Oggi, rispetto al passato quando esistevano solo i carri unifeed orizzontali, l’offerta è talmente abbondante che gli allevatori sono spesso confusi, e la confusione si sa non fa bene né a chi deve comprare né a chi deve vendere. Anche noi “tecnici” siamo spesso in difficoltà nel consigliare al meglio un allevatore, per cui ci si rifugia nel preferire, sbagliando, una marca rispetto ad un’altra piuttosto che la tecnologia che è più funzionale a quello che realmente serve in un determinato allevamento.
Abbiamo chiesto ad alcuni costruttori di sistemi di alimentazione di aiutarci ad individuare i migliori criteri di scelta ma non abbiamo avuto successo, per cui, “aiutati che Dio ti aiuta”, ci proviamo noi.
Oggi la scelta è ancora più complessa che in passato perché si è affacciata sul mercato l’alimentazione automatica, fatta anche di carri unifeed che da soli preparano la miscelata, la distribuiscono e tengono sotto controllo l’ingestione effettiva.
A mio giudizio, propedeutico alla scelta di un carro è definire con il proprio nutrizionista e con il proprio alimentarista quali sono i requisiti che deve avere il carro nel proprio allevamento, perché non è detto che una macchina o un sistema vada bene per tutti.
Ci sono, ad esempio, aziende che non hanno problemi di manodopera perché impiegano diversi componenti famigliari, per cui un’eccessiva automazione porterebbe figli o nipoti a cercare lavoro all’esterno. Non dimentichiamoci che le aziende agricole, ma più in generale le imprese, specie se padronali, sono sì attività economiche ma sono anche intrise di passione ed hanno un ruolo sociale non indifferente.
In caso di ricorso a personale esterno, l’adozione dell’alimentazione automatica (solo carro oppure carro più autoalimentatori) si può valutare economicamente, a parità di qualità della miscelata, rispetto ad un carro unifeed non automatico.
La mission di un carro trincia-miscelatore, o solo miscelatore, è quella di portare in mangiatoia la razione giornaliera fatta di foraggi e concentrati e che le vacche anche volendo non possono scegliere, assicurando al contempo alle bovine una granulometria degli alimenti come prescritta dai nutrizionisti.
Un razione fatta di foraggi troppi lunghi non migliora la ruminazione e aumenta il rischio di scelta. Un’eccessiva macinazione dei foraggi, specie se insilati, li trasforma agli “occhi” delle vacche in concentrati, mettendo a repentaglio sia la salute del rumine che l’efficienza nutrizionale della dieta (transito ruminale eccessivo).
Sappiamo bene in molti che un carro unifeed, manuale o automatico che sia, deve comunque essere molto flessibile, ossia garantire una miscelata uniforme e “ruminabile” quasi in ogni condizione, cioè dagli estremi di quelle a secco a quelle in cui i foraggi sono solo insilati. Questo è importante perché il clima alterato e la proliferazione di animali selvatici impongono a volte grandi variazioni nei piani colturali e cambiamenti troppo frequenti delle attrezzature non sono economicamente consigliabili.
Prima di decidere se acquistare un modello di carro è bene o provarlo in azienda per qualche giorno oppure andare a trovare un collega allevatore che lo usa da tempo in un allevamento simile per tipologia di razione e limitrofo nel territorio.
Sicuramente per chi deve acquistare un nuovo carro è importante che questo sia dotato di un sistema di controllo con memorizzazione di quanti alimenti sono stati caricati e quante razioni sono state effettivamente scaricate per avere un ottimo controllo della gestione.