Abstract
Introduzione
Materiali e metodi

Risultati

Discussione

Conclusioni ed implicazioni pratiche
Ringraziamenti
Bibliografia

 

Gesa Busch1,2¤*, Daniel M. Weary1, Achim Spiller2, Marina A. G. von Keyserlingk1
1Animal Welfare Program, Faculty of Land and Food Systems, University of British Columbia, Vancouver, British Columbia, Canada, 2Marketing for Food and Agricultural Products, Department of Agricultural Economics and Rural Development, Faculty of Agricultural Sciences, Georg-August-University Göttingen, Niedersachsen, Germania
¤Indirizzo attuale: Agriculture and Food economics, Faculty of Science and Technology, Free University of Bolzano, Südtirol, Italia
* gesabusch@web.de
Citazione: Busch G, Weary DM, Spiller A, von Keyserlingk MAG (2017) American and German attitudes towards cow-calf separation on dairy farms. PLoS ONE 12(3): e0174013. doi.org/10.1371/journal.pone.0174013
Editor: I Anna S Olsson, Universidade do Porto Instituto de Biologia Molecular e Celular, PORTOGALLO
Ricevuto: 13 Luglio 2016; Accettato: 1 Marzo 2017; Pubblicato: 16 Marzo 2017;
Copyright: © 2017 Busch et al. Questo è un articolo ad accesso libero distribuito secondo i termini della  Creative Commons Attribution License, che ne permette un utilizzo, una distribuzione e una riproduzione senza restrizioni tramite qualsiasi mezzo, a patto che vengano citate l’autore originale e le fonti.
Disponibilità dei dati: tutti i dati sono disponibili su Figshare public data repository (figshare.com/s/51d3bf1ff67daa2bd936).
Finanziamenti: Gesa Busch and Achim Spiller vogliono ringraziare il “Ministry of Science and Arts” della Bassa Sassonia, Germania, per aver finanziato il progetto di PhD “Welfare in Intensive Livestock Production Systems” che ha permesso a questo lavoro di essere completato. Il lavoro alla UBC è stato reso possibile grazie alle donazioni fatte dall’Animal Welfare Program. I finanziatori non hanno avuto alcun ruolo nella progettazione dello studio, nella raccolta e analisi dei dati, nella decisione di pubblicazione o nella preparazione del manoscritto.
Conflitto di interessi: gli Autori hanno dichiarato l’assenza di qualsiasi conflitto d’interessi.

Abstract

Le preoccupazioni dell’opinione pubblica sulla qualità della vita degli animali d’allevamento si concentrano spesso su pratiche specifiche come la separazione della vacca dal suo vitello subito dopo la nascita. La letteratura scientifica a nostra disposizione fornisce alcune prove a sostegno di questa pratica (come la diminuzione di risposte più marcate quando si verifica la separazione), così come altre prove che ne sottolineano gli svantaggi (tra cui un incremento del rischio di patologie uterine nelle vacche). Lo scopo di questo studio è quello di esaminare sistematicamente il pensiero dell’opinione pubblica su questa pratica. In particolare, questo studio analizza il punto di vista di cittadini americani e tedeschi sulla separazione della vacca dal vitello al momento della nascita, attraverso un approccio di segmentazione quantitativa. Sebbene la maggioranza dei partecipanti si sia opposta alla separazione precoce, una piccola parte del nostro campione era invece favorevole a tale pratica. In base alle preferenze dei partecipanti (verso una separazione precoce o verso una più tardiva) e in base alla loro valutazione delle diverse motivazioni riguardanti entrambe le pratiche, sono stati identificati tre cluster. I partecipanti statunitensi erano più propensi a sostenere la separazione precoce rispetto ai partecipanti tedeschi. Le argomentazioni fornite in favore e contro queste pratiche hanno suscitato reazioni diverse nei tre cluster, ma non sembravano influenzare le opinioni della maggior parte dei partecipanti. I risultati mostrano una evidente opposizione alla separazione vacca-vitello precoce in gran parte del campione e ci suggeriscono che il settore dell’allevamento da latte dovrebbe intraprendere alcune strategie per far fronte a queste preoccupazioni.

