Gli oligoelementi per la capra da latte – Scheda n° 70 

Cosa sono gli oligoelementi e perché sono importanti

Gli oligoelementi sono minerali presenti negli alimenti e nei tessuti animali in quantità molto minori rispetto ai macrominerali. I più importanti per la capra da latte sono: il rame (Cu), lo zinco (Zn), il manganese (Mn), il selenio (Se), lo iodio (I) e il cobalto (Co). Il fabbisogno giornaliero di oligoelementi per la capra da latte è nell’ordine dei milligrammi o decine di milligrammi/capo. Essi sono essenziali per alcune funzioni dell’organismo come le attività enzimatiche, le sintesi organiche e sono costituenti indispensabili di alcune molecole come gli ormoni e le vitamine. In Tab. 1 sono presentati gli effetti da eccesso o carenza degli oligoelementi principali.

I fabbisogni in oligoelementi nella capra da latte

I fabbisogni in oligoelementi per la capra da latte sono determinati sulla base dell’approccio dose-risposta. I valori soglia di carenza o eccesso, cioè, sono stati definiti attraverso l’utilizzo di razioni sperimentali. Il fabbisogno alimentare corrisponde quindi alla soglia di carenza maggiorata di un margine di sicurezza che tenga conto delle variazioni nell’alimento e nell’animale. In Tab. 2 sono presentati questi valori.

Il caso del rame

Nella capra uno dei problemi che talvolta si riscontra riguardo la nutrizione minerale è la carenza di rame. Poiché gli ovini hanno un fabbisogno (10 mg/kg SS) e una soglia di tolleranza (15 mg/kg SS) per il rame inferiori rispetto alla capra, gli integratori minerali per ovi-caprini sono necessariamente formulati con dosaggi che talvolta non contengono una quantità di rame sufficiente per la specie caprina. Da considerare è anche l’azione antagonista verso il rame esercitata da eventuali eccessi di molibdeno e zolfo.

La carenza non si sviluppa improvvisamente e di solito i sintomi negli animali adulti si manifestano gradualmente: anemia, smania di leccare, pelo ruvido ed opaco, a volte il colore del mantello diventa più chiaro, diminuzione della produzione di latte e dimagrimento. In parte si manifestano anche diarrea o disturbi della fertilità. In casi gravi gli animali non riescono più ad alzarsi. Nei capretti si conoscono una forma precoce ed una tardiva della carenza di rame. La forma precoce è causata dalla carenza di rame della madre: i capretti nascono con malformazioni del cervello e sono caratterizzati da debolezza e dall’incapacità a reggersi in piedi, muoiono generalmente entro alcune ore o dopo pochi giorni dalla nascita. La forma tardiva si sviluppa in seguito ad una mancanza di rame nel latte e insorge di solito all’età di 1-4 mesi. I capretti mostrano disturbi dell’equilibrio, che colpiscono inizialmente gli arti posteriori, assumono la tipica posizione di cane seduto, tremano o scrollano il capo. Per un’adeguata prevenzione del possibile instaurarsi di una situazione di carenza è necessario conoscere l’apporto di rame della razione, analizzando il foraggio e, se necessario il terreno in cui esso viene coltivato.

Qualora il tenore di rame risulti insufficiente nel foraggio di base, è necessario somministrare altri alimenti ricchi di rame, ad esempio semi e frutti oleaginosi e le relative farine di estrazione, oppure crusca di frumento nonché integratori minerali opportunamente formulati.

Distribuire l’alimento minerale

L’integrazione minerale, idealmente, dovrebbe essere distribuita ogni giorno assieme alla razione. Solitamente questo viene fatto aggiungendo dei mangimi minerali integrati nel carro unifeed o distribuendo alle capre mangimi composti complementari già additivati con la quantità di minerali necessaria. Ciò diventa un problema quando le capre sono al pascolo: in questo caso le bacinelle o i blocchi di sale possono essere delle buone soluzioni purché correttamente formulati. Le bacinelle ed i blocchi salini vanno fissati e posti in modo tale da consentire l’accesso a tutti gli animali, eventualmente sarebbe utile piazzarne più di uno. Le bacinelle saline devono essere lavate tutti i giorni poiché spesso le capre rifiutano del tutto prodotti contaminati. È inoltre opportuno verificare quanto tempo dovrebbero durare questi integratori: capita spesso che le capre le utilizzino troppo poco e quindi assumano una quantità di rame minore di quella necessaria. In questi casi potrebbe essere opportuno cambiare il prodotto, o eventualmente presentare le sostanze minerali sotto un’altra forma.

