie a livello del terreno (Fig. 3). Questo probabilmente è dovuto al fatto che l’allevamento della capra si è ispirato molto all’allevamento del bovino, senza considerare che le due specie sono diverse in tanti aspetti. L’utilizzo della corsia di alimentazione è quindi da consigliare solo nei casi in cui il livello del pavimento del box si trova circa 50 cm sotto di questa.

I vantaggi di offrire una mangiatoia elevata

Non sono molti gli studi effettuati per valutare gli effetti positivi di mangiatoie elevate nelle capre, ma su questa tematica molti allevatori stanno discutendo, perché offrire agli animali la possibilità di alimentarsi in una maniera più congeniale potrebbe avere delle ricadute positive sul benessere e sulla produttività. Ovviamente ci sono anche degli investimenti da fare per modificare la struttura dell’azienda e probabilmente sono necessari dei cambi nella routine di lavoro, ma questi potrebbero essere giustificati e ripagati a fronte di un miglioramento del rendimento aziendale. Infatti, l’assunzione di alimento aumenta al crescere dell’altezza della mangiatoia: secondo alcuni studi, l’assunzione è di 0,18 kg SS/capo se la mangiatoia è a livello del terreno (Fig. 4A), 0,29 kg S.S. se la mangiatoia è all’altezza della testa (Fig. 4B) e 0,34 kg S.S. quando il cibo viene offerto in posizione elevata (Fig. 4C). Le capre visitano la mangiatoia molto più spesso se è all’altezza della testa o elevata, in confronto a quanto succede quando la mangiatoia si trova a livello del terreno. Questa preferenza è confermata anche dal fatto che le capre competono di più per le posizioni più elevate (0,46 displacement* al minuto con mangiatoia sopraelevata, contro 0,23 con la mangiatoia a livello del terreno).

Cosa fare nell’immediato?

Offrire una mangiatoia elevata (sempre tenendo presente del livello variabile della lettiera) non è impossibile, è possibile realizzarla anche a costi contenuti. In alcuni allevamenti si trovano mangiatoie elevate usate solo come arricchimento ambientale e non per la distribuzione dei pasti principali: il risultato che si ottiene non è lo stesso di quando si modifica l’intera mangiatoia, ma è comunque un buon punto di partenza per offrire delle condizioni di allevamento più stimolanti.

Qualche suggerimento su come costruire una mangiatoia convenzionale:

  • Lo spazio in mangiatoia per ciascuna capra adulta dovrebbe essere di 35-40 cm, ma questa dimensione va raddoppiata se si allevano capre con corna.
  • La presenza di partizioni piene tra le poste facilita gli animali più sottomessi ad alimentarsi con tranquillità.
  • Nel caso di capre con corna è meglio evitare poste con tubi o pali orizzontali, mentre per capre senza corna sarà sufficiente calcolare qualche posta in più rispetto alle capre presenti nel box.

Scopri di più sul progetto DEMOCAPRA. Anche Ruminantia ha parlato del progetto in questo breve articolo.

DEMOCAPRA (2020) Schede tecniche DEMOCAPRA. Università degli Studi di Milano & Associazione Regionale Allevatori della Lombardia, Milano.