Introduzione

Negli ultimi anni è aumentato l’interesse dell’opinione pubblica verso la qualità della vita degli animali d’allevamento [1,2,3]. La maggior parte del lavoro finora condotto sulla valutazione delle pratiche allevatoriali definite controverse da parte dei cittadini si localizzava in Europa, ma ad oggi questo è un argomento che sta prendendo piede anche nel Nord America [4,5]. Le principali preoccupazioni dell’opinione pubblica riguardano la limitazione dei movimenti degli animali (ad es. le scrofe nelle gabbie di gestazione [6]; le galline ovaiole in batteria [7]), l’attuazione di procedure dolorose (ad es. la decornazione dei vitelli da latte [8] e la castrazione dei suinetti [9]) o la mancata possibilità di esercitare un comportamento naturale (ad es. l’accedere al pascolo per le vacche da latte [10]). Alcune persone che lavorano nel settore dell’allevamento sostengono che queste critiche sono ingiustificate, poiché la maggior parte dei cittadini non è a conoscenza delle pratiche attuate in questo settore; secondo questo punto di vista, le critiche potrebbero diminuire se ai cittadini venissero fornite informazioni sulle metodiche di produzione adottate in allevamento e sulla contestualizzazione del loro utilizzo [11]. In alternativa, le critiche mosse all’allevamento potrebbero riflettere una mancanza di valori condivisi che gravitano su tale produzione [12], rendendo improbabile una diminuzione delle critiche relative alle pratiche zootecniche anche in seguito all’applicazione di notevoli sforzi educativi [13]. Le reazioni della politica a queste critiche sono apparse differenti: alcuni paesi hanno introdotto una legislazione specifica riguardante il benessere degli animali d’allevamento (ad esempio, la messa in atto di leggi nazionali che vietano il taglio della coda e dei denti nei suinetti in Svezia e Norvegia; [14]), mentre altri paesi si sono affidati ad iniziative condotte dal settore dell’allevamento (ad esempio, il Canada; [15]). Rispetto all’allevamento suinicolo ed avicolo, l’allevamento dei bovini da latte ha ricevuto meno attenzione, forse perché il settore lattiero-caseario ha un’immagine pubblica più positiva rispetto a quella di altri comparti zootecnici [16,17,18,19]. Alcuni sostengono che questa percezione positiva sia una conseguenza diretta delle strategie di marketing adottate da questo settore e della maggiore visibilità di cui godono le bovine presenti nelle campagne (presenza di stalle aperte e accesso ai pascoli) [20]. Tuttavia, anche alcune pratiche adottate all’interno dell’allevamento dei bovini da latte vengono sempre più messe in discussione dall’opinione pubblica. La separazione del vitello dalla madre poco dopo la nascita è una pratica di routine negli allevamenti di tutto il mondo. In breve, i vitelli vengono separati dalle loro madri entro poche ore dalla nascita e poi alloggiati in zone separate ed alimentati artificialmente (con latte o con sostituti del latte). I soggetti sostenitori di tale pratica affermano che essa impedisce alla vacca e al vitello di instaurare un forte legame e quindi riduce lo stress associato al momento della separazione. I risultati di una serie di studi sugli effetti acuti nel breve termine influenzano questa affermazione (per esempio [21,22,23]). Altre argomentazioni a sostegno della separazione precoce includono un miglioramento della supervisione durante l’assunzione del colostro e del latte da parte del vitello [24]. Un aspetto economico, spesso citato dagli allevatori, è rappresentato dal fatto che tale pratica facilita la raccolta del quantitativo massimo di latte prodotto dalla bovina disponibile per la vendita [25]. Inoltre, i sistemi di stabulazione e di allevamento attualmente utilizzati non sono progettati per mantenere la vacca e il vitello insieme, e ciò rende difficile il cambiamento di tale pratica. Altri sostengono che la separazione immediata ridurrebbe il rischio di trasmissione di malattie al vitello da parte della madre, inclusa la paratubercolosi [26]. Le argomentazioni in favore di una separazione più tardiva sottolineano la possibilità per la vacca e il vitello di svolgere una vita più naturale [25], con conseguenti benefici emotivi per entrambi [27]. Inoltre, alcune ricerche hanno mostrato l’esistenza di benefici biologici per i vitelli, tra cui un migliore incremento del peso [28] e una diminuzione degli episodi di diarrea quando vengono separati in una fase più tardiva [21], così come si è evidenziato un miglioramento della salute della mammella [29] e dell’utero [24] per le vacche. Il tema della separazione precoce dei vitelli dalle madri è in grado di suscitare forti reazioni negative da parte dell’opinione pubblica. Walker et al. [30] hanno riferito che il 90% del loro campione credeva che la separazione tra genitore e progenie portasse un grave dolore all’animale. Se parliamo di opinione pubblica, quando questa pratica viene descritta sembra ricevere poco supporto, se non da parte di coloro che lavorano nel settore dell’allevamento dei bovini da latte [13,31]. Le percezioni dei cittadini relative al benessere degli animali differiscono da quelle degli allevatori [32], quindi è probabile che non esista un’opinione pubblica comune sul tema del benessere animale. La segmentazione, uno strumento utilizzato nella ricerca sui consumatori per individuare i gruppi target di specifici prodotti commerciali, può essere utile per determinare opinioni diverse e per raccogliere informazioni su questioni particolarmente controverse relative al benessere animale. Ad esempio, Vanhonacker e Verbeke [2] sono a favore dell’utilizzo di questo approccio nella ricerca sul benessere degli animali, poiché ottenere conclusioni a campione significherebbe probabilmente oscurare voci importanti, comprese sia quelle molto preoccupate che quelle non preoccupate sulla questione. Anche altri lavori hanno mostrato differenze nei segmenti a seconda dell’atteggiamento dei consumatori e dei cittadini nei confronti dei prodotti di origine animale o dei sistemi di produzione animale nei diversi paesi (ad esempio, Brasile [33]; USA [5,34]; Belgio, Polonia, Danimarca e Germania [4]; Paesi Bassi [35]; Belgio [36]). Anche Te Velde et al. [32] hanno fornito prove in favore della segmentazione, ed hanno sostenuto la necessità  della ricerca sui valori e sulle normative dei diversi gruppi all’interno di una società per arrivare a costruire un solido patto sociale tra allevatori e consumatori. Non siamo a conoscenza dell’esistenza di qualche lavoro che abbia affrontato il tema della separazione vacca-vitello tramite un approccio quantitativo. La letteratura disponibile relativa alle pratiche controverse adottate all’interno del settore lattiero-caseario si concentrava sull’accettazione e sulla valutazione dell’intero settore (ad esempio [16,17,37]) o su approcci qualitativi per pratiche particolari (ad esempio [38,39]). Questo studio cerca di far fronte a questa lacuna analizzando la distribuzione degli atteggiamenti dei cittadini nei confronti di una pratica di produzione controversa impiegata nell’allevamento di bovini da latte, utilizzando un metodo quantitativo. Ci siamo concentrati sulla separazione dei vitelli dalle madri nelle ore immediatamente successive alla nascita. Uno studio qualitativo di Ventura et al. [31] utilizzava un campione di convenienza costituito da nordamericani per esaminare il punto di vista delle persone, coinvolte o estranee all’allevamento da latte, sulla questione della separazione della vacca dal suo vitello subito dopo la nascita. Questi autori hanno identificato sei tematiche principali nelle risposte qualitative fornite dai 163 partecipanti allo studio: sentimenti della vacca e del vitello, salute del vitello, salute e produttività della vacca, vita naturale, malcontento nei confronti delle motivazioni fornite dal settore dell’allevamento e variabilità degli allevamenti da latte. Queste sei tematiche (e le relative argomentazioni) sono state utilizzate per costruire l’indagine intrapresa con questo studio. Nello specifico, abbiamo affrontato i seguenti temi: 1) Quando i cittadini pensano che le vacche e i vitelli debbano essere separati nell’allevamento di bovini da latte, 2) I cittadini possono essere suddivisi in segmenti sulla base del loro atteggiamento verso le diverse argomentazioni relative alla separazione vacca-vitello e, in caso di risposta affermativa, quali variabili possono essere utilizzate per tracciare un profilo di questi gruppi e, 3) La disponibilità di informazioni, sotto forma di argomentazioni relative alla questione, può portare ad un cambiamento di opinione dei partecipanti? Si spera che i risultati ottenuti possano essere d’aiuto, per coloro che lavorano nel settore lattiero-caseario e per i responsabili politici, per sviluppare pratiche di allevamento socialmente sostenibili. Inoltre, i valori vengono influenzati anche dai modelli culturali presenti all’interno delle società [16], quindi le differenze tra i paesi potrebbero esistere a causa di valori diversi [15]. Vanhonacker e Verbeke [2] suggeriscono che “la nazionalità non è una caratteristica chiave per un comportamento favorevole nei confronti del benessere animale”, ma pochi lavori finora hanno esaminato le risposte ai problemi di benessere nei residenti dei diversi paesi, e nessuno lo ha fatto in relazione alla tematica della separazione precoce vacca-vitello. Quindi il nostro obiettivo  era quello di attingere ad un campione costituito da cittadini Americani e Tedeschi per valutare l’eventuale variabilità esistente tra i partecipanti di questi due paesi.

Materiali e metodi

Abbiamo condotto un sondaggio online con cittadini Statunitensi e Tedeschi. Il Behavioral Research Ethics Board della University of British Columbia, Canada, ha approvato lo studio. I partecipanti sono stati esplicitamente informati del fatto che tutti i dati sarebbero stati trattati in modo confidenziale e che sarebbero stati utilizzati solo questionari anonimi. I partecipanti dovevano acconsentire a partecipare allo studio e potevano interrompere tale consenso in qualsiasi momento semplicemente chiudendo il browser Internet.

Progetto dello studio

Inizialmente è stato progettato un questionario quantitativo in lingua inglese. Per il campione tedesco, il questionario è stato tradotto in tedesco. Per garantire la qualità e la validità della traduzione, è stato ritradotto in inglese da un ricercatore di madrelingua tedesca che aveva familiarità con l’allevamento di bovini da latte ma che non è stato poi coinvolto nello studio, e poi adattato secondo le necessità. La parte principale dell’indagine conteneva 22 parametri basati sui sei temi (e 12 sotto-temi) individuati da Ventura et al. [31] (vedi tabella 1). Questi parametri fornivano informazioni sul tema della separazione, al fine di verificare gli effetti sull’opinione pubblica. Per questo studio abbiamo sviluppato due argomentazioni per ciascuno dei sotto-temi basate sulle citazioni originali di Ventura et al. [31]. Per i sotto-temi “Disonestà/Focus sbagliato” e “Ragioni di profitto” (facenti parte della tematica “Malcontento verso le motivazioni dell’allevamento”) è stata utilizzata una sola voce per evitare la ridondanza, date le argomentazioni simili. Per ridurre il bias di acquiescenza nei sondaggi [40,41] una delle argomentazioni per ogni sotto-tema è stata inquadrata in positivo, mentre l’altra è stata inquadrata in negativo. Nella Tabella 1 sono riportati alcuni esempi per lo sviluppo delle domande. L’essere d’accordo con le affermazioni è stato testato utilizzando scale Likert a 7 punti che andavano da -3 = “ Sono decisamente in disaccordo” a +3 = “Sono decisamente d’accordo”. Prima di fornire loro le diverse argomentazioni, i partecipanti hanno ricevuto le seguenti informazioni di base sull’argomento:

“Negli allevamenti da latte le bovine vengono allevate per la produzione di latte destinato al consumo umano. Per produrre latte, una bovina deve partorire un vitello all’incirca una volta all’anno. Una volta nati, i vitelli possono essere trattati in due modi principali:

  1. Il vitello viene separato dalla madre entro le prime ore dalla nascita e trasferito in una stalla separata in maniera tale che non ci sia contatto tra la vacca e il vitello (“separazione precoce”).

Oppure

  1. Il vitello rimane con la madre per alcuni giorni o settimane e poi viene trasferito in una stalla separata e da quel momento in poi non c’è più contatto tra la vacca e il vitello (“separazione successiva”).”

