Roberto De Vivo e Luigi Zicarelli, dell’Università di Napoli “Federico II”, presentano la loro ricerca: un bilancio delle emissioni della zootecnia Italiana.

Introduzione

Tra le emissioni di gas serra dovute alle attività zootecniche esiste, oltre al metano ruminale, cioè quello emesso durante i processi digestivi dei ruminanti, un’altra fonte di inquinamento atmosferico che è rappresentata dalle deiezioni degli animali allevati (ruminanti e non ruminanti) e dalla loro gestione. Le deiezioni in stato di aerobiosi producono protossido di azoto (N2O) mentre durante lo stoccaggio in vasche in condizioni anaerobiche producono anche metano (CH4). Le emissioni di N2O che derivano dalle deiezioni stoccate dipendono dal loro contenuto di azoto e di carbonio, dalle modalità di stoccaggio, dalla sua durata e dal tipo di trattamento che precede lo stoccaggio. Le emissioni di metano dalle deiezioni zootecniche si originano principalmente per degradazione anaerobica a carico della sostanza organica in esse contenuta durante la conservazione che precede l’utilizzazione agronomica.

Materiali e metodi

Sono state quantificate le emissioni relative alle fermentazioni ruminali e quelle relative alle deiezioni di tutti i capi delle specie allevate in Italia (FAO), alla loro gestione e al loro spandimento, nonché le deiezioni rilasciate dagli animali al pascolo. Sono state calcolate le emissioni dovute alla respirazione degli animali (Kinsman R. et al., 1995). È stata poi calcolata l’anidride carbonica (CO2) fissata dalle principali colture di interesse zootecnico tramite il “Ciclo di Calvin-Benson” e quindi sottratta dall’atmosfera. Da dati statistici si è risaliti alla quantità di foraggi (ISTAT) e cereali (ASSALZOO), prodotti nel nostro Paese e all’estero, impiegati per la zootecnia in Italia.

Dalla quantità prodotta di foraggi e cereali si è risaliti alla biomassa vegetativa tramite i vari indici di raccolta (Thomas R., Jing D., 2016), calcolando anche la parte ipogea lasciata al suolo come residuo colturale. Si è tenuto conto, inoltre, delle emissioni che provengono dalla coltivazione delle specie vegetali attribuibili alla lavorazione del terreno, alla produzione di fertilizzanti e fitofarmaci, all’elettricità, ai combustibili e al funzionamento delle macchine. Il calcolo relativo a tali emissioni da parte della coltivazione delle piante è stato fatto partendo dai coefficienti di CO2eq/S.S. italiani (C.R.P.A.). Secondo tale studio, a seconda del ciclo di produzione e della fisiologia del vegetale sono state calcolate le emissioni per Kg di sostanza secca assunta dai soggetti delle varie specie.

Risultati

Le emissioni di GHG (greenhouse gas = gas serra) dovute alle deiezioni degli animali allevati in Italia (ruminanti e monogastrici), nelle diverse fasi della gestione, sono raccolti in Tabella 1 e sono stati convertiti in CO2 eq. Esse comprendono le emissioni dovute allo stoccaggio, sia del liquame che del materiale palabile, quelle che si liberano durante lo spandimento sui terreni agricoli e infine quelle che derivano dalle deiezioni lasciate sul suolo dagli animali al pascolo. In totale, le deiezioni bovine hanno emesso circa 5.350.000 t di CO2 eq, quelle dei bufali circa 291.000, gli ovini circa 287.000, i caprini 665.000, i suini circa 2.000.000 e gli avicoli (galline ovaiole, polli da carne e tacchini) circa 1.475.000.

In totale, in Italia, le deiezioni di tutti gli animali allevati hanno emesso circa 10.109.000 t di CO2 eq.

Tabella 1 - Emissioni dalle deiezioni in tutte le diverse fasi della gestione in Italia nel 2018
Stoccaggio del letame (t CO2 eq)Spandimento del letame (t CO2 eq)Letame lasciato al pascolo (t CO2 eq)Tot. CO2 eq (t)
Bovini2.684.1831.431.7531.240.0645.356.000
Bufalini208.20483.2290291.433
Ovini71.73696.848118.931287.515
Caprini4.4474.956655.702665.105
Suini1.559.966473.51202.033.478
Avicoli641.128806.47228.0801.475.680
Tot.10.109.211

Per i ruminanti allevati, alle emissioni dovute alla gestione delle deiezioni va aggiunto il metano di origine ruminale che ha un potere climalterante che è circa ventiquattro volte quello dell’anidride carbonica. I bovini allevati in Italia nel 2018 hanno emesso una quantità di metano che corrisponde a circa 10.720.000 t di CO2 eq, i bufali circa 530.000 t di CO2 eq, gli ovini circa 1.385.000 t di CO2 eq e i caprini circa 120.000 t di CO2 eq (Tabella 2).

