La raccolta di latte vaccino nell’UE è leggermente aumentata ad ottobre 2019 (+ 0,3%) rispetto allo stesso mese del 2018, con un aumento cumulativo per i primi 10 mesi dello 0,4%. Nel mese di ottobre 2019, FR (+ 1,4%, +28 000 t), NL (+ 2,0%, +22000 t), ES (+ 3,5%, 20 000 t) e PL (+ 1,3%, +13000 t) hanno riportato la più alta crescita della produzione mentre IE (-3,6%, -24 000 t), DE (-0,8%, -22 000 t) e Regno Unito (-1,0%, -12 000 t) hanno registrato la maggiore riduzione. L’aumento della raccolta del latte negli ultimi 10 mesi si è tradotto in una modesta crescita della produzione per la maggior parte dei prodotti lattiero-caseari: burro (+ 3,2%), SMP (+ 1,4%), WMP (+ 0,0%) e formaggio (+ 0,0%). La produzione nel periodo gennaio-ottobre è invece diminuita per latte (-3,2%) e latte fermentato (-0,3%).

Il prezzo medio ponderato del latte alla stalla nell’UE è leggermente migliorato ad ottobre 2019, raggiungendo i 34,9 c/kg. Questo prezzo è leggermente inferiore (-2,5%) rispetto a quello rilevato ad ottobre dello scorso anno ma è superiore del 3,3% rispetto alla media degli ultimi cinque anni. Le stime degli Stati membri indicano un ulteriore aumento del prezzo del latte a novembre (+ 0,3%, fino a 35,0 c/kg).

In Italia, il prezzo del latte spot è leggermente diminuito negli ultimi mesi e nella settimana 50 (15 dicembre) ha raggiunto i 43,00 c/kg, prezzo che risulta essere inferiore del 4% rispetto ad un anno fa e superiore del 10% rispetto a due anni fa.

Per quanto riguarda i prezzi medi dei prodotti lattiero-caseari dell’UE, quelli del burro sono aumentati dello 0,1% nelle ultime 4 settimane, arrivando a 367 €/100 kg. Anche i prezzi della SMP sono aumentati (+ 1,9%), insieme a quelli di cheddar (+ 0,2%), WMP (+ 0,2%), emmental (0,0%), gouda (+ 2,3%) ed edam (+ 0,8%). Fino ad ora, i prezzi del burro dell’UE sono diminuiti del 17% mentre quelli della SMP sono aumentati del 49%.

Sul mercato mondiale, i prezzi del burro nell’UE sono diminuiti dell’1% rispetto a quelli dell’Oceania. I prezzi della SMP dell’UE sono inferiori dell’1% rispetto a quelli degli USA. L’UE a dicembre è stata l’esportatore più competitivo per burro, SMP, WMP e cheddar.

Le esportazioni dell’UE nei primi dieci mesi del 2019 sono fortemente aumentate in volume per SMP (+ 26%) e burro (+ 35%). Le esportazioni sono aumentate anche per formaggi (+5%), butteroil (+2%) e siero di latte in polvere (quasi allo stesso livello dell’anno scorso). Dall’inizio dell’anno fino ad ora, le esportazioni della WMP hanno subito un calo del 14%. Le esportazioni totali dell’UE in questo periodo, espresse in equivalente latte, sono maggiori del 10% rispetto allo scorso anno, mentre il loro valore è aumentato del 14% rispetto allo stesso periodo del 2018.

Fino a ottobre 2019 gli Stati Uniti sono rimasti il principale sbocco per le esportazioni di formaggi dell’UE, con un aumento del 9% rispetto allo scorso anno, seguiti da Giappone (+ 5%) e Svizzera (1%). Le esportazioni di formaggio sono aumentate in particolare in Cina (+ 24%), Canada (+ 17%) e Ucraina (+ 64%). Al contrario, le esportazioni verso L’Algeria sono leggermente diminuite (-1%). Tutte le prime 10 destinazioni, tranne l’Algeria, hanno registrato un aumento. NL, DE, FR e IT sono i primi 4 esportatori dell’UE.

Come per il formaggio, fino ad ottobre gli Stati Uniti sono stati la principale destinazione anche per le esportazioni di burro dell’UE, con un aumento del 26% rispetto allo scorso anno. La Cina ora rappresenta la seconda destinazione principale, in sostituzione del Giappone, con un aumento del 36%, anche se il volume (9 204 t) è un terzo rispetto alle spedizioni negli Stati Uniti. Le esportazioni verso la maggior parte delle prime 10 destinazioni stanno ancora registrando una crescita a doppia cifra. Solo Singapore ha ridotto le sue importazioni dall’UE di burro quest’anno (-3%). IE, FR, DK e NL sono stati i primi 4 esportatori di burro europei. Gli Stati Uniti sono la destinazione principale per il burro irlandese (26 285 t nel periodo gennaio-ottobre 2019).

