L’eubiosi del tratto gastrointestinale è un elemento importante ai fini del benessere e della salute degli animali da reddito, così come lo è anche per l’uomo. Per eubiosi intestinale si intende uno stato di equilibrio della microflora dell’intestino, stato che ha degli effetti positivi globali sull’organismo. Questo equilibrio può essere favorito dall’assunzione di cosiddetti eubiotici.
Possiamo suddividere gli eubiotici in probiotici e prebiotici. I primi sono quei microrganismi (batteri e lieviti) che si dimostrano in grado, una volta ingeriti in adeguate quantità, di esercitare funzioni benefiche per l’organismo. Rilevante è il loro impatto favorevole sulla salute del tratto gastrointestinale. In zootecnia, uno dei più importanti probiotici utilizzati è il lievito Saccharomyces cerevisiae, noto per essere una ricca fonte di enzimi, vitamine, altri nutrienti e importanti cofattori, al quale sono state attribuite diverse risposte benefiche come quelle legate a: tasso di crescita, assunzione di alimenti zootecnici, efficienza alimentare, composizione del latte, fertilità e riproduzione nei ruminanti. Per quanto riguarda i prebiotici, si tratta di ingredienti non digeribili ma fermentabili che influiscono positivamente sull’ospite stimolando selettivamente la crescita e/o l’attività di uno o taluni microrganismi intestinali. I prebiotici più comunemente usati sono gli oligosaccaridi, come i fruttoligosaccaridi (FOS), i mannanoligosaccaridi (MOS), il lattulosio, l‘inulina. Nei bovini da latte, ad esempio, il loro impiego ha effetti positivi sull’aumento della produzione di latte.
A livello legislativo, nell’Unione europea gli eubiotici impiegati nelle produzioni zootecniche rientrano nell’ambito di applicazione del Reg. (CE) n. 1831/2003 sugli additivi destinati all’alimentazione animale. La categoria in cui vengono inclusi è quella degli additivi zootecnici, ovvero tutti quegli additivi utilizzati per “influire positivamente sui parametri produttivi degli animali in buona salute o per influire positivamente sull’ambiente”. Questa categoria di additivi contiene i seguenti gruppi funzionali:
a) promotori della digestione: sostanze che, se somministrate agli animali, aumentano la digeribilità della loro dieta agendo su determinate materie prime per mangimi;
b) stabilizzatori della flora intestinale: micro-organismi o altre sostanze chimicamente definite che, se somministrati agli animali, esercitano un effetto positivo sulla flora intestinale;
c) sostanze che influiscono favorevolmente sull’ambiente;
d) altri additivi zootecnici;
e) stabilizzatori della condizione fisiologica: sostanze o, se del caso, microrganismi che, se somministrati ad animali in buona salute, influenzano favorevolmente la loro condizione fisiologica, compresa la resilienza a fattori di stress.
Citiamo come esempio di probiotico Saccharomyces cerevisiae CNCM I-4407 di LeSaffre, la cui autorizzazione all’immissione in commercio è stata rinnovata nel 2019, includendo il prodotto nel gruppo funzionale stabilizzatori della flora intestinale quando è usato per agnelli da ingrasso, capre da latte, pecore da latte, bufale da latte e suini da ingrasso, e nel gruppo funzionale promotori della digestione per l’impiego nei cavalli. Tra i prebiotici proposti da Phileo by LeSaffre, Safmannan® è una frazione di lievito qualità premium, ricca in mannano-oligosaccaridi e β-glucani (1,3 e 1,6). Safmannan® si ottiene per autolisi di ceppi di Saccharomyces cerevisiae da panificazione.
