Alla fiera di Cremona si è parlato anche di fake news. Sul latte è in corso un’epidemia di disinformazione e la Dott.ssa Micaela Cipolla, specialista in igiene del latte e comunicazione in sanità, ha fatto sorridere molti illustrando una panoramica delle più importanti patologie di cui il latte sarebbe responsabile, alcune degne di essere catalogate a buon diritto nel genere Fantasy.

La questione cruciale però è come combattere questa epidemia e fare in modo che non nuoccia gravemente alla salute dei cittadini e a quella del settore lattiero caseario. Il Dott. Andrea Lamperti, Direttore Osservatorio Internet Media e Osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano, ha aiutato a comprendere i meccanismi che stanno alla base della diffusione delle notizie sui social che sono ormai uno dei canali più utilizzati per informarsi. Occorre mettere a punto una strategia intelligente di comunicazione per ristabilire una conoscenza diffusa e corretta delle molteplicità proprietà nutritive del latte e dei suoi derivati.

La Tavola rotonda che ha seguito le due presentazioni tecniche introduttive del tema ha visto la partecipazione di una psicologa, di alcuni rappresentanti di categorie e associazioni e delle istituzioni regionali e nazionali, queste ultime nella persona del Ministro del Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio. La domanda per tutti i partecipanti alla tavola rotonda è stata quali strategie mettere in atto per contrastare l’epidemia. Provando a fare una estrema sintesi di tutte le sollecitazioni risultate durante gli interventi ed il dibattito successivo, emergono sei “suggerimenti”:

1) fare comunicazione efficace ed intelligente, creando una campagna di informazione;

2) unire tutti gli attori della filiera in un’unica voce;

3) creare luoghi di ascolto e raccolta delle fake news per contrastarle in maniera efficace e per tempo;

4) l’importanza, all’interno della strategia di informazione, del coinvolgimento di figure che rivestono ruoli educativi e di quelle che possono diventare testimonial credibili;

5) creare delle partnership con i cittadini per diffondere e creare una maggiore consapevolezza dell’importanza della filiera zootecnica per la salute di tutti;

6) restituire al latte la forza e il valore che gli appartengono.