Le due opzioni sulle tempistiche della separazione del vitello dalla madre (separazione precoce o successiva) sono state presentate in maniera casuale per controllare gli effetti dell’ordine. Subito dopo aver fornito le informazioni di base, ai partecipanti è stato chiesto di esprimere la loro opinione sulle tempistiche di separazione dei vitelli dalle madri utilizzando una scala a 7 punti che andava da -3 = “Devono essere separati successivamente” a 0 = “ Non sono sicuro” a +3 = “Devono essere separati precocemente”. Poi la domanda è stata ripetuta dopo che ai partecipanti sono state presentate le 22 argomentazioni delineate nella Tabella 1 per testare i cambiamenti di opinione causati dal ricevimento di informazioni aggiuntive. Ulteriori domande presenti nello studio chiedevano l’orientamento dei valori delle persone inclusi in una Short Schwartz Value Scale (SSVS) [42], la credenza nell’intelletto degli animali secondo Hills [43], il rapporto con il proprio animale da compagnia tramite la scala per i rapporti con gli animali domestici di Kafer et al. [44], la familiarità con l’allevamento, le convinzioni alimentari e alcuni aspetti demografici come il sesso, l’età, l’avere dei figli e l’avere allattato al seno per descrivere ulteriormente i diversi segmenti di cittadini. Per controllare se i partecipanti leggessero le domande abbiamo incluso due tipologie di controllo di qualità. Come prima cosa, è stata posizionata casualmente tra gli argomenti una domanda per il controllo della qualità che chiedeva ai partecipanti semplicemente di spuntare “Sono d’accordo” per controllare se realmente avessero letto le domande. Come seconda cosa, sono stati esclusi i partecipanti che hanno risposto al sondaggio in meno di 1/3 del tempo medio di risposta previsto, poiché abbiamo supposto che rispondere al questionario in così poco tempo precludesse una lettura approfondita di tutte le domande.

Tabella 1. Esempi delle citazioni semplificate riportate da Ventura et al.; [31] e correlate e bilanciate argomentazioni sviluppate per questo studio per ognuno dei sei temi principali.

doi.org/10.1371/journal.pone.0174013.t001

Arruolamento dei partecipanti e raccolta dei dati

I partecipanti di entrambi i Paesi sono stati reclutati online a giugno e luglio 2015 attraverso un provider esterno. Per il campione americano, la piattaforma Amazon Mechanical Turk è stata utilizzata per invitare i soggetti a partecipare allo studio. In Germania, i partecipanti sono stati reclutati tramite Clickworker, una piattaforma simile a Mechanical Turk, ma dedicata esclusivamente ai tedeschi. Le piattaforme di crowdsourcing come Amazon’s Mechanical Turk e Clickworker forniscono l’accesso ad un ampio e diversificato pool di soggetti a costi relativamente più bassi rispetto ai più tradizionali colloqui dal vivo o telefonici e aiutano a velocizzare gli esperimenti empirici e la convalida delle teorie nella ricerca [45]. Sebbene i partecipanti reclutati attraverso le piattaforme di crowdsourcing possano differire dall’opinione pubblica generale a causa di possibili bias di auto-selezione, hanno dimostrato di essere più eterogenei rispetto ai campioni formati da studenti e, cosa importante, producono risultati affidabili paragonabili a quelli dei campioni non in linea [45,46]. Prima di partecipare al sondaggio, i partecipanti sono stati brevemente informati sull’argomento affrontato e gli è stato chiesto di dare il loro consenso a partecipare. Tutti i partecipanti erano liberi di lasciare lo studio in qualsiasi momento. La ricompensa per gli intervistati che hanno completato il sondaggio è stata di 1 dollaro USA per il campione americano e di 1 euro per il  campione tedesco. In totale hanno preso parte allo studio 517 partecipanti provenienti dagli Stati Uniti e 601 soggetti provenienti dalla Germania. Dopo aver eliminato 147 partecipanti che non avevano superato la domanda per il controllo di qualità ( soggetti che hanno completato il sondaggio in meno di 1/3 del tempo medio di risposta o che non hanno risposto a tutte le domande nella parte principale dello studio), sono rimaste disponibili per ulteriori analisi le risposte di 967 partecipanti (476 statunitensi e 491 tedeschi).

Analisi dei dati

I dati sono stati analizzati utilizzando IBM SPSS Statistics 23. Inizialmente abbiamo condotto un’analisi esplorativa fattoriale (vedi [47]) all’interno della quale abbiamo incluso tutte le argomentazioni presentate dai partecipanti sulla separazione della vacca dal vitello. Questo processo ci ha permesso di identificare le correlazioni esistenti tra i singoli elementi e di aumentare l’affidabilità delle misurazioni creando delle scale che potevano essere utilizzate per ulteriori analisi. Sono state escluse dall’analisi le variabili che mostravano solamente saturazione bassa ( < 0.4) o saturazione elevata ( ≥ 0.4) su più di un fattore. Sono stati identificati tre fattori attendibili, che includevano 16 delle 22 argomentazioni (criterio di Kayser Meyer Olkin = 0.88; test di sfericità di Bartlett: p = 0.000; varianza totale spiegata = 54.74%). Il Fattore 1 (Cronbachs Alpha = 0.77) comprendeva principalmente argomentazioni che si concentravano sull’emotività della vacca e del vitello. Oltre a queste, in seguito alla saturazione elevata, è stata inclusa anche un’altra argomentazione che faceva riferimento alla modificazione dei sistemi di stabulazione a beneficio degli animali. Il Fattore 2 (Cronbachs Alpha = 0.74) comprendeva le argomentazioni che erano in favore di una separazione precoce; per cui, argomenti relativi alla salute, alle emozioni e alla gestione erano mescolati insieme. Il Fattore 3 (Cronbachs Alpha = 0.68) comprendeva le argomentazioni in favore di una separazione successiva, che si focalizzavano sulla salute, sulla produttività e sulla gestione. Utilizzando questi tre fattori e la domanda riguardante il giusto momento in cui intraprendere la separazione (dopo aver fornito le argomentazioni), abbiamo effettuato un’analisi dei cluster per identificare i diversi segmenti all’interno delle popolazioni campione che risultassero ragionevolmente omogenei nell’ambito di ogni segmento, ma il più eterogenei possibile tra i segmenti [48]. Questa procedura è stata suddivisa in tre parti. Come prima cosa, le anomalie del campione sono state identificate utilizzando il metodo di clustering Single Linkage. Nove partecipanti sono stati identificati come anomalie ed esclusi da ulteriori analisi. Come seconda cosa abbiamo determinato, con il Ward Method, il numero ottimale di cluster e la media dei cluster [49]. Come terza cosa, è stata effettuata un’analisi di partizione dei cluster K-Means (indicata per campioni di grandi dimensioni ( > 500 casi [50])) per riuscire a formare i cluster. Questo metodo crea cluster random basati su punti di partenza identificati in un primo momento con il Ward Method e riassegna i partecipanti con l’obiettivo di ridurre al minimo la variabilità dei cluster e di creare cluster omogenei. Per il presente studio questo processo ha portato all’identificazione di una soluzione a tre cluster. Utilizzando analisi discriminatorie si è potuto classificare correttamente il 97.8% dei casi, indicando una buona soluzione di cluster. Per caratterizzare ulteriormente i cluster e testare le differenze esistenti tra essi, sono stati utilizzati l’analisi unidirezionale della varianza (ANOVA) con test post-hoc, i T-test indipendenti, i T-test a campioni appaiati con correlazioni e la tabulazione incrociata con chi-quadrato e z-test. Per creare scale affidabili per la messa a confronto dei cluster, sono state condotte due ulteriori analisi fattoriali: in primo luogo, la convinzione dei partecipanti nell’intelletto degli animali con due fattori attendibili: a) convinzione nell’intelletto animale negativo e b) convinzione nell’intelletto animale positivo; criterio di Kayser Meyer Olkin = 0.73; test della sfericità di Bartlett: p = 0.000; varianza totale spiegata = 54.1%). In secondo luogo, è stata calcolata la scala della relazione con l’animale domestico (un fattore affidabile; Kayser Meyer Olkin = 0.89; test della sfericità di Bartlett: p = 0.000; varianza totale spiegata = 61.0%). Per stabilire i valori più generali degli intervistati, sono stati calcolati due costrutti partendo dal SSVS (“conservazione” e “auto-trascendenza”) come proposto da Lindeman e Verkasalo [42]. In questo caso, la conservazione misura “se le persone sono in grado di resistere al cambiamento e se enfatizzano l’autolimitazione e l’ordine o se sono pronte per nuove esperienze ed enfatizzano l’azione e il pensiero indipendente” e l’auto-trascendenza misura la motivazione delle persone “a trascendere le preoccupazioni egoistiche e a promuovere il benessere degli altri o se sono più motivate a migliorare i propri interessi personali anche a discapito degli altri”. [42].

