Gli allevatori di bovine da latte che stanno progettando una nuova stalla o devono ristrutturare quella esistente, quando devono scegliere quale sistema di mungitura adottare sono spesso in difficoltà.

Il mercato mette a disposizione robot di mungitura di alto livello, perfettamente funzionali e ovviamente ben funzionanti; piccole o grandi sale di mungitura rotative, che a tutti noi piace chiamare giostre; e sale di mungitura tradizionali, che possono essere tandem, spina di pesce, parallele, etc.

Fino a poco tempo fa, sinonimo di mungitura automatica (AMS) erano i robot di mungitura, anche detti “sistemi di mungitura volontaria” (VMS). Oggi c’è la possibilità di avere a disposizione per le sale di mungitura dei bracci robotizzati che attaccano autonomamente il gruppo alla bovina, per cui la definizione di VMS descrive bene il robot di mungitura mentre quella di AMS è più generica.

Sono molte le motivazioni che spingono un allevatore ad orientarsi verso il VMS: stalle piccole che non si possono permettere di assumere mungitori, difficoltà di reperire manodopera specializzata, oppure la voglia di fare tre o più mungiture per fare più latte e far sta meglio le bovine. Sta succedendo però che anche nelle grandi stalle si sta sviluppando l’idea che la migliore soluzione sia anche per loro il robot di mungitura. Con le nuova genetica che ormai abbiamo negli allevamenti, che produce tanto latte con elevate concentrazioni di grasso e proteine, sembra che la paura che con la terza mungitura “crollino” i titoli del latte sia sparita, e per fortuna.

Nei grandi allevamenti, ossia quelli da 500 bovine in lattazione e oltre, scegliere il sistema di mungitura più adatto spesso è un vero dilemma e ci si affida a sensazioni a volte irrazionali. Una giostra, magari con l’attacco robotizzato? Tanti robot di mungitura? Sala di mungitura in parallelo? E chi più ne ha più ne metta.

Con questa intervista comparativa Ruminantia ha chiesto aiuto per capirne di più a tre aziende leader del settore, caratterizzate dal fatto di non essere in conflitto d’interesse dal momento che commercializzano in Italia sia sistemi VMS che tradizionali.

Abbiamo quindi intervistato: la Bellucci-Modena, che distribuisce in esclusiva in Italia Gea Farm Technologies (Germania), ex Westfalia; la TDM, che distribuisce in esclusiva i sistemi AFIMILK (Israele) e VMS della Fullwood (UK); e la DeLaval (Svezia), che ha anch’essa una gamma completa di sistemi di mungitura.

 

Prima domanda: secondo le informazioni in vostro possesso e la visione internazionale della vostra attività in Italia e nel mondo, quale sistema di mungitura si sta maggiormente diffondendo?

Bellucci Modena (GEA)

A livello globale, i sistemi di mungitura convenzionali – nelle varie tipologie di sale rotative, parallele, a spina di pesce o a tandem – sono ancora i più diffusi.

Impianto di mungitura tradizionale side by side.

Tuttavia, negli ultimi anni stiamo assistendo ad una crescita della domanda di sistemi automatici o semi automatici. Per esempio, in Europa occidentale ed in Nord America (Usa e Canada) già circa l’80% delle richieste di quotazioni va in questa direzione.

Anche nel nostro Paese questo dato si è consolidato e riteniamo che la distribuzione dei robot nelle stalle italiane sarà suscettibile di ulteriori incrementi in futuro. Negli ultimi cinque anni gli allevatori si sono dimostrati sempre più interessati a questa tecnologia, sia per ridurre l’impiego di manodopera poco qualificata e comunque difficile da reperire, sia perché i PSR 2015-2020 consentono di finanziare parte dell’investimento in modo più sostenibile. Inoltre, dal 2020, le agevolazioni fiscali della cosiddetta “Industria 4.0” hanno dato un’ulteriore spinta.

