L’obiettivo benessere animale è più di un semplice requisito normativo. Esso è qualcosa che si sente profondamente dentro, un principio positivo, ed un dovere morale prima ancora che i vincoli legislativi lo impongano.  Allo stesso modo dovrebbe essere trattata la tutela dell’ambiente che ci circonda: senza la natura, l’uomo non può vivere.

L’imprenditore agricolo Giuseppe Zoff sente tutto questo; ha sposato una personalissima causa di cura del benessere animale e di tutela dell’ambiente ed ha chiesto a Ruminantia di aiutarlo a diffondere un importante messaggio, da rivolgere a tutti gli allevatori che ancora non si sono convertiti ad una filosofia produttiva capace di far esprimere il meglio della mandria senza spremere e stressare all’infinito le bovine. In qualità di promotore del progetto “Stalla Etica“, Ruminantia condivide  questo tipo di gestione dell’allevamento. La filosofia scelta, ci racconta Giuseppe Zoff, si ispira molto alle tecniche gestionali messe in atto dagli allevatori israeliani. “Seguo con interesse la zootecnia israeliana perché gli israeliani sono stati molto più brillanti di altri in fatto di gestione dell’allevamento bovino, partendo tanti anni fa con semplici soluzioni. La loro media produttiva al momento è di circa 146 quintali di latte. In Italia, sono tutti fenomeni a produrre 100 quintali: di cosa stiamo parlando? In vent’anni, in Israele sono state fatte essenzialmente alcune cose: l’introduzione del compost, senza l’uso di trucioli o cippato, considerando anche il “favorevole” fattore climatico che asciuga rapidamente le feci, e la concessione di tantissimo spazio in più e molta acqua a disposizione agli animali. Considero Israele il miglior riferimento ed ho pertanto copiato: copiare non è un delitto!

Giuseppe è una persona che sa trasmettere cose importanti, nelle quali crede e che fa vere e proprie missioni con obiettivo il miglioramento della sua azienda. Ma prima di rivelarvi attraverso i dialoghi chi è realmente Giuseppe Zoff, vorremmo dirvi due cose sull’azienda. La Fattoria Zoff si trova a Cormons, paese del Friuli Venezia Giulia, che dista pochissimi chilometri dal confine della splendida Slovenia ed è situato nella zona pianeggiante che gli appassionati di vino, come me, conoscono bene: il Collio. Fattoria Zoff segue una produzione biologica, e gode dell’omonima certificazione. È importante dire che la certificazione copre totalmente le attività aziendali (dalla produzione primaria, come coltivazione dei campi, produzione di alimenti zootecnici, fino a tutto ciò che riguarda la trasformazione all’interno del caseificio aziendale). L’azienda è a conduzione famigliare: Giuseppe si occupa della campagna e della stalla, la moglie Patrizia e la figlia Laura gestiscono la parte burocratica, commerciale ed agrituristica, mentre il genero Fabio si occupa dell’intera produzione casearia. Vi sono poi un dipendente in stalla e, di tanto in tanto, qualche mano in più in caseificio. Il numero di animali (razza Pezzata Rossa Italiana) da gestire è esiguo: 60 capi in tutto, di cui 30 sono bovine attualmente in lattazione, la restante parte si divide tra capi da rimonta e capi destinati alla produzione di carne.

L’avventura di Giuseppe come allevatore parte circa 40 anni fa, mentre Fattoria Zoff produce formaggi a latte crudo da 20 anni. La prima attività svolta da Giuseppe non è stata però quella di allevatore: lavorava infatti in una carrozzeria, attività che gli permetteva di guadagnare bene, ma che non lo soddisfaceva completamente; c’era sempre il grande sogno della piccola azienda agricola, che avrebbe dovuto essere piccola per essere ideale, un po’ sulla scia di alcuni suoi amici produttori del Trentino Alto Adige che, a detta di Giuseppe, hanno modelli eccezionali di gestione. Nel momento in cui si presenta la possibilità di aprire una carrozzeria tutta sua, Giuseppe decide di rientrare in agricoltura, investendo nei possedimenti di famiglia, che eredita poi in un successivo momento. In un primo momento, l’attività impronta le modalità gestionali sui modelli altamente produttivi, sotto la consulenza di tecnici ed accademici, per vendere latte ad altri: alimentazione a base di insilati, obiettivo alta produzione, “vacche stressate“. Per un tipo come lui, che si definisce allevatore hobbista, lavorare in stalla non era più un divertimento. A quel punto, Fattoria Zoff imbocca l’unica vera strada percorribile: inizia a trasformare il latte in prodotti lattiero-caseari e a fare carne. Il numero della mandria di vent’anni fa è lo stesso di adesso: una realtà piccola, ma che vuole coccolare gli animali affinché diano il meglio nel rispetto delle loro esigenze, nutrendoli unicamente con erba fresca d’estate, secca nei periodi invernali e 3 o 4 kg di cereali. Ora lasciamo che sia Giuseppe a parlare di sé e della Fattoria.