Risultati

Descrizione del campione

Sia i campioni americani che quelli tedeschi erano campioni di convenienza. Durante lo studio non sono state fissate quote relative al fabbisogno demografico. Le distribuzioni del genere, dell’età e della localizzazione geografica regionale messe a confronto con i dati del censimento di entrambe le popolazioni sono riportate nella tabella 2. Per quanto riguarda l’età, entrambi i campioni erano costituiti da individui giovani rispetto ai dati del censimento. La distribuzione regionale nel campione statunitense era simile ai dati sulla popolazione, mentre per la Germania erano più numerosi i partecipanti provenienti dalla zona occidentale. Per testare la familiarità dei partecipanti con l’allevamento dei bovini da latte, è stato chiesto loro di dichiarare la frequenza delle visite effettuate in allevamenti da latte commerciali; il 55% del campione statunitense e il 56% del campione tedesco hanno dichiarato di non essere mai stati in un allevamento da latte, il 21.6% e il 21.8% hanno riferito di aver visitato tale tipologia di allevamento una volta, il 21.8% e il 20.8% di esserci stati un paio di volte e solo l’1.5% del campione statunitense e l’1.4% del campione tedesco hanno riferito di visitare regolarmente un allevamento da latte commerciale.

Tabella 2. Distribuzione demografica del campione online degli Stati Uniti ( n = 476) e delle Germania ( n = 491), confrontata con i dati del censimento provenienti da entrambe le nazioni.

a Genere ed età [51]

b Regione [52]

c Genere [53]

d Età [54]

e Regione [55]

A favore della separazione precoce o di quella successiva

Dopo aver letto le informazioni fornite sulla separazione dei vitelli dalle madri, ai partecipanti è stato chiesto di indicare la loro opinione circa le tempistiche della separazione (se effettuarla precocemente o in una fase successiva). La domanda è stata ripetuta una seconda volta dopo che i partecipanti hanno avuto la possibilità di leggere le 22 argomentazioni presentate su questo tema (vedi Tabella 1). Per quanto riguarda il campione statunitense, più della metà degli intervistati inizialmente era favorevole ad una separazione successiva (55.1%), il 17.6% non era sicuro e il 27.3% del campione era favorevole ad una separazione precoce. Prima che venissero mostrate le argomentazioni (tabella 3), il 68.7% dei tedeschi era favorevole ad una separazione successiva, l’11.2% non era sicuro e il 20.2% era favorevole ad una separazione precoce. Indipendentemente dal paese di provenienza, dopo l’acquisizione da parte dei partecipanti delle informazioni provenienti dalle 22 argomentazioni a favore e contro la separazione precoce o successiva, abbiamo notato un incremento del numero totale di risposte incerte e un calo delle risposte agli estremi della scala per la separazione successiva, così come un calo per tutte le categorie che favorivano la separazione precoce.

Tabella 3. Risposte dei partecipanti Americani (US; n = 476) e Tedeschi ( Tedeschi; n = 491) se la separazione vacca-vitello dovesse essere fatta in una fase precoce o in una fase successiva, PRIMA e DOPO la lettura delle argomentazioni.

doi.org/10.1371/journal.pone.0174013.t003

Posizione nei confronti della separazione vacca-vitello — descrizione dei cluster

L’analisi dei cluster, basata sui tre Fattori emersi una volta che i partecipanti hanno risposto alle diverse argomentazioni sulla separazione precoce e successiva e alle domande relative a quando le vacche e i vitelli dovrebbero essere separati, ha permesso di individuare tre cluster unici di partecipanti. I tre cluster sono stati denominati “Successiva”, “Incerto”, e “Precoce”, in riferimento al momento preferito per la separazione. In ciascuno dei tre cluster erano presenti partecipanti provenienti dai campioni americani e tedeschi, anche se le proporzioni variavano. Per esempio, la percentuale dei residenti statunitensi era più alta nel cluster “Precoce” rispetto a quella tedesca, ma tale percentuale si è invertita nel cluster “Successiva”; il cluster “Incerto” aveva approssimativamente percentuali analoghe di partecipanti di entrambi i paesi.

Cluster “Successiva” – A favore di una separazione in una fase più tardiva

Questo cluster raggruppava 370 partecipanti (il 38.7% dell’intero campione), il che lo rende di dimensioni intermedie rispetto agli altri due cluster. Gli intervistati in questo cluster erano fortemente a favore di una separazione vacca-vitello più tardiva (tabella 4). Dopo l’acquisizione delle  argomentazioni c’è stato un incremento del supporto verso la separazione in fase più tardiva, e le risposte degli intervistati che mostravano pieno supporto anche prima della lettura delle argomentazioni sono rimaste per la maggior parte invariate. Abbiamo tenuto in considerazione anche il numero dei partecipanti che avevano cambiato le loro risposte dopo l’acquisizione delle diverse argomentazioni.

Tabella 4. Percentuali e medie (± DS) che rientrano nella scala Likert a 7 punti per quanto concerne se la separazione vacca-vitello debba essere fatta in una fase precoce o in una fase successiva, PRIMA e DOPO la lettura delle argomentazioni.

Le risposte vengono mostrate separatamente PRIMA e DOPO la lettura delle argomentazioni, insieme al p-value proveniente da un t-test a campione appaiato che confrontava queste risposte. Le risposte vengono mostrate separatamente anche per i cluster “Successiva”, “Incerto” e “Precoce”. Scale: Domanda sulla separazione: scala a 7 punti da -3 = “Essi dovrebbero essere assolutamente separati successivamente”, -2 = “Dovrebbero essere separati successivamente”, -1 = “Probabilmente dovrebbero essere separati successivamente”, 0 = “Non sono sicuro”, +1 = “Probabilmente dovrebbero essere separati precocemente”, +2 = “Dovrebbero essere separati precocemente””, +3 = “Dovrebbero essere assolutamente separati precocemente”. Cluster “Successiva” = a favore di una separazione più tardiva; Cluster “Incerto” = incerto se essere a favore di una separazione successiva; Cluster “Precoce” = a favore della separazione precoce.

***p≤0.001

**p≤0.01

n.s. : non significativo

Nel cluster “Successiva”, il 71.1% dei partecipanti non ha cambiato la propria risposta iniziale, il 14.6% dei partecipanti ha rafforzato la propria opinione a sostegno di una separazione in fase più tardiva, mentre il 10.5% ha scelto di diminuire il proprio sostegno a favore della pratica della separazione successiva. La tabella 5 mostra le risposte alle variabili utilizzate per costruire i cluster. I partecipanti al cluster “Successiva” hanno mostrato un elevato assenso nei confronti delle argomentazioni riguardanti le emozioni degli animali nel Fattore 1 come, ad esempio, “la bovina ha un legame emotivo con il suo vitello”. Gli intervistati di questo cluster respingevano l’argomentazione “l’attaccamento tra vacca e vitello differisce da quello provato da una madre umana verso il suo bambino”. Rispetto agli altri cluster, i partecipanti di questo erano in disaccordo con le argomentazioni in favore dei potenziali vantaggi sulla saluta e sull’emotività associabili ad una separazione nella fase precoce della vita del vitello (Fattore 2). Inoltre, i partecipanti ritenevano fosse possibile modificare quelle pratiche adottate negli allevamenti dove attualmente si effettua la separazione precoce. Questo cluster di partecipanti concordava con le argomentazioni che promuovevano i potenziali benefici sulla salute e sulla produttività derivanti da una separazione successiva (Fattore 3) e ipotizzava che la separazione precoce venisse adottata per ridurre il lavoro dell’allevatore senza tenere conto del benessere della vacca e del vitello. La tabella 6 mostra le argomentazioni a favore della separazione precoce e di quella successiva che però non possono essere incorporate all’interno dei fattori a causa sia dei bassi punteggi (<0.4) sia a causa di punteggi elevati in più di un fattore (>0.4) (vedi [47]). La tabella 7 confronta i fattori relativi alla convinzione dell’esistenza dell’intelletto animale, la scala del rapporto con l’animale domestico e i due costrutti derivanti dal SSVS.

Tabella 5. Medie (±DS) dei cluster “Successiva”, “Incerto” e “Precoce” per le variabili costruisci cluster “Quando pensi che i vitelli debbano essere separati dalle madri?” e i Fattori 1, 2 e 3 che emergono dall’analisi fattoriale esplorativa.

