Continua l’impegno nel miglioramento della pecora, motore economico isolano.
Oggi, 14 dicembre 2020, il Libro Genealogico dell’ovino di razza Sarda compie 92 anni. Fu infatti in questa data ma nell’anno 1928 che vennero iscritti al Libro il primo ariete, di nome Garibaldi, e la prima pecora, di nome Agus nieddas di proprietà della Cattedra ambulante di agricoltura di Cagliari diretta dal Prof. Francesco Passino. In quell’anno in Sardegna furono sottoposti a controllo individuale della produzione del latte 12 gruppi di pecore appartenenti ad altrettanti greggi per un numero di 600 capi.
“Oggi AARSardegna – commenta Luciano Useli Bacchitta Presidente dell’Associazione Allevatori della Regione Sardegna – svolge regolarmente le attività di controllo individuale della produzione del latte (controllo funzionale) su tutti gli ovini di razza Sarda iscritti al Libro Genealogico. Inoltre, grazie al Programma aggiuntivo per il rilancio della competitività dell’ovino di razza Sarda, finanziato dalla Regione Sardegna ed elaborato in collaborazione dell’Agenzia Agris ed Assonapa, gli oltre 600 allevamenti isolani possono usufruire di attività legate alla selezione più ampie rispetto agli allevamenti del resto d’Italia. Un impegno lungimirante quindi quello portato avanti dall’Assessore regionale all’Agricoltura Gabriella Murgia che deliberando il programma anche per il 2021, consentirà di poter proseguire un lavoro che dura da 92 anni”.
“La storia della selezione della pecora Sarda, ma in generale della zootecnia isolana – prosegue Useli Bacchitta – è ben viva nella nostra Associazione anche grazie all’archivio storico che raccoglie i volumi dei primi controlli funzionali iniziati negli anni 30 del ‘900. Contiamo di valorizzare questi dati anche per meglio comprendere da dove siamo partiti”.
“La pecora di razza Sarda – afferma Battista Cualbu, presidente dell’Associazione Nazionale della Pastorizia-AssoNaPa – animale autoctono vero e proprio simbolo dell’economia agrozootecnica dell’Isola, ma anche forte elemento culturale per la Sardegna, ci ha accompagnato per secoli nelle nostre attività pastorali. Negli ultimi decenni, ben rappresenta il passaggio dalla tradizione alla modernità del lavoro in zootecnia: la ricorrenza che celebriamo oggi ha il significato della svolta avvenuta quasi cent’anni fa, con quello che può esser definito l’inizio della selezione, con le prime prove di mungitura e l’istituzione del primo Libro Genealogico della razza, allora di livello provinciale, ed i primi controlli funzionali. Altro punto di svolta, per l’avvio dell’opera di miglioramento genetico, la costituzione dell’Ovile Sardo. Molto tempo è passato, molto è stato fatto, ma senza l’opera di quegli anticipatori oggi la razza forse non sarebbe divenuta la più allevata in Italia e una delle migliori ovine da latte a livello europeo. L’impulso dato da AssoNaPa, a partire dalla sua costituzione nel 1960 ha aggiunto un ulteriore tassello, ponendo le basi della moderna selezione, che ci sta portando attualmente e con successo nell’era della genomica, favorendo l’espansione della razza non solo in termini quantitativi ma anche qualitativi“.
“Le attività, a quel tempo pioneristiche, di registrazione di produzioni e genealogie partirono nell’Ovile Sardo di Monastir – commenta il dott. Raffaele Cherchi, Commissario straordinario dell’Agenzia Agris che ha raccolto l’eredità dell’Istituto Zootecnico Caseario della Sardegna. Oggi come allora, il gregge di Monastir, che non ha perso la sua vocazione, è il volano dell’applicazione delle nuove conoscenze genetiche. Dopo 10 anni di ricerche il gregge di AGRIS è pronto a produrre i primi indici genomici degli ovini di razza Sarda, cioè indici genetici basati sulla conoscenza diretta del DNA che saranno inizialmente calcolati per i caratteri proteina del latte – che sta subendo una preoccupante riduzione – e la resistenza ai parassiti gastrointestinali che costituiscono una diffusa patologia. Tutto ciò anche grazie al Programma aggiuntivo per il rilancio della competitività della razza Sarda finanziato dalla Regione Sardegna che prevede la collaborazione tra AARS, ASSONAPA e AGRIS. Nel prossimo mese di gennaio personale AARS sarà destinato al gregge genomico di Monastir e al Centro Arieti di Bonassai per collaborare con i tecnici e i ricercatori di AGRIS nella messa a punto delle applicazioni di selezione genomica alla pecora Sarda. Oggi come allora, le Associazioni Allevatori e la Ricerca regionale sono pronte a applicare le nuove frontiere della genetica.
Fonte: AARSardegna