In totale, i ruminanti allevati in Italia nel 2018 emettono metano ruminale equivalente a circa 12.750.000 t di CO2 eq.

Tabella 2 - Emissioni di CH4 ruminale dei ruminanti allevati in Italia nel 2018
Numero capiBovini std adultiCH4 ruminale (t)CO2 eq (t)
Totale bovini5.923.2044.424.002446.58310.717.982
Totale bufali401.337380.15722.044529.046
Totale ovini7.179.158897.39557.7241.385.364
Totale caprini986.255123.2824.961119.062
Tot.12.751.454

Nella Tabella 3 sono raccolte le emissioni e la quantità di CO2 fissata, e quindi sottratta dall’atmosfera, da tutti i foraggi coltivati in Italia, che sono congruenti con quelli usati nell’alimentazione della zootecnia italiana dato che le importazioni di foraggi sono trascurabili.

La quantità di CO2 fissata dal totale dei foraggi è stata pari a circa 30.890.000 t e la COeq emessa per tutte le attività connesse alle attività agronomiche è stata pari a circa 1.775.000 t. Si è tenuto conto non solo della parte epigea usata per la fienagione ma anche della parte ipogea, ovvero dei residui colturali, lasciati al suolo con lo sfalcio e poi interrati con le lavorazioni agricole profonde.

Tabella 3 - Sottrazione di CO2 dall’atmosfera da parte dei foraggi coltivati in Italia nel 2018, ed emissioni attribuibili alla lavorazione del terreno, alla produzione di fertilizzanti e fitofarmaci, all'elettricità, ai combustibili e al funzionamento delle macchine.
Specie coltivataArea coltivata (ha)CO2 sottratta (t)CO2 eq emessa (t)
Mais ceroso284.0908.460.877633.391
Orzo in erba52.222290.77844.742
Orzo ceroso10.975138.62714.767
Loietto89.574637.10352.786
Erbai monofiti256.9041.664.180196.977
Graminacee81.825254.90742.240
Leguminose83.394352.57166.770
Altri miscugli274.0971.613.540267.376
Erba medica662.3476.886.520285.287
Lupinella14.63880.91415.324
Sulla95.241459.40776.127
Erbai temporanei76.375482.95880.030
Prati polifiti312.8171.498.932124.192
Prati permanenti832.6133.547.3170
Pascoli poveri1.696.5001.833.8200
Altri pascoli1.119.0531.614.9400
Tot.29.817.3901.775.817

In Tabella 4 sono riportate le emissioni e la quantità di CO2 fissata e (quindi) sottratta dall’atmosfera da tutti i cereali e altri concentrati usati nell’alimentazione zootecnica italiana, sia coltivati in Italia che importati.

La quantità di CO2 fissata in totale è stata pari a circa 55.000.000 t e la CO2 eq emessa per tutte le attività connesse alle attività agronomiche è stata pari a circa 3.600.000 t.

Tabella 4 - Sottrazione di CO2 dall’atmosfera dai cereali totali (coltivati in Italia e importati) usati per la zootecnia nel 2018, ed emissioni attribuibili alla lavorazione del terreno, alla produzione di fertilizzanti e fitofarmaci, all'elettricità, ai combustibili e al funzionamento delle macchine.
Produzione granella (t)Biomassa tot. S.S. (t)Sottrazione CO2 (t)CO2 eq emessa (t)
Avena251.015409.062736.31233.134
Frumento t1.381.9362.211.0983.979.977182.416
Mais8.471.72116.566.92129.820.4571.341.921
Orzo1.304.5352.125.9093.826.636172.199
Segale14.36723.41242.1421.896
Altri cereali506.690825.7171.486.29166.883
Crusca3.386.0005.517.9264.966.133446.952
Colza, ravizzone88.994174.033156.62936.808
Cotone1.7283.3793.041304
Girasole872.5202.132.8271.919.544314.805
Soia3.753.6559.175.6018.258.0411.057.029
Altri semi40.92980.03972.0355.403
Lino46.35090.64081.5766.118
Copra e palmisti13.03725.49522.9455.392
Tot.55.371.7603.671.260

In Tabella 5 sono raccolte le emissioni e la quantità di CO2 fissata, e quindi sottratta dall’atmosfera, da tutti i cereali e altri concentrati coltivati solo in Italia.

La quantità di CO2 fissata totale è stata pari a circa 36.000.000 t e la COeq emessa per tutte le attività connesse alle attività agronomiche è stata pari a circa 2.000.000 t.