La tabella mostra una comparazione media di tutte le variabili costruisci cluster e tutte le singole variabili utilizzando ANOVA e test post-hoc. Cluster “Successiva” = a favore di una separazione più tardiva; Cluster “Incerto” = incerto se essere a favore di una separazione successiva; Cluster “Precoce” = a favore della separazione precoce. CA = Cronbach’s Alpha per il fattore. I numeri tra parentesi sotto le singole voci indicano la saturazione sul fattore soprastante. I numeri nella parte principale della tabella mostrano medie e deviazioni standard tra parentesi. Scale: Domanda sulla separazione: scala a 7 punti da -3 = “Dovrebbero essere assolutamente separati successivamente”, 0 = “Non sono sicuro” a +3 = “Dovrebbero essere assolutamente separati precocemente”; per tutte le altre domande: scala a 7 punti: da -3 = “Sono fortemente in disaccordo”, 0 = “Non sono né d’accordo né in disaccordo” a +3= “Sono fortemente d’accordo”.

***p≤0.000

a, b, c = Le lettere indicano differenze significative (p≤0.05) tra i cluster secondo i test post-hoc, ad esempio a indica che questo cluster differisce dal cluster “Successiva” per questa variabile con p≤0.05.

1=LSD post-hoc test è stato utilizzato a causa di nessuna differenza tra i cluster.

2=Tamhane post-hoc test è stato utilizzato a causa delle differenze nelle varianze nei cluster.

3La domanda sulla separazione è stata fatta dopo la presentazione delle 22 diverse argomentazioni.

Il cluster “Successiva” differisce dagli altri cluster nella maggior parte delle affermazioni. Questi partecipanti, per esempio, mettevano in correlazione la separazione precoce con una situazione di stress emotivo per la vacca e il vitello e credevano che entrambi godessero della reciproca compagnia. Non erano d’accordo con l’argomentazione “allattando il vitello, la bovina non fornisce il latte all’allevatore” ed erano scettici sulla capacità dei vitelli di sviluppare un normale comportamento sociale se separati precocemente dalle loro madri. Il cluster “Successiva” aveva anche la più alta credenza da parte dei partecipanti nell’intelletto della bovina, cioè erano d’accordo sul fatto che questi animali fossero coscienti e consapevoli di ciò che succede loro e fossero in grado di provare sentimenti ed emozioni. Dall’altro lato, questo cluster era più indeciso nel dare risposte sul fatto che le vacche fossero più propense a rispondere a pulsioni istintive, che avessero una limitata capacità di percepire la causa e l’effetto di una determinata azione e che potessero provare emozioni in modo meno intenso rispetto gli esseri umani. Nel cluster “Successiva”, la percentuale dei partecipanti che avevano figli era maggiore rispetto a quella degli altri due cluster (“Successiva” = 51.6%, “Insicuro” = 32.6%, “Precoce” = 27.5%, p≤0.05), ma non sono state osservate differenze circa la percentuale relativa all’allattamento al seno (“Successiva” = 77.0%, “Insicuro” = 73.3%, “Precoce” = 76.6%, p>0.05). Per quanto riguarda il possesso di animali da compagnia, il cluster “Successiva” mostrava la percentuale più alta, differenziandosi dagli altri due (“Successiva” = 59.7%, “Incerto”= 49.4%, “Precoce”= 46.2%, p≤0,05). Il proprietario di animali domestici partecipante al cluster “Successiva” aveva il punteggio più alto sulla scala della relazione con gli animali domestici, cosa che sta ad indicare un rapporto molto stretto con il proprio pet; l’animale fornisce loro un motivo per alzarsi al mattino, è il migliore amico che hanno ed è costantemente al loro fianco. In termini di valori generali, il cluster “Successiva” differisce nel concetto dell’auto-trascendenza dal cluster “Precoce”, mostrando il punteggio più alto di tutti gli altri gruppi (vedi tabella 6).

Tabella 6. Medie (±DS) dei cluster “Successiva”, “Incerto” e “Precoce” per le variabili costruisci cluster sullo svezzamento che non sono correlabili ai fattori

I dati mostrati sono confronti tra le medie utilizzando ANOVA e test post-hoc per le argomentazioni non inserite come variabili costruisci cluster. Cluster “Successiva” = a favore di una separazione più tardiva; Cluster “Incerto” = incerto se essere a favore di una separazione successiva; Cluster “Precoce” = a favore della separazione precoce. Le differenze tra i cluster sono state testate utilizzando ANOVA e test post-hoc. * indicano le differenze secondo ANOVA con ***p≤0.000. Il test post-hoc Tamhane è stato utilizzato a causa delle differenze nelle varianze nei cluster.

a, b, c = Le lettere indicano differenze significative (p≤0.05) tra i cluster secondo i test post-hoc, ad esempio a indica che questo cluster differisce dal cluster “Successiva” per questa variabile con p≤0.05.

I cluster non differivano per quanto riguardava la frequenza delle visite all’interno di un allevamento da latte commerciale (p>0.05). Nella tabella 8 sono riportate le caratteristiche demografiche dei cluster. Il cluster “Successiva” aveva una percentuale più alta di partecipanti di nazionalità tedesca e la più alta percentuale di partecipanti di sesso femminile. Inoltre questo cluster comprendeva meno partecipanti con un’età inferiore ai 29 anni rispetto agli altri due ed era il cluster con la quota maggiore di partecipanti più anziani. La percentuale dei vegetariani era più alta in questo cluster e il numero di partecipanti che avevano un membro della famiglia che lavorava nell’allevamento era il più basso. La percentuale di partecipanti che avevano rapporti regolari con l’allevamento tramite altri individui, come amici o vicini, era più alta in questo cluster. Non sono state riscontrate differenze tra i cluster per quanto riguardava il fatto che i partecipanti vivessero in zone rurali o in aree urbane.

Tabella 7. Medie (±DS) dei cluster “Successiva”, “Incerto” e “Precoce” per le variabili descrivi cluster in relazione ai valori sugli animali domestici e ai valori Schwartz.

I dati mostrati sono confronti tra le medie utilizzando ANOVA e test post-hoc per fattori che indicano “il credo nell’intelletto degli animali” dei partecipanti, la loro relazione con gli animali domestici e i l’orientamento dei loro valori misurati su una Short Schwartz Value Scale. Cluster “Successiva” = a favore di una separazione più tardiva; Cluster “Incerto” = incerto se essere a favore di una separazione successiva; Cluster “Precoce” = a favore della separazione precoce. CA = Cronbach’s Alpha per il fattore. I numeri tra parentesi sotto le singole voci indicano la saturazione sul fattore soprastante. I numeri nella parte principale della tabella mostrano medie e deviazioni standard tra parentesi. Scale: valori di Schwartz: scala a 7 punti, da -1 = “contrario ai miei principi”, 0 = “non importante” a +5 = “di estrema importanza”; tutte le altre domande: scala a 7 punti, da -3 = “Sono fortemente in disaccordo”, 0 = “Non sono né d’accordo né in disaccordo” a +3= “Sono fortemente d’accordo”. * indicano differenze secondo ANOVA con ***p≤0.000.

a, b, c = Le lettere indicano differenze significative (p≤0.05) tra i cluster secondo i test post-hoc, ad esempio a indica che questo cluster differisce dal cluster “Successiva” per questa variabile con p≤0.05.

1=LSD post-hoc test è stato utilizzato a causa di nessuna differenza tra i cluster.

2=Tamhane post-hoc test è stato utilizzato a causa delle differenze nelle varianze nei cluster.

n.s. = indica nessuna differenza rispetto agli altri cluster (p≥0.05)

Tabella 8. Percentuale di partecipanti rientrati nei cluster “Successiva”, “Incerto” e “Precoce”, in base alle loro caratteristiche demografiche.

Cluster “Successiva” = a favore di una separazione più tardiva; Cluster “Incerto” = incerto se essere a favore di una separazione successiva; Cluster “Precoce” = a favore della separazione precoce. Le differenze tra i cluster sono state testate utilizzando il test Chi-quadrato e Cross tabulation z-test con correzioni di Bonferroni per i livelli p. Le * indicano le differenze secondo i test Chi-quadrato con ***p≤0.000 e **p≤0.01.

n.s. = nessuna differenza

a, b, c = Le lettere indicano differenze significative (p≤0.05) tra i cluster secondo i z-test nella tabulazione crociata, ad esempio a indica che questo cluster differisce dal cluster “Successiva” per questa variabile con p≤0.05. n.s. = indica nessuna differenza rispetto agli altri cluster (p ≥0.05).

