Si è tenuto ieri, nel corso della sessione plenaria del Parlamento europeo, il discorso sullo stato dell’Unione pronunciato dalla Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen che ha passato in rassegna quello che la Commissione ha fatto nell’anno trascorso e presentato una serie di nuove iniziative dell’UE. Fondamentali: l’unione sanitaria, gli investimenti green e il digitale a cui saranno destinati il 37% e il 20% del Recovery Fund, rispettivamente.
Dopo aver aperto il suo primo discorso all’Eurocamera con un omaggio agli operatori sanitari ed al loro lavoro in queste difficili circostanze, Ursula von der Leyen ha proseguito: “Noi però vogliamo riscattarci da questo mondo dominato dal coronavirus, da questa fragilità e incertezza. Siamo pronti per il cambiamento e siamo pronti a guardare al futuro. È il momento dell’Europa, il momento in cui l’Europa deve indicare la via di uscita da questa fragilità per approdare a una nuova vitalità. È di questo che voglio parlarvi oggi.“
Fondamentale in questo senso sarà il ruolo del NextGenerationEU, per diventare più forti creando opportunità per il mondo di domani e non limitarsi ad intervenire su problemi contingenti del mondo di ieri.
“Abbiamo tutto ciò che serve perché ciò avvenga. Ci siamo scrollati di dosso le vecchie scuse e le comodità domestiche che ci hanno sempre trattenuto. Abbiamo una visione, abbiamo un piano, abbiamo gli investimenti: è ora di mettersi all’opera.“
La Presidente della Commissione europea si è poi soffermata su alcuni punti strategici sui quali l’UE dovrà concentrarsi nei prossimi dodici mesi.
Tra i nuovi piani per far uscire l’economia europea dalla crisi del COVID-19 figurano le misure per un salario minimo europeo, l’impegno a costruire un’Unione europea dalla sanità più forte, la creazione di un’agenzia europea dedicata alla ricerca biomedica e il rafforzamento del mercato unico.
Fondamentali per il futuro dell’Unione saranno anche la transizione verde e quella digitale, che saranno al centro della nuova strategia industriale.
“Oltre a superare insieme questo momento, dobbiamo proiettarci verso il mondo di domani. L’accelerazione più urgente è quella che riguarda il futuro del nostro fragile pianeta. Sappiamo che il cambiamento è necessario, e sappiamo anche che è possibile. Il Green Deal europeo traccia la strada per compiere questa trasformazione. Il fulcro è la nostra missione di diventare il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050“, ha ricordato Ursula von der Leyen.
A seguito di un’ampia consultazione pubblica e di un’approfondita valutazione d’impatto, la Commissione europea ha proposto di portare almeno al 55 % (rispetto all’iniziale 40%) l’obiettivo di riduzione delle emissioni entro il 2030.
“Ma la missione del Green Deal europeo implica molto più del taglio delle emissioni. Richiede una modernizzazione sistemica dell’economia, della società e dell’industria. Significa costruire un mondo più forte in cui vivere. I nostri livelli attuali di consumo di materie prime, energia, acqua e alimenti, così come quelli di uso del suolo, non sono sostenibili. Occorre cambiare il modo in cui trattiamo la natura, produciamo, consumiamo, viviamo, lavoriamo, mangiamo, ci riscaldiamo, viaggiamo e trasportiamo. Affronteremo pertanto un’ampia gamma di problematiche, dalle sostanze chimiche pericolose alla deforestazione fino all’inquinamento. Puntiamo a una ripresa reale: il nostro è un piano di investimenti per l’Europa. Ed è qui che NextGenerationEU farà davvero la differenza.“
Agli obiettivi del Green Deal europeo sarà infatti destinato il 37 % dei fondi di NextGenerationEU.
“Siamo leader globali nella finanza verde e il principale emittente di obbligazioni verdi al mondo. Stiamo facendo da apripista nello sviluppo di una norma UE affidabile per le obbligazioni verdi. E oggi posso annunciare che fisseremo l’obiettivo di raccogliere il 30 % dei 750 miliardi di euro di NextGenerationEU attraverso obbligazioni verdi. Voglio che NextGenerationEU faccia partire un’ondata di ristrutturazioni in tutta Europa e renda l’Unione capofila dell’economia circolare” ha affermato la Presidente della Commissione. “Si tratta infatti non solo di un progetto ambientale o economico ma di un progetto culturale europeo.“
Fondamentale per costruire una società più sana e più verde è anche il ruolo delle tecnologie digitali che nel corso della pandemia hanno dimostrato la loro importanza. Abbiamo infatti visto svolgersi nell’arco di poche settimane un processo di innovazione e trasformazione digitale.
“Dobbiamo fare dei prossimi dieci anni il decennio digitale europeo. Abbiamo bisogno di un piano comune per l’Europa digitale con obiettivi chiaramente definiti per il 2030 in ambiti come la connettività, le competenze e i servizi pubblici digitali. E dobbiamo seguire principi chiari, quali: il diritto alla privacy e alla connettività, la libertà di espressione, la libera circolazione dei dati e la cybersicurezza. Ora l’Europa deve guidare il processo di digitalizzazione“, ha ribadito Ursula von der Leyen.
Sono tre i settori sui quali la Commissione ha deciso di concentrarsi: i dati, la tecnologia (in particolare l’intelligenza artificiale) e le infrastrutture (specialmente nelle zone rurali). Per questo investirà il 20% di NextGenerationEU sul digitale.
Concludendo il discorso, la Presidente della Commissione ha ricordato la necessità dell’Europa di approfondire e affinare le sue relazioni con amici e alleati: “Possiamo non essere sempre d’accordo con le ultime decisioni della Casa Bianca. Ma difenderemo sempre l’alleanza transatlantica, che si fonda su una storia e su valori condivisi, oltre che su un legame indissolubile tra i nostri popoli. Quindi, qualunque cosa accada nel corso di quest’anno, siamo pronti a realizzare una nuova agenda transatlantica per il rafforzamento dei rapporti bilaterali in materia di commercio, tecnologia, fiscalità, ecc. E siamo pronti a collaborare ad una riforma di quel sistema internazionale che abbiamo costruito insieme, anche con altri partner che condividono gli stessi principi. Nel nostro interesse e nell’interesse del bene comune. Serve un nuovo inizio con i vecchi amici che si trovano dall’altra parte dell’Atlantico e della Manica. I negoziati sono sempre difficili. Ci siamo abituati. E la Commissione ha il negoziatore migliore e più esperto, Michel Barnier. Ma nei colloqui non sono stati fatti i progressi che avremmo desiderato. E ci resta pochissimo tempo.“
Il discorso integrale di Ursula von der Leyen sullo Stato dell’Unione europea è disponibile qui: ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/speech_20_1655
Immagine in evidenza © European Union 2020 – Fonte: EP/Daina LE LARDIC