Il mercato dei prodotti eubiotici per gli animali da reddito presenta un andamento particolarmente interessante, per varie ragioni. In particolare, il report “Eubiotics Market Analysis Report, 2020-2027”, di Grand View Research, Inc., oltre a valutare la dimensione del mercato mondiale del 2019 per un valore di 5,9 miliardi di dollari, riporta anche le previsioni di crescita con un tasso di crescita annuale composto (compound annual growth rate, CAGR) dell’8,1% dal 2020 al 2027. Tale incremento può essere attribuito all’aumento globale di carne e prodotti a base di carne (in particolare carne di pollo e uova) in funzione dei cambiamenti nella dieta e nei modelli di consumo alimentare verso i prodotti di origine animale e dell’aumento della popolazione globale. Vediamo qualche dettaglio in breve, in particolare per i probiotici.
Sono proprio i probiotici ad aver guidato il mercato nel 2019, rappresentando oltre il 39 % del fatturato globale. La domanda di prodotti va di pari passo con il crescente utilizzo di probiotici, soprattutto impiegati per il contributo benefico sul sistema immunitario legato alla produzione di sostanze antibatteriche. Oltre a ciò, si prevede che la crescente consapevolezza sull’uso dei probiotici e le iniziative strategiche adottate dai principali produttori per generalizzare il loro l’uso alimenteranno la domanda di prodotti nel periodo di previsione 2020-2027.
Per quanto riguarda i formati commerciali, i probiotici venduti in forma solida hanno rappresentato il 61,3% della quota di fatturato globale nel 2019. Nuove tipologie di prodotti solidi sono state sviluppate, così come anche prodotti in forma solida che combinano composti aromatizzanti e sostanze energetiche. La previsione è che la tendenza all’alimentazione animale solida e il miglioramento di prodotti eubiotici solidi non convenzionali con arricchita capacità carrier stimolerà la crescita del mercato.
La salute intestinale è emersa come il più grande segmento di applicazione e ha rappresentato oltre il 35,1 % dei ricavi globali nel 2019. Efficacia degli eubiotici nel contribuire alla salute intestinale, sviluppo di carrier per gli eubiotici efficienti e offerta di prodotti su misura in grado di soddisfare le esigenze degli allevatori dovrebbero favorire la crescita del segmento nel periodo di previsione.
Gli allevatori di solito subiscono gravi perdite a causa di focolai ricorrenti di malattie animali. Per frenare queste malattie, i produttori utilizzano gli eubiotici con lo scopo di influire positivamente sulle difese degli animali. Tale effetto è possibile agendo sulla microflora intestinale. Le infezioni ricorrenti tra gli animali hanno spinto i key players del mercato a produrre eubiotici per il supporto alle difese immunitarie. Si prevede che questo fattore inneschi la domanda di prodotti personalizzati per applicazioni specifiche per l’immunità.
L’Europa è risultata il più grande segmento geografico, rappresentando oltre il 38 % del fatturato del 2019. Gli sforzi compiuti dagli allevatori per conformarsi alle normative in vigore e alle restrizioni sull’uso di antibiotici comportano un’elevata domanda di prodotti. Per quanto riguarda gli antibiotici, il legislatore europeo ha stabilito una serie di norme che ne scoraggiano l’utilizzo non razionale, scelta che dovrebbe portare benefici al mercato degli eubiotici. La forte consapevolezza dell’uso degli eubiotici e dei loro benefici, la presenza di operatori di mercato e la forte domanda da paesi come Germania, Regno Unito, Francia e Spagna sono fattori che guidano la domanda globale in Europa. La Germania è un paese con una presenza importante di allevamenti suini e bovini, tuttavia non settori predominanti (la Germania è infatti forte produttore di pollame). Le preoccupazioni sulle tracce di antibiotici e la consapevolezza sulla qualità della carne nel paese dovrebbero anche aiutare la crescita regionale nel periodo di previsione. Infine, i principali players del mercato si stanno concentrando nell’Asia del Pacifico, cercando di aumentare in questa regione la propria presenza con uffici, stabilimenti di produzione e centri di ricerca e sviluppo.
Fonte del report: “Eubiotics Market Analysis Report, 2020-2027, By Grand View Research, Inc.”
https://www.grandviewresearch.com/press-release/global-eubiotics-market