 Cluster “Incerto”- incerto se essere a favore di una separazione successiva

Il cluster “Incerto” era il più grande dei tre cluster e comprendeva poco meno della metà di tutti i partecipanti (43.6%). Anche questo cluster era in favore  della separazione successiva, ma i partecipanti mostravano più  incertezza. Dopo aver visto le argomentazioni, il 42.1% dei partecipanti ha mantenuto la sua opinione iniziale sulla questione della separazione. Del 57.9% dei soggetti che ha cambiato opinione, il 16.8% ha consolidato il proprio sostegno a favore di una separazione più tardiva e il 25.9% ha cambiato il proprio sostegno iniziale a favore di una separazione precoce o tardiva con una risposta incerta. In questo cluster le medie non sono cambiata da prima a dopo aver letto le argomentazioni. I partecipanti appartenenti al cluster “Incerto”, rispetto a quelli del cluster “Successiva”, erano meno d’accordo con le argomentazioni che mostravano le emozioni provate dalla bovina e dal vitello (Fattore 1), ma comunque concordavano sul fatto che la bovina avesse un attaccamento emotivo verso il suo vitello (vedi Tabella 5). Questo cluster rifiutava, anche se in misura minore rispetto al cluster “Successiva”, che le vacche e i vitelli potessero provare poche emozioni. Tuttavia, non erano nemmeno sicuri del fatto che l’attaccamento tra vacca e vitello differisse da quello tra madre umana e bambino, ed erano d’accordo sul fatto che i sistemi di stabulazione negli allevamenti da latte potessero essere modificati per massimizzare i benefici per gli animali, anche se in misura minore rispetto al cluster “Successiva”. Il cluster “Incerto” si differenziava dagli altri due cluster per quanto riguardava le risposte alle argomentazioni sui potenziali vantaggi sanitari ed emotivi associabili alla separazione precoce (Fattore 2). Gli intervistati appartenenti al cluster “Incerto” non sapevano se essere d’accordo o meno con le argomentazioni relative a salute ed emotività appartenenti al Fattore 2. I partecipanti si sono mostrati in disaccordo solamente con le argomentazioni che riguardavano la possibilità che la bovina potesse ferire il vitello o che i vitelli da latte potessero danneggiare i capezzoli delle madri. Per quanto riguarda le argomentazioni relative alla salute, alla produttività e alla gestione in favore di una separazione successiva (Fattore 3), i partecipanti “Incerti” hanno mostrato un certo sostegno in favore di ciascuna di queste argomentazioni (differente in tutte le categorie dal cluster “Successiva”). Il cluster “Incerto” aveva una posizione intermedia in termini di supporto per quanto riguardava l’argomentazione “il vitello ha una miglior disponibilità di latte se riesce ad accedere alla madre liberamente” rispetto ai cluster “Successiva” e “Precoce”. I partecipanti coinvolti nel cluster “Incerto” convenivano sul fatto che la separazione precoce fosse causa di disagio negli animali e che la vacca potesse proteggere il vitello da minacce e ferite. Questo gruppo concordava anche con le argomentazioni secondo le quali in natura alla vacca e al vitello piacerebbe godere della reciproca compagnia per un certo lasso di tempo. Tuttavia, non erano sicuri del fatto che, se il vitello fosse rimasto con la vacca, questa sarebbe stata in grado di fornire il latte all’allevatore,  ed erano insicuri del fatto che il vitello potesse sviluppare un normale comportamento sociale. Tendenzialmente concordavano anche sul fatto che gli allevatori trattano con rispetto le loro bovine in quanto principale fonte del loro sostentamento. Il cluster “Incerto” potrebbe essere caratterizzato anche da una certa convinzione nel concetto di intelletto animale, differenziandosi in questo senso dal cluster “Successiva” e, in una certa misura, dal cluster “Precoce”. I partecipanti a questo cluster convenivano sul fatto che le bovine sono coscienti e consapevoli di ciò che accade loro e che sono in grado di provare emozioni. Tuttavia non erano sicuri che le bovine fossero in grado di risolvere problemi e di prendere decisioni. Secondo le loro opinioni, le bovine rispondono più meccanicamente alle pulsioni istintive ed hanno una capacità limitata di vedere la causa e l’effetto. Tendevano anche a concordare sul fatto che le bovine sono capaci di provare emozioni meno intense rispetto agli esseri umani. I partecipanti appartenenti a questo cluster hanno ottenuto un punteggio più basso nella scala delle relazioni con gli animali domestici rispetto a quelli del cluster “Successiva” e, da questo punto di vista, erano più simili a quelli del cluster “Precoce”. Per quanto riguarda il SSVS, il cluster “Incerto” differiva solamente dal cluster “Precoce” nel concetto dell’auto-trascendenza. Nel cluster “Incerto”, i partecipanti statunitensi e tedeschi erano distribuiti in parti uguali. In questo cluster erano presenti un po’ più di uomini che di donne. In questo cluster, rispetto a quello “Successiva”, c’era una percentuale maggiore di partecipanti con meno di 29 anni e c’erano meno vegetariani. C’erano anche meno partecipanti che avevano contatti regolari con l’allevamento tramite altri soggetti, come amici o vicini, rispetto al gruppo “Successiva”. La percentuale di persone aventi bambini o animali domestici era più bassa in questo cluster rispetto a quella del cluster “Successiva”, ma non differiva dal cluster “Precoce”.

Cluster “Precoce”- A favore di una separazione anticipata

Questo cluster era il più piccolo, con i partecipanti che rappresentavano il 18% circa dell’intero campione. I partecipanti appartenenti a questo cluster erano in favore di una separazione precoce della vacca dal vitello nell’allevamento da latte. All’interno di questo cluster ci sono state meno risposte incerte e il supporto in favore di una separazione precoce è aumentato dopo aver letto le diverse argomentazioni (vedi tabella 4). In questo cluster, il 55% dei partecipanti non ha modificato la propria risposta alla domanda sulla separazione dopo la presentazione delle argomentazioni, il 17.5% è apparso più incerto e il 9.4% ha confermato la propria opinione a sostegno della separazione precoce. In questo cluster il 9.9% dei partecipanti che, prima della presa visione delle argomentazioni era favorevole alla separazione successiva, ha in seguito cambiato la propria opinione. Per quanto concerne le argomentazioni del Fattore 1, questo cluster si differenziava solamente dal cluster “Successiva”. Per quanto riguardava il Fattore 2, questo cluster mostrava il più alto grado di approvazione, se paragonato agli altri due. I partecipanti hanno mostrato consensi maggiori verso le argomentazioni in favore di una separazione precoce, in particolare verso l’argomentazione “la separazione attuata in una fase successiva è più difficile per la madre”. I partecipanti a questo cluster sono apparsi insicuri riguardo le argomentazioni relative alle lesioni ai vitelli e ai danni ai capezzoli, e si sono concentrati piuttosto sulla capacità dell’allevatore di garantire un’adeguata assunzione di colostro in caso di separazione precoce. I partecipanti concordavano anche su come sia difficile per gli allevamenti cambiare le pratiche di gestione associate alla separazione precoce. Il cluster “Precoce” aveva le medie più basse per quanto concerneva il Fattore 3 rispetto agli altri due cluster. Inoltre i soggetti non erano sicuri del fatto che una bovina fosse in grado di produrre più latte quando si trovava insieme al suo vitello e se l’allattamento frequente aiutasse a prevenire alcune malattie delle bovine. Erano anche incerti sull’ipotesi che la separazione precoce potesse migliorare la salute del vitello e ridurre il lavoro dell’allevatore. I partecipanti, anche se in misura minore, concordavano sul fatto che i vitelli avevano una maggior disponibilità di latte se tenuti insieme alla madre. I partecipanti al cluster “Precoce” non erano sicuri del fatto che tale tipologia di separazione causasse disagio agli animali, ma erano d’accordo (anche se in misura minore rispetto agli altri due cluster) sul fatto che la bovina potesse proteggere il vitello da pericoli e lesioni. I partecipanti a questo gruppo tendevano a concordare sul fatto che la bovina non avrebbe fornito il suo latte all’allevatore se tenuta insieme al vitello. Questo cluster conveniva sul fatto che i vitelli sono in grado di sviluppare un comportamento sociale normale anche quando vengono separati precocemente e che gli allevatori trattano le loro bovine con rispetto. Anche se questo cluster mostrava la più bassa convinzione circa il concetto di intelletto animale, essi pensavano che le bovine fossero in grado di provare emozioni, anche se meno intensamente degli esseri umani. Questo cluster mostrava lo stesso punteggio sulla relazione con gli animali domestici del gruppo “Incerto”. Se parliamo di Schwartz-Values, il cluster “Precoce” aveva il punteggio più basso relativamente all’auto-trascendenza. Questo cluster comprendeva una quota maggiore di partecipanti statunitensi. La maggior parte dei partecipanti rappresentati in questo cluster erano uomini e la metà dei partecipanti aveva meno di 29 anni. La percentuale di vegetariani presenti in questo cluster era la più bassa di tutti e tre i cluster. Analogamente al cluster “Incerto”, il 23% circa dei soggetti aveva membri della famiglia che lavoravano nel settore dell’allevamento. Il numero di partecipanti con figli è risultato il più basso, differenziandosi dal cluster “Successiva”. Anche la percentuale di partecipanti che dichiaravano di essere attualmente proprietari di animali domestici è risultata essere inferiore rispetto a quella del cluster  “Successiva”.