Fino a ottobre 2019, l’UE ha aumentato in modo significativo le sue esportazioni di SMP verso le 10 destinazioni principali, ad eccezione dell’Algeria (-29% rispetto allo scorso anno). La Cina, destinazione principale per la SMP dell’UE, ha aumentato del 47% le proprie importazioni. L’Algeria rimane il secondo sbocco principale, seguita da vicino da Indonesia e Filippine, con una crescita delle importazioni del 46% e del 108% rispettivamente. BE, FR e DE sono i primi 3 esportatori di SMP dell’EU. La Cina è il mercato principale per Germania e Francia, mentre l’Algeria lo è per Francia e Polonia.

Per quanto riguarda la WMP, le esportazioni dell’UE sono diminuite in volume del 2% a ottobre 2019 rispetto all’ottobre dello scorso anno, mentre dall’inizio dell’anno si è verificata una diminuzione del 14%, per lo più guidata dal calo delle esportazioni in Oman (-19%) e Algeria (-24%), due delle destinazioni principali per la WMP dell’UE. NL e DK sono i due principali esportatori europei di WMP, con una quota superiore al 52,3%.

Le esportazioni di prodotti lattiero-caseari della Nuova Zelanda sono aumentate nei primi dieci mesi del 2019 in particolare per WMP (+ 16%), formaggio (+ 5%) e SMP (+ 10%) ma sono diminuite per il burro/butteroil (-2%). Completamente diverso è lo sviluppo osservato negli Stati Uniti, dove si è verificata una notevole diminuzione per SMP (-8%), siero di latte in polvere (-24%), WMP (-29%) e burro/butteroil (-37%). La Bielorussia ha aumentato le esportazioni di SMP (+ 25%) e formaggio (+ 16%), ma i dati sono disponibili solo fino a Settembre. Le esportazioni australiane di burro/butteroil nel periodo gennaio-ottobre 2019 sono aumentate del 20% rispetto allo scorso anno.

Dal lato della domanda, quest’anno la Cina ha continuato a mostrare cifre di crescita impressionanti per la WMP e la SMP (+ 23% e + 27%
rispettivamente). Le importazioni cinesi di formaggio hanno raggiunto quasi 94 000 tonnellate entro ottobre di quest’anno, posizionando la Cina al quinto posto nella classifica dei principali importatori mondiali dopo Giappone, Russia, Stati Uniti e Corea del Sud. Le importazioni di burro/butteroil in Cina continuano a diminuire, accumulando un calo del 35% nei primi dieci mesi del 2019. Come in precedenza riferito, a causa della peste suina africana, la domanda e le importazioni della cina di polvere di siero di latte sono diminuite (-21%). La Russia è il principale importatore mondiale di burro/butteroil (83 594 t) e il secondo importatore di formaggio (195 257 t) dopo il Giappone. Il Messico ha ridotto le sue importazioni di SMP del 30% (fino a settembre), rendendo la Cina il principale importatore. Anche l’UE ha aumentato le importazioni di formaggi dell’8% quest’anno.

La domanda di burro/butteroil sta crescendo in modo significativo non solo in Russia (+ 36%, dati fino a settembre) e negli Stati Uniti (+ 26%) ma anche nelle Filippine (+ 9%, dati fino a settembre), in Canada (+ 15%) e in Giappone (+ 66%). Le Filippine sono il principale importatore mondiale di latte condensato, seguite da Hong Kong e Russia. La Cina è il 2° importatore mondiale di lattosio e caseine. La Nuova Zelanda e gli Stati Uniti occupano rispettivamente i primi posti.

La produzione di latte in Nuova Zelanda fino ad ottobre 2019 (quinto mese della stagione 2019/20) è diminuita dello 0,7% rispetto a giugno ottobre 2018. Il prezzo del latte in Nuova Zelanda è diminuito ad ottobre 2019 dello 0,6%, raggiungendo i 29,17 c/kg, ma è ancora superiore del 4,7% rispetto all’anno precedente.

La produzione di latte in Australia ad ottobre 2019 (quarto mese della stagione 2019/20) è diminuita del 5,5% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente ed è diminuita del 5,8% nei primi quattro mesi.

La produzione di latte negli Stati Uniti ad ottobre 2019 è stata superiore dell’1,3% rispetto ad ottobre 2018 (0,3% per il periodo gennaio-ottobre). Il prezzo del latte alla stalla di ottobre è aumentato dell’1,6% rispetto a settembre, fino a raggiungere i 42,4 c/kg, prezzo superiore di quasi il 24% rispetto a quello rilevato ad ottobre 2018.

 

 

Fonte: Milk Market Observatory