Naturalmente ogni incremento potrà essere influenzato in maniera significativa dall’andamento del prezzo del latte che è sempre più volatile ed in questo momento mostra tendenze a decrescere.

In una prospettiva di medio termine, potrebbero essere interessanti eventuali sviluppi della tecnologia in sale automatiche come la rotativa GEA DairyPro Q. Qui in Italia, dove gli allevamenti tendono a fondersi ed il numero di capi per azienda ad aumentare, i robot ad un box sono soggetti a limiti gestionali oltre che strutturali della stalla, in quanto gli animali devono accedere alla mungitrice automatica volontariamente e quindi con percorsi determinati più o meno guidati.

TDM (Afimilk e Fullwood)

In linea generale, la difficoltà nel reperire manodopera qualificata sta spingendo sempre più il mercato verso l’automazione; dobbiamo inoltre considerare che il fattore “dimensione della mandria” ha un peso molto importante sulla scelta del sistema di mungitura. Provando a dividere le aziende in 3 fasce di grandezza, potremmo affermare che:

  • Nelle mandrie fino a 120 vacche troviamo un numero maggiore di aziende orientate verso i robot di mungitura.
  • Nelle mandrie da 120 a 500 vacche, anche se le aziende orientate al robot di mungitura stanno crescendo, in termini numerici sono più quelle interessate ad impianti di mungitura tradizionali, e in particolar modo all’impianto di mungitura in parallelo.
  • Nelle mandrie con più di 500 vacche le aziende sono maggiormente orientate verso impianti di mungitura in parallelo. Quando il numero di animali è vicino o superiore a 1000, la scelta generalmente ricade su impianti di mungitura a giostra. Recentemente anche alcune aziende all’interno di questa categoria si stanno approcciando ai robot.

DeLaval

Tra i sistemi di mungitura, il robot VMS è sicuramente quello con maggiore crescita. Nello specifico, con il lancio del nuovo modello DeLaval VMS V300, abbiamo incrementato notevolmente il nostro volume di vendita in un solo anno. La cura nei dettagli e le prestazioni uniche di DeLaval VMS V300/V310 stanno aprendo le porte ad una nuova gestione della mungitura automatizzata.

Con la crescita delle dimensioni medie delle mandrie abbiamo anche notato un incremento nella richiesta delle giostre; un sistema per cui DeLaval ha lunga esperienza e del quale ha recentemente lanciato nuovi modelli che permettono di mungere anche più di 300/400 vacche ora e che, se associati al TSR (Robot per il trattamento pre e post mungitura) possono essere gestiti da una sola persona.

Seconda domanda: quali sono i punti di forza e di debolezza dei robot di mungitura e delle sale di mungitura?

DeLaval

I punti di forza e debolezza sono soggettivi e la scelta di robotizzare la mungitura dipende dalla presenza di una persona che abbia voglia e capacità di spostare il tempo risparmiato dal lavoro fisico della mungitura in una analisi specifica dei dati. È necessario essere disposti a fare una valutazione delle proprie vacche con l’uso dei molti dati disponibili sul computer e non più vedendo fisicamente ogni vacca 2 o 3 volte al giorno. Ovviamente, una buona gestione della mungitura robotizzata può portare benefici in termini di benessere animale e, di conseguenza, a livello produttivo. Pensiamo alla routine di mungitura, sempre uguale e con una preparazione molto accurata che racchiude, nel caso di DeLaval, i tre punti cardine della qualità latte: pulizia (lavaggio e asciugatura), stimolazione e separazione dei primi getti di latte. Sempre in tema di benessere e qualità latte, non dobbiamo dimenticare la possibilità di evitare la sovra-mungitura e una gestione specifica del singolo capezzolo. La rilevazione accurata del flusso di latte per singolo quarto, tramite misuratore approvato ICAR, garantisce un’integrità del capezzolo e quindi un minor rischio di infezioni.