Discussione

Questo studio ha utilizzato un approccio quantitativo per fornire informazioni sull’atteggiamento dei cittadini nei confronti della separazione tra vacca e vitello. Il sondaggio online è stato efficiente in termini di costi e di tempo se paragonato ad altre metodiche di raccolta dati. Inoltre, ha contribuito ad evitare bias di desiderabilità sociale [56]. I possibili svantaggi di questa metodologia sono rappresentati dal fatto che il numero di risposte incerte è più alto nei sondaggi online rispetto a quello delle interviste condotte faccia a faccia [56]. Per mitigare gli effetti di queste problematiche, abbiamo impiegato scale a 7 punti invece che scale a 5 punti, poiché il potenziale di utilizzo della categoria midpoint diminuisce quando ci sono più gradini di una scala [57]. I dati demografici, come il sesso e la regione geografica di provenienza, erano vicini ai dati del censimento, ma sia i campioni statunitensi che quelli tedeschi erano più giovani rispetto alle popolazioni originarie. Inoltre, dato che abbiamo utilizzato un campione di convenienza, i nostri risultati non dovrebbero essere considerati rappresentativi su scala nazionale. Tuttavia, il nostro lavoro porta alla luce la polemica esistente sulla separazione delle vacche  dai propri vitelli e potrebbe essere utilizzato come base per futuri studi quantitativi che impiegano campioni rappresentativi.

Differenze demografiche fra i clusters

Abbiamo trovato poche differenze demografiche tra i cluster. Ellis et al. [17] hanno trovato differenze nella percezione del benessere dei bovini da latte tra i gruppi di età, ma non abbiamo evidenziato uno schema chiaro in questo studio, anche se il cluster “Successiva” mostrava la quota più bassa di giovani tra i partecipanti (tra i 18 e i 29 anni). La percentuale più alta di soggetti di sesso femminile nel cluster “Successiva” è in linea con quella di altri studi che sottolineano come le donne desiderino una maggiore attenzione verso gli animali [5] e mostrino una maggiore sensibilità verso il loro benessere [58]. Anche se alcuni lavori riportavano che l’avere dei figli fosse associabile ad una diminuzione della preoccupazione per il benessere animale [3,36], nel nostro studio non abbiamo riscontrato alcuna associazione di questo tipo. Il fatto che più partecipanti al cluster “Successiva” fossero genitori e donne, rispetto sia al cluster “Incerto” che a quello “Precoce”, potrebbe aver ricordato ai genitori, in particolare alle madri, il loro rapporto con i loro figli. Non abbiamo trovato differenze per quanto concerne la zona di residenza (ad esempio, urbana versus rurale); al contrario, altri studi hanno riscontrato che a volte i partecipanti residenti in zone più rurali apparivano più soddisfatti delle pratiche allevatoriali [16] e si fidavano maggiormente del lavoro degli allevatori [1]. Nel nostro studio, i partecipanti con un membro della famiglia che lavorava nel settore dell’allevamento erano più propensi a sostenere la separazione precoce, forse perché tali individui hanno un’immagine più positiva degli allevatori rispetto ai soggetti non coinvolti nel settore dell’allevamento [16,59]. La maggior percentuale di individui residenti negli Stati Uniti nel cluster “Precoce”, e la maggior percentuale di individui di nazionalità tedesca nel cluster “Successiva”, potrebbe essere la conseguenza di alcune differenze di valori che sarebbero state influenzate dai diversi standard culturali presenti all’interno delle società [16]. Le differenze a noi note sulle percentuali dei partecipanti provenienti dai due paesi all’interno dei cluster “Precoce” e “Successiva” suggeriscono come la distribuzione dei valori possa fare la differenza [15]. Sfortunatamente, il nostro campione non è rappresentativo di nessuna delle due scale nazionali, ma ci preme incoraggiare un incremento di lavori di questo tipo.

A favore di una separazione precoce versus a favore di una separazione tardiva

Indipendentemente dalle argomentazioni presentate ( a favore o contro la separazione), la pratica comune di separare la vacca dal vitello non è stata ampiamente supportata né dai partecipanti statunitensi né da quelli tedeschi. Boogaard et al. [16] hanno riferito che i partecipanti non volevano che i vitelli crescessero senza madre. Ventura et al. [31] hanno riscontrato un maggiore sostegno, da parte dell’opinione pubblica generale, nei confronti della separazione in una fase successiva, anche se gli allevatori e i veterinari che lavorano negli allevamenti di bestiame supportano la separazione precoce. Lo studio attuale è stato progettato per presentare argomentazioni equilibrate in favore sia di una separazione precoce che di una successiva. Quindi, vista la tipologia di studio, non ci aspettavamo che fornire queste informazioni avrebbe spostato il punto di vista dei nostri partecipanti. Alcuni autori sostenevano che l’educazione del pubblico alle pratiche svolte in allevamento avrebbe evitato le critiche [12], ma i nostri risultati mostrano come i partecipanti ai  differenti cluster dirigano la loro attenzione verso diverse tipologie di informazioni ed argomentazioni. In tutti i cluster, una percentuale relativamente elevata di partecipanti non ha cambiato la propria risposta iniziale. Questo effetto, noto anche come bias di conferma, inizia nel momento in cui una persona prende posizione su un argomento (normalmente comprende anche la giustificazione di questa posizione) e, quindi, preferibilmente sarà a favore di quegli argomenti che sostengono la sua posizione iniziale [60,61]. Un’altra spiegazione potrebbe essere l’intuizione morale della gente. L’intuizione morale delinea un parere senza passare attraverso un processo decisionale cosciente e si basa piuttosto sul sentimento di adeguatezza delle persone [62]. Nel cluster “Successiva” abbiamo notato, nel complesso, un rafforzamento del sostegno a favore della separazione successiva, mentre quasi tre quarti dei partecipanti hanno mantenuto la loro risposta iniziale. Nel cluster “Incerto” le medie del campione sono rimaste le stesse prima e dopo la presentazione delle argomentazioni, ma circa un quarto dei partecipanti ha scelto una risposta incerta dopo averle lette. Il notevole incremento di risposte incerte in questo cluster suggerisce come i partecipanti stessero prestando attenzione a tutte le argomentazioni fornite, e perciò sono rimasti confusi. I partecipanti del cluster “Precoce” sono apparsi maggiormente coinvolti dalle argomentazioni a favore di una separazione precoce e le loro risposte o sono rimaste le stesse o si sono rafforzate. In sintesi, le reazioni dei partecipanti alle argomentazioni differivano tra i cluster, nonostante tali argomentazioni presentate fossero equilibrate sia a favore che contro la separazione precoce. Questo risultato suggerisce che gli sforzi educativi nei confronti dell’opinione pubblica non coinvolta nel settore dell’allevamento non sempre potrebbero portare agli effetti desiderati, soprattutto quando il conflitto non è conseguenza dell’ignoranza ma riflette le differenze di valori esistenti tra i vari individui[12]. Questo risultato è in linea con uno studio di Ventura et al. [13], che ha intervistato i partecipanti prima e dopo una visita in allevamento. Gli autori hanno riscontrato che le conoscenze dei cittadini erano migliorate dopo la visita, ma non vi è stato un aumento del supporto in favore di certe pratiche allevatoriali (in realtà, il supporto era addirittura diminuito). Questo studio da noi condotto non è stato concepito per verificare se le opinioni degli individui potessero cambiare nel caso in cui venissero presentate loro argomentazioni solamente a favore di questa pratica. Non abbiamo ponderato le argomentazioni sulla base delle prove in loro favore, piuttosto abbiamo deciso di presentare gli argomenti più comuni sia a favore che contro la separazione dei vitelli dalle madri. Alcuni partecipanti potrebbero aver messo in dubbio la validità delle argomentazioni, forse contribuendo al bias di conferma osservato. Sarebbero utili studi che analizzano sistematicamente gli effetti di un’informazione non equilibrata e basata sull’evidenza, ma vogliamo avvertire i lettori che nel caso della separazione dei vitelli dalle vacche le prove a favore delle varie opzioni sono spesso deboli e contraddittorie, cosa che rende difficile effettuare una valutazione imparziale dei “fatti”. I risultati da noi ottenuti forniscono ulteriori prove a sostegno dell’ipotesi secondo la quale le persone con interessi simili in materia di benessere degli animali possiedono anche caratteristiche simili, indipendentemente dal paese di provenienza [2]. Nello specifico, abbiamo riscontrato segmenti omogenei nella nostra soluzione di cluster che comprendeva partecipanti provenienti da entrambi i paesi. I nostri risultati supportano l’impiego della segmentazione per caratterizzare meglio i punti di vista delle persone su argomenti controversi [2,32].

