Il titolo di questo articolo che accompagna la video intervista che abbiamo voluto fare all’Associazione Nazionale Allevatori Bovini da Carne (ANABIC) potrebbe sembrare strano; proverò quindi a spiegare meglio cosa significa.

Tutti gli analisti specialisti di consumi riportano che il claim Made in Italy è oggi il più attraente, specialmente nel cibo. Relativamente alla carne, sempre più gente preferisce quella proveniente da animali nati, allevati e macellati in Italia. Sembra anche prevalere l’indirizzo di consumare meno carne, almeno di quella rossa, ma di qualità, che associ un bel all’aspetto con un buon sapore e che abbia qualcosa da narrare. E’ indubbio quindi che la carne di razze italiane allevate al pascolo sia molto attraente.

Accanto a questo presupposto, lo shock della pandemia di COVID-19 tuttora in corso ci ha insegnato che va bene la globalizzazione ma bisogna “riportare in casa” la produzione, almeno dei generi di prima necessità.

Ruminantia ha più volte precisato che tra allevamento intensivo e allevamento estensivo non c’è una differenza qualitativa ma solo quantitativa. Nelle grandi pianure irrigue italiane deve prevalere l’allevamento intensivo mentre nelle aree interne o marginali del nostro paese è più logico e conveniente, anche per ragioni sociali, che si sviluppi l’allevamento estensivo e semi estensivo. E’ bene sempre ricordare che le aree interne occupano il 60% della superficie del nostro paese e ospitano il 25% degli italiani.

Per valorizzare al meglio questi territori attraverso la produzione di carne bovina, ideali sono le razze autoctone italiane, come la chianina, la marchigiana, la romagnola, la maremmana, la podolica e la piemontese, anche dette razze bianche.

Tutte, tranne la Piemontese che ha un Ente selezionatore dedicato, vengono selezionate secondo le indicazioni dell’ANABIC. Vista l’importanza dell’argomento ci siamo rivolti al presidente Luca Panichi e al direttore Stefano Pignani per saperne di più e dare ai voi lettori informazioni utili per meglio comprendere le potenzialità e il futuro di queste razze italiane.

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