Inoltre, non dimentichiamo il primo benefit per eccellenza: non avere più orari specifici e obbligati dei turni di mungitura.

Le sale di mungitura, oltre al vantaggio del continuo contatto visivo con gli animali, permettono di ottenere un costo totale per kg di latte prodotto inferiore rispetto ai VMS, derivante sia da costi più contenuti per l’acquisto iniziale, sia per i costi di manutenzione preventiva. Tuttavia, nel caso delle sale, è indispensabile avere a disposizione mungitori esperti, manodopera non sempre facile da trovare e formare.

Le sale tradizionali rimangono ancora le soluzioni più vendute e DeLaval ha recentemente lanciato un nuovo parallelo, il P500, che ha delle caratteristiche esclusive, tra cui un aspo che grazie ad un movimento ad arco si solleva rimanendo nella sagoma della sala e permettendo installazioni con soffitti bassi e con corridoi di uscita limitati, e cancelli sequenziali sospesi e non sovrapposti, quindi molto silenziosi, che hanno anche la funzione di incoraggiare la vacca a lasciare la sala a fine mungitura.

Ovviamente la scelta del sistema dipende da molti aspetti, tra cui la capacità di spesa, gli spazi a disposizione e la predisposizione alle tecnologie del cliente. DeLaval offre soluzioni per ogni esigenza, tra cui la versione MidiLine, soluzione dal prezzo imbattibile, ovvero una sala in cui dimezzi i costi di acquisto del gruppo di mungitura e dell’automazione pur mantenendo l’80% della produttività grazie ad una condivisione del gruppo di mungitura sulle due poste opposte.

Relativamente ai costi di manutenzione preventiva per i sistemi di mungitura robotizzata VMS, DeLaval offre all’allevatore la possibilità di scegliere dei contratti per l’assistenza preventiva, denominati “ISAI”, che comprendono tutti i prodotti di consumo originali e garantiscono all’allevatore un costo fisso e costante, per gestire al meglio il proprio budget.

In particolare, nel caso della formula “ISAI Plus”, che include anche un’estensione di garanzia di 4 anni dalla data d’installazione, e contempla quindi anche eventuali spese straordinarie non prevedibili.

TDM (Afimilk e Fullwood)

SALA DI MUNGITURAROBOT DI MUNGITURA
VANTAGGI• > elasticità nel gestire il numero di capi da mungere (nel caso in cui il numero di animali aumenti nel corso degli anni)
• < investimento (salvo sia necessario costruire un nuovo capannone per la sala di mungitura)
• Il tempo che l’allevatore dedica alla mungitura, che termina alla fine della mungitura stessa
• Può essere ammortizzata in più anni rispetto al Robot
• Non dipendendo dagli orari fissi della mungitura, la qualità della vita, soprattutto nelle piccole aziende, migliora
• Impegna meno manodopera
• Più mungiture ed una maggiore produzione
• > Benessere animale che si concretizza in una maggior produzione
• Ripetibilità: ovvero mungiture fatte ogni giorno nello stesso modo
SVANTAGGI• Difficoltà nel reperire manodopera di qualità
• Mungiture eseguite in modo diverso in base al personale
• Maggior costo iniziale dell’investimento e minor durata
• < elasticità nel gestire un aumento del numero di animali della mandria
• Lavorando 24/24h, il robot rende necessario che una persona sia sempre reperibile

Bellucci Modena (GEA)

Il principale punto di forza dei robot di mungitura è la possibilità di automatizzare l’operazione di attacco del gruppo, eliminando gli stressanti orari di lavoro della sala convenzionale. Con il robot, le stalle rimangono invariate ma le operazioni di mungitura sono svolte da personale qualificato che si occupa solamente di controllare e gestire la mandria per mezzo di dati acquisiti in automatico dal sistema.