Valutazione delle diverse argomentazioni relative alla separazione precoce e alla separazione successiva

I partecipanti al cluster “Successiva” ponevano grande enfasi sul sistema di allevamento naturale e sulle conseguenze emotive derivanti dalla separazione. Al contrario, i partecipanti del cluster “Precoce”, sottolineavano gli svantaggi associabili ad una separazione tardiva (ad esempio, l’angoscia attribuibile alla rottura di questo legame). Quest’ultima preoccupazione viene supportata dalla letteratura scientifica [24], anche se esistono altre ricerche che mostrano i vantaggi di una separazione successiva. Per esempio, Wagner et al. [63] hanno riscontrato che i vitelli allevati dalle madri sottoposti ad un test di isolamento mostravano livelli di stress più bassi rispetto ai vitelli allevati artificialmente, ed erano maggiormente in grado di far fronte a situazioni difficili. Un altro studio di Wagner et al. [64], mostrava come i vitelli separati in una fase più tardiva dalle loro madri fossero più interattivi. Altri lavori hanno scoperto che i vitelli allevati in coppie vacca-vitello mostravano una migliore capacità di apprendimento e una minore neofobia alimentare rispetto ai vitelli stabulati singolarmente [65]. I partecipanti appartenenti al cluster “Incerto” sembravano insicuri su come valutare le argomentazioni. Infatti, per questo segmento del nostro studio, le informazioni fornite o non erano sufficienti o erano (per progetto di studio) troppo contrastanti. Inoltre, è possibile che le due opzioni da noi fornite nel sondaggio (separazione precoce e successiva) non riflettessero la loro gamma di opinioni preferite (ad esempio, alcuni avrebbero voluto che la vacca e il vitello non venissero mai separati).

Credenza nel concetto di intelletto animale e rapporto con l’animale domestico

I nostri risultati per quanto riguarda la credenza dei partecipanti nel concetto di intelletto animale sono in linea con quelli di Knight e Barnett [66] secondo cui i partecipanti ad uno studio, quando percepiscono come elevate le capacità mentali ed emotive degli animali, sono più propensi ad opporsi ad un loro utilizzo. Analogamente, Bastian et al. [67] hanno evidenziato che l’attribuire una capacità di pensiero ad un animale riduce la propensione a mangiare carne. I risultati del nostro studio supportano anche l’ipotesi che le esperienze con gli animali domestici aumentano la fiducia nelle facoltà degli animali. Ellis et al. [17] hanno scoperto che gli intervistati si riferivano spesso al loro animale domestico quando facevano deduzioni sulle emozioni degli animali, e altri studi hanno scoperto che i proprietari di animali domestici sono più preoccupati per il benessere degli animali [3] e più probabilmente si oppongono alla ricerca condotta su di essi rispetto ai non proprietari di animali [66]. Le persone che non hanno un animale domestico [30], o che hanno meno familiarità con un animale domestico [68], percepiscono gli animali come meno capaci di provare emozioni. Boogaard et al. [59] hanno riferito che i proprietari di animali da compagnia considerano la qualità della vita degli animali d’allevamento in maniera negativa ed hanno anche un’immagine meno positiva degli allevatori. Nel complesso, questa prova ci suggerisce che gli individui che hanno legami con gli animali da compagnia sono più propensi a concludere che gli animali provano emozioni e non sono d’accordo con la separazione precoce della vacca dal vitello.

Importanza dei valori

Te Velde et al. [32] hanno sottolineato l’importanza dei valori nelle discussioni sul benessere degli animali, come parte del quadro di riferimento delle persone utilizzato per costruire le percezioni su vari argomenti. Secondo Boogaard et al. [16] l’accettazione dell’allevamento moderno dei bovini da latte è legata all’orientamento dei valori fondamentali delle persone e i soggetti intervistati socialmente impegnati sono più contrari alle moderne pratiche di allevamento. Il comitato scientifico consultivo per le politiche agricole in Germania, nella sua relazione intitolata “Strade da intraprendere per un allevamento animale accettato a livello sociale”, suggerisce che le politiche agricole devono essere in grado di soddisfare questi valori e, così facendo, di migliorare il benessere degli animali [69]. Nel caso della separazione dei vitelli dalle madri, le persone a favore di una separazione in fase più tardiva mostrano una maggiore auto-trascendenza, quindi favorire questa pratica potrebbe essere connesso ad una maggiore presenza di empatia nelle persone.

Conclusioni ed implicazioni pratiche

La maggior parte dei partecipanti ha attribuito capacità intellettive ed emotive alle vacche e ai vitelli, indicando che percepivano questi animali come capaci di provare dolore e angoscia. Anche se la pratica, comunemente adottata all’interno dell’allevamento da latte, di separare la vacca dal vitello dopo la nascita non è stata supportata dalla maggioranza dei partecipanti provenienti dagli Stati Uniti e dalla Germania, abbiamo notato una percentuale leggermente più elevata di tedeschi nel cluster che era a favore del mantenimento insieme di vacca e vitello, con la riserva vera per il cluster che era a favore della separazione della vacca dal vitello al momento della nascita. La cosa più interessante è che la presentazione di argomentazioni equilibrate non ha portato, in linea generale, ad un cambiamento delle opinioni, ma abbiamo riscontrato che nei diversi cluster i partecipanti hanno dato seguito a differenti argomentazioni che probabilmente riflettono le loro differenze di valori. Questi risultati contribuiscono ad incrementare un crescente corpo di letteratura che sottolinea l’insuccesso degli sforzi educativi condotti dal settore dell’allevamento per far si che il pensiero dell’opinione pubblica sia in linea con le pratiche adottate dal settore stesso.

Ringraziamenti

Ringraziamo i membri dell’Animal Welfare Program dell’Università della British Columbia (UBC) Kathrin Schirmann per la traduzione del questionario tedesco in lingua inglese e Beth Ventura per averci aiutato con il questionario utilizzato in questo studio. Gesa Busch e Achim Spiller ringraziano il “Ministry of Science and Arts” della Bassa Sassonia, Germania, per aver finanziato il PhD Program “Animal Welfare in Intensive Livestock Production Systems” che ha portato al completamento di questo lavoro. Il lavoro alla UBC è stato possibile grazie alle donazioni fatte all’Animal Welfare Program.

Contributi degli Autori

Concettualizzazione: GB DMW AS MAGvK.

Cura dei dati: GB.

Analisi formale: GB.

Raccolta dei fondi: AS DMW MAGvK.

Ricerca: GB.

Metodologia: GB DMW AS MAGvK.

Gestione del progetto: GB.

Finanziamenti: DMW AS MAGvK.

Supervisione: MAGvk.

Visualizzazione: GB DMW AS MAGvK.

Scrittura-manoscritto originale: GB DMW MAGvK.

Scrittura-review ed editing: GB DMW AS MAGvK.

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DOI| doi.org/10.1371/journal.pone.0174013