I macrominerali per la capra da latte – Scheda n° 71

Cosa sono i macrominerali e perché sono importanti

I minerali sono componenti inorganici presenti in quantità variabili in tutti gli alimenti e nei tessuti animali. Di questi, alcuni sono considerati essenziali per mantenere l’integrità funzionale e strutturale dei tessuti, assicurare la crescita ed il mantenimento della salute e produttività degli animali. I macrominerali considerati essenziali per la capra sono: il calcio (Ca), il fosforo (P), il magnesio (Mg), il potassio (K), il sodio (Na), il cloro (Cl) e lo zolfo (S). Questi svolgono importanti funzioni nell’organismo (Tab. 1) ed eventuali carenze o eccessi possono rivelarsi dannose per l’animale.

Prevedere lo status minerale della capra da latte

Non è necessario aspettare di vedere i sintomi descritti in Tab. 1 per correggere gli apporti minerali nella razione; questi sintomi, infatti, sono conseguenza di una distribuzione scorretta dell’alimento prolungata nel tempo. Esistono diversi indicatori per determinare lo status minerale della capra; in questo senso il bilancio minerale della razione e gli indicatori biochimici danno informazioni importanti.

Bilancio minerale della razione: si basa sul confronto tra fabbisogni dell’animale e apporti alimentari. Malgrado la sua imprecisione, è la prima strada da percorrere per stabilire se l’animale necessita di una integrazione minerale. I fabbisogni in minerali delle capre sono conosciuti con buona precisione mentre è più difficile quantificare gli apporti forniti dagli alimenti per due motivi: non sempre si conoscono esattamente le quantità di alimento ingerite dalla capra e non si conosce la composizione minerale esatta dell’alimento ingerito, soprattutto quando si tratta di foraggi la cui composizione minerale è variabile e dipendente dalle caratteristiche del terreno sul quale sono prodotti.

Per gli indicatori biochimici le analisi vengono fatte su tessuti facilmente reperibili: il sangue, le urine, il pelo e il latte. Le analisi su pelo e latte danno informazioni soprattutto sugli apporti in oligoelementi.

Dosaggio nel sangue (profilo metabolico): deve essere considerato con prudenza poiché tra i valori minimi e massimi considerati normali per la capra vi è un’ampia variazione per quanto riguarda P (35-70 mg/l), Ca (90-120 mg/l) e Mg (20-25 mg/l). Il tenore in K, Na e Cl invece è fortemente regolato nel sangue, perciò le variazioni sono minime e non riflettono gli apporti alimentari.

I fabbisogni macrominerali della capra da latte

I fabbisogni minerali della capra sono stimati in base alle diverse funzioni (mantenimento, produzione, gestazione e accrescimento). Le tabelle sottostanti riportano le indicazioni di massima delle concentrazioni ottimali in macroelementi della dieta, espresse in % sulla sostanza secca (SS).

Per le capre in lattazione, i valori indicativi sono riportati in funzione del peso vivo (PV) e della produzione di latte corretto al 3,5% di grasso e 3,4% di proteina grezza (FPCM).

Per le capre in asciutta negli ultimi due mesi di gravidanza e con due feti:

Per le caprette in accrescimento, i valori indicativi sono riportati in funzione dell’età. Per Ca e P, i valori diminuiscono all’aumentare dell’età.

L’integrazione minerale della razione

L’integrazione minerale, spesso accompagnata a quella vitaminica, serve per correggere eventuali carenze della razione. È difficile che esistano razioni capaci di coprire i fabbisogni senza necessitare di integrazione. L’integratore adatto sarà da scegliere in base ai suoi tenori in macrominerali, soprattutto P, Ca e Mg, calcolandone la quantità da distribuire in base ai fabbisogni da coprire. Razioni ricche di foraggi di leguminose, aventi alte concentrazioni in Ca, potranno essere sovrabbondanti per questo minerale; tuttavia bisogna considerare che l’assorbimento del Ca di tali foraggi è inferiore a quello delle graminacee.

Per quanto riguarda gli altri minerali bisognerà verificare che la quantità di integratore distribuito provveda a coprire anche i fabbisogni di questi ultimi. Generalmente, per il K, gli apporti dovuti ai foraggi sono tali da non richiedere alcuna integrazione.

 

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DEMOCAPRA (2020) Schede tecniche DEMOCAPRA. Università degli Studi di Milano & Associazione Regionale Allevatori della Lombardia, Milano.