Inoltre, con il sistema “In-Liner Everything” (tutto in un solo attacco) brevettato da GEA, le fasi della routine di mungitura vengono svolte automaticamente dal gruppo all’interno della tettarella, in successione e in modalità completamente automatica: attacco, stimolazione, lavaggio con acqua o con prodotti disinfettanti (pre-dipping), eliminazione primi getti, mungitura, post-dipping, stacco e disinfezione del gruppo con acido peracetico.

Montando poi il brevettato sensore GEA DairyMilk M6850, molto più avanzato rispetto a quelli esistenti sul mercato, oltre ai dati già forniti dal software su colore-temperatura-conducibilità, l’allevatore può conoscere in tempo reale la conta delle cellule somatiche per ogni quarto senza l’utilizzo di alcun reagente.

Il monitoraggio, la prevenzione della salute della mammella, la regolarità della routine e la conoscenza approfondita dei dati sulla qualità del latte, costituiscono sicuramente punti di forza del robot rispetto all’impianto convenzionale.

Dall’altro lato, occorre ammettere che questa tecnologia potrà diventare sempre più conveniente se accompagnata da una riduzione dei costi di manutenzione, cosa che potrà verificarsi con la maggiore diffusione. Già oggi, tuttavia, la rete di servizio ed assistenza Bellucci in tutta Italia offre diverse tipologie di contratti che rendono assolutamente sostenibile l’investimento.

Da ultimo, sicuramente in una prospettiva di lungo periodo, se l’allevatore intende incrementare la propria mandria e la propria capacità produttiva, in alternativa alla sala convenzionale potrebbe optare per la rotativa robotizzata GEA DairyPro Q, che è più flessibile dei sistemi automatici a mungitura volontaria.

Terza domanda: la mungitura automatica in sala di mungitura è già una realtà o bisogna aspettare ancora?

TDM (Afimilk e Fullwood)

Già da alcuni anni sono presenti sul mercato delle giostre robotizzate, anche se apparentemente sembra non abbiano trovato ampio spazio.

Verrà da noi introdotto e identificato con il nome “Synergy” un sistema robotizzato da applicare su impianti di mungitura in parallelo.

Questo progetto è mirato ad aziende medio-grandi: per questa ragione Afimilk ha scelto di sviluppare questa automazione sulla sala parallela, in quanto è la tipologia di sala maggiormente diffusa all’interno di queste fasce.

Synergy è stato ideato per nuovi impianti di mungitura, ma uno dei suoi punti di forza è la possibilità di potersi adattare anche ad impianti di mungitura esistenti; l’unica condizione è che siano in parallelo.

Come funziona Synergy? Le vacche dovranno essere accompagnate in sala dall’operatore, il quale si posizionerà nella fossa di mungitura in attesa che esca la gabbiata per poi fare entrare quella successiva; nel frattempo Synergy si occuperà di svolgere le operazioni di messa a latte, mungitura e post-dipping ad immersione, le quali verranno eseguite secondo tempi e modi definiti dall’allevatore.

Un’alternativa, anch’essa dedicata ad aziende di medie e grandi dimensioni, è la Batch Milking, che prevede l’utilizzo di robot di mungitura mono-stazione posizionati in modo da creare una vera e propria sala di mungitura robotizzata con la particolarità di non seguire le regole dei sistemi di mungitura volontaria.

Come funziona la Batch Milking? I robot vengono installati uno accanto all’altro e posizionati in una struttura semicircolare, come i raggi di una ruota. In questa soluzione, come in quella sopra riportata, l’operatore accompagnerà gli animali in sala di attesa negli orari di mungitura predefiniti dall’allevatore, i quali entreranno nei robot spinti da un avanzatore che gira in moto perpetuo come le lancette di un orologio. Gli animali saranno munti in modo completamente automatico, senza la necessità di personale; al termine della mungitura, potranno essere indirizzati ai box di separazione nel caso in cui necessitino di trattamenti; diversamente, ritorneranno autonomamente ai gruppi di appartenenza attraverso l’utilizzo di cancelli selezionatori automatici.