Il sistema di alimentazione che abbiamo scelto fa sì che le nostre vacche vivano a lungo. Paradossalmente, l’obiettivo di selezione genetica su cui puntiamo è particolarmente la longevità, ma non solo: vogliamo rese in latte contenute, attualmente la media è intorno ai 23-24 kg al giorno. Dobbiamo tutti cambiare mentalità produttiva: l’utile netto è quanto rimane su alta o bassa produzione? È questo ragionamento a fare la differenza!  Avevo proposto 10 anni fa al Consorzio della pezzata Rossa di fare selezione sulla longevità, raccogliendo i figli delle vacche con sei parti in stalla”. Quello che Giuseppe vuole fare è stabilire una concezione più “etica” di allevamento: “Sono ormai vent’anni che non usiamo prodotti chimici sulle colture, grazie all’introduzione di batteri selezionati nella nostra azienda ed applicati in campo, e 5 o 6 anni che abbiamo eliminato l’uso di antibiotici dall’allevamento”. Giuseppe ci parla anche della novità inserita da pochissimo in azienda: la conversione a cultivated barn, stalle molto care a noi di Ruminantia. In particolare, Fattoria Zoff usa, oltre alle feci animali, anche cippato e truciolo, rientrando così nella categoria delle stalle cosiddette compost bedded pack barns.“Vedere gli animali apprezzare la novità così tanto da saltare felici sul compost è stata una delle più belle emozioni: è il mio sogno da più di 5 anni. Abbiamo scelto di inserire sia il cippato che i trucioli lunghi senza segatura come prima prova poiché sembra essere la migliore soluzione: basta pensare alla composizione dell’humus nelle foreste, di fatto il migliore, per capire di cosa stiamo parlando. Ci tengo a dire che questo tipo di compost funziona solo se non ci sono antibiotici o altri prodotti chimici nelle feci degli animali, prodotti che potrebbero bloccare la fermentazione, che a noi invece serve. Essendo stato introdotto da pochi mesi in azienda, non sappiamo ancora gli effetti che avremo, ma quest’autunno, quando fermenterà, abbatterà tutti i patogeni riscaldando dal basso. Tutto questo ha un costo, ma gli imprenditori devono sostenere delle spese e, nel caso specifico, si tratta di un ottimo investimento che sugli animali svolge un effetto unico!”. Per capire meglio la riconversione della stalla, Giuseppe ci spiega il layout iniziale: il punto di partenza era la lettiera a paglia, poi le cuccette; ce lo descrive come il “peggior momento della loro vita, poiché l’animale ha sempre difficoltà ad alzarsi; con l’utilizzo del compost, gli animali hanno invece tutto lo spazio per alzarsi e muoversi”. A proposito di spazio, oggi, in Fattoria, ogni bovino ha 20 metri quadri di compost più altri 10 metri quadri in paddock esterno esposto al sole, per favorire la biosintesi di vitamina D. Le vacche in asciutta sono tutte collocate su prato. Infine, Giuseppe ci dà anche qualche dato riscontrato con la cultivated barn raccolto confrontandosi con i suoi colleghi che hanno cominciato prima di lui con questo tipo di stalla: abbattimento delle cellule somatiche, una migliorata qualità igienica, intervento di ventilatori per favorire l’asciugatura al fine di avere un compost sempre asciutto per evitare patogeni. Altre tecnologie utili in azienda sono i pannelli fotovoltaici, ai quali sono state recentemente aggiunte delle batterie specifiche per poter sfruttare l’energia anche di notte. Giuseppe è molto a favore dell’innovazione tecnologica, ma solo quella sfruttabile che può semplificare le operazioni in agricoltura e che non stressa gli animali. Oltre all’azienda zootecnica, Fattoria Zoff offre anche alloggio agrituristico, nel quale poter gustare i prodotti dell’azienda; la Fattoria ha vinto qualche tempo fa il premio per miglior colazione da parte di Slow Food e, a tal proposito, Giuseppe sottolinea con forza l’importanza di fare qualità: “Noi agricoltori italiani siamo bravi ad offrire qualità, ed è esattamente su questo che ci dobbiamo concentrare. Non siamo in grado di competere con le grandi strutture.

Giuseppe crede molto nel ritorno all’economia circolare, e lo vede anche nelle “scelte politiche” della futura PAC, visto che i cittadini UE chiedono maggiore qualità dei prodotti agroalimentari e benessere animale: senza un ritorno all’economia circolare, a detta di Giuseppe non potrà sopravvivere nessuno in agricoltura.

Quello che mi rimane dalla chiacchierata di un lunedì qualsiasi, prima di pranzo, con Giuseppe è davvero qualcosa di unico. Si tratta di un uomo di cuore, che crede molto nei propri sogni e nelle proprie capacità operative. Tutti i messaggi che manda, anche impliciti, godono di una rara positività che dovremmo sempre avere a portata di mano. Un sentimento puro di fiducia nei confronti della natura, di critica costruttiva verso il mondo degli accademici e dei tecnici, di ricerca della verità e delle soluzioni più semplici ed efficaci. Quello che mi dà chiudendo la conversazione è un suggerimento gratuito ma incoraggiante, impronta di un uomo profondamente libero: “Scegli sempre la migliore vita possibile, quella che ha tempo per farti vivere, godere di amici e conoscere altre realtà”. Non si può che essere d’accordo.

 

Foto di Maurizio Frullani Ph.

 

Per visitare la Fattoria Zoff, vivere l’agriturismo e degustare i formaggio bio, ecco i contatti:

Azienda Agricola Zoff
Via Parini, 18, 34071 Cormons (GO)
E-mail formaggizoff@gmail.com
Tel. 0481 67204