Un ampio studio epidemiologico condotto su 147.812 individui distribuiti in ben 21 paesi mostra che chi assume almeno due porzioni di prodotti lattiero-caseari al giorno ha un rischio inferiore di sviluppare sindrome metabolica, diabete di tipo 2 e ipertensione, rispetto a chi non le assume. L’associazione è inoltre risultata maggiore per coloro che hanno consumato prodotti lattiero-caseari con un contenuto di grassi non ridotto.

In un ampio studio prospettico di coorte, pubblicato sul British Medical Journal, è stata indagata l’associazione tra consumo di prodotti lattiero-caseari e rischio di sviluppare diabete di tipo 2, sindrome metabolica e ipertensione. Lo studio PURE (Prospective Urban Rural Epidemiology) ha coinvolto 147 812 individui in un età compresa tra i 35 e i 70 anni distribuiti in 21 paesi situati in cinque continenti con nove anni di follow-up, ed ha dimostrato che un consumo maggiore di prodotti lattiero-caseari è associato ad una pressione sanguigna media più bassa, una circonferenza della vita inferiore e a livelli di trigliceridi e glucosio nel sangue minori. L’associazione si è dimostrata essere maggiore nel caso di assunzione di latticini interi.

Secondo i risultati della ricerca, il consumo di almeno due porzioni di latticini al giorno diminuisce il rischio di sviluppare una sindrome metabolica del 24%, rispetto ad un consumo nullo di questi alimenti. Gli individui che hanno assunto solo prodotti lattiero-caseari con contenuto di grassi non ridotto (interi) hanno invece mostrato una diminuzione del rischio del 28% rispetto agli individui che non consumano latticini.

La sindrome metabolica prevede la presenza di almeno tre dei seguenti fattori di rischio: ipertensione, grasso corporeo in eccesso intorno alla vita, glicemia alta e livelli anormali di colesterolo e trigliceridi. Questi fattori possono aumentare il rischio di malattie cardiache e diabete di tipo 2.

In particolare, lo studio PURE ha rilevato, negli individui che hanno consumato almeno due porzioni di latticini al giorno, una diminuzione dell’11% del rischio di sviluppare ipertensione e un calo del 12% del rischio per il diabete di tipo 2. La riduzione del rischio era maggiore (dal 13% al 14%) per entrambe le condizioni se venivano consumate tre porzioni giornaliere di prodotti lattiero-caseari invece di due, ed era più forte in caso di assunzione di latticini interi rispetto a quelli a basso contenuto di grassi (dall’1 al 2% di grassi).

Nello studio sono state utilizzate porzioni standard per ogni tipologia di prodotto lattiero-caseario. Ad esempio, un bicchiere di latte o una confezione di yogurt era di 244 g, una fetta di formaggio di 15 g e un cucchiaino di burro di 5 g.

I ricercatori hanno quindi osservato che l’aumento del consumo di prodotti lattiero-caseari potrebbe rappresentare un approccio fattibile ed a basso costo per ridurre il rischio di sviluppare la sindrome metabolica, l’ipertensione e il diabete.

Considerando che in tutto il mondo l’incidenza di queste patologie continua ad aumentare e che tali condizioni di salute aumentano il rischio di malattie cardiache, i risultati dello studio offrono una grande prospettiva dei potenziali benefici per la salute derivanti dal consumo di latticini in tutto il mondo.

Lo studio in questione, in quanto open access, è disponibile in versione integrale qui.