Tabella 5 -Sottrazione di CO2 dall’atmosfera dai cereali coltivati solo in Italia usati per la zootecnia nel 2018, ed emissioni attribuibili alla lavorazione del terreno, alla produzione di fertilizzanti e fitofarmaci, all'elettricità, ai combustibili e al funzionamento delle macchine.
Produzione granella (t)Biomassa tot. S.S. (t)Sottrazione CO2 (t)CO2 eq emessa (t)
Avena247.911404.003727.20632.724
Frumento t1.381.9362.211.0983.979.977182.416
Mais6.283.10912.286.96922.116.544995.244
Orzo1.022.2201.665.8402.998.512134.933
Segale10.80517.60831.6951.426
Altri cereali400.236652.2361.174.02652.831
Crusca205.397334.722301.25027.112
Colza, ravizzone33.70065.90259.31213.938
Cotone0000
Girasole229.715561.526505.37382.881
Soia1.759.3604.300.6583.870.592495.436
Altri semi26.07150.98345.8853.441
Lino26.03750.91745.8253.437
Copra e palmisti0000
Tot.35.856.1952.025.821

Nella tabella 6 sono elencati i totali delle emissioni per le varie cause, per quanto riguarda la CO2 emessa con la respirazione, quantificando la quantità di ossigeno inspirato e la quantità di CO2 emessa proporzionata alla mole e numero per le diverse specie allevate.

In Italia, la zootecnia emette in totale circa 58.000.000 t di CO2 eq e i vegetali coltivati contribuiscono alla sottrazione dall’atmosfera di circa 85.000.000 t di CO2, circa tre volte la quantità emessa.

Tabella - 6. Emissioni prodotte dagli allevamenti in Italia e anidride carbonica fissata dalle colture in Italia e all’estero utilizzate per l'alimentazione
CO2eq emessa in atmosfera (t)CO2 sottratta dall'atmosfera (t)
Emissioni deiezioni10.109.21119.515.565CO2 sottratta all'estero
Emissioni ruminali12.751.454
CO2 emessa con la respirazione29.853.087
Emissioni agricoltura in Italia2.025.82165.673.584CO2 sottratta in Italia
Emissioni agricoltura all'estero3.421.256
Tot.58.115.51685.189.149

È evidente che la somma delle emissioni zootecniche in Italia convertite in CO2eq è comunque inferiore alla somma della CO2 fissata e quindi sottratta dalle varie colture usate nell’alimentazione per gli stessi animali allevati.

In definitiva, in Italia, a fronte delle circa 55.000.000 tonnellate equivalenti di CO2 emesse in atmosfera dalle attività zootecniche, le foraggere coltivate per l’alimentazione degli animali allevati fissano 65.000.000 tonnellate equivalenti di CO2, pari a circa il 15 % in più di quelle rilasciate in atmosfera con un bilancio positivo ai fini del GHG. Tale bilancio è ancora più vantaggioso se alla CO2 fissata dalle foraggere in Italia si aggiunge quella delle coltivazioni effettuate all’estero (19.500.000 tonnellate equivalenti di CO2) che comporta un guadagno complessivo del 32%. In definitiva, ogni 100 kg di CO2 prodotta dall’attività zootecnica si generano 132 kg di CO2 fissati come biomassa, che dovrebbero contribuire ad assorbire anche la CO2 prodotta da altre attività umane.

Se si riporta lo stesso bilancio per un’azienda media della pianura padana, con 150 vacche in lattazione e 60 ha coltivati in foraggi, il bilancio ricalca quasi la situazione nazionale.

Conclusioni

Dai dati elaborati emerge che la CO2 sottratta dall’atmosfera dai vegetali coltivati in Italia e importati per alimentare gli animali allevati nel nostro paese è superiore alla somma della CO2eq emessa dalle lavorazioni agricole, dalle fisiologiche fermentazioni ruminali e di quella dovuta alla gestione delle deiezioni. Dai risultati di tale elaborazione, si può affermare che la zootecnia in Italia non contribuisce ad accrescere le emissioni di GHG in atmosfera ma le diminuisce perché il bilancio tra le quantità di CO2eq prodotte dal bestiame e quelle fissate nei foraggi utilizzati per la loro alimentazione è nettamente (+32%) a favore di questi ultimi.

 

Autori: Roberto De Vivo e Luigi Zicarelli, Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali, Università di Napoli “Federico II”.

 

Bibliografia

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ISTAT, Istituto Nazionale di Statistica, Coltivazioni foraggere, dati al Dicembre 2018.

ISTAT, Istituto Nazionale di Statistica, Consistenze degli allevamenti, dati al Dicembre 2018.

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