Batch Milking con 500 vacche e 12 Robot già realizzato.

Progetto in fase di realizzazione in un’azienda in provincia di Cremona di oltre 1000 vacche con 20 Robot.

DeLaval

DeLaval ha già in gamma un sistema di mungitura automatizzata in sala, è la giostra AMR (Automatic Milking Rotary). Ad oggi si tratta però di una realtà che si rivolge ad un mercato di nicchia: parliamo di grandi aziende che vogliono fare un investimento mirato per ottimizzare la gestione aziendale e ridurre il numero di operatori.

Bellucci Modena (GEA)

Per GEA Farm Technologies, multinazionale che Bellucci Modena rappresenta in esclusiva per l’Italia e che appartiene al gruppo GEA GROUP quotato in borsa a Francoforte, la sala di mungitura automatica è già una realtà ed è costituita da un prodotto esistente sul mercato da alcuni anni: la rotativa robotizzata.

Per le mandrie con numero di capi superiore a 500, GEA DairyPro Q è disponibile nelle dimensioni da 32 a 80 poste, monta un braccio robotizzato per l’attacco in ogni posta e consente una mungitura completamente automatica 24/7 con una perfetta sinergia tra persone, animali e tecnologia. Il pesante lavoro di attacco del gruppo viene svolto dal robot, ed in sala una sola persona controlla la routine ed i dati dai touchscreen montati in prossimità dell’operatore.

Robot di mungitura GEA DairyRobot R9500.

È anche possibile montare diversi sistemi ad un box GEA DairyRobot R9500 per realizzare una mungitura “batch”, ossia convogliare le bovine in una zona dove sono collocati i robot, e con sistemi di traffico guidato eseguire le due o tre mungiture giornaliere come in una sala convenzionale, sfruttando l’attacco automatico e tutti i vantaggi della mungitura automatizzata già esistenti sui robot monobox.

Molti allevatori auspicano la realizzazione di sistemi di attacco automatico applicabili a sale di mungitura convenzionali esistenti, cioè sale di mungitura in cui l’attacco sia eseguito da un robot collocabile in ogni posta. Ci sono già studi attivi per realizzare questo tipo di tecnologia ma per ora solamente in via sperimentale.

Quarta domanda: quale soluzione vi sentireste di consigliare ad un allevatore che munge non più di 120 vacche e ad uno che ne sta mungendo 500 ma vuole arrivare a 1000?

Bellucci Modena (GEA)

Come già spiegato sopra, per l’allevatore che munge non più di 120 vacche, e che magari potrebbe già avere in azienda la seconda generazione aperta a nuove tecnologie, montare 2 robot GEA DairyRobot R9500 è la soluzione ideale.

Robot di mungitura GEA DairyRobot R9500.

Per l’allevatore che munge 500 vacche ma vuole arrivare a 1000, contenendo il costo del lavoro, semplificando la gestione del personale, gestendo in modo efficiente la propria mandria e ricavandone un’ottima qualità del latte, la soluzione può essere la rotativa robotizzata GEA DairyPro Q.

Rotativa robotizzata GEA DairyProQ.

Per l’allevatore che invece non è ancora pronto per effettuare un investimento importante, una soluzione alternativa – e comunque molto efficiente – è la nuova rotativa convenzionale GEA DairyRotor T8900. GEA DairyRotor T8900 è stata sviluppata per le grandi mandrie del mercato nordamericano, è caratterizzata da alte performance grazie all’ingresso multiplo brevettato di più di un animale contemporaneamente, ha una struttura robusta e di grande confort ed è disponibile di serie anche in acciaio inox per una lunghissima durata.

Montando poi la versione semiautomatica con il gruppo mungitore brevettato GEA Apollo, è possibile effettuare solo l’attacco, mentre stacco, post-dipping con prodotto disinfettante e disinfezione con acido peracetico vengono eseguite automaticamente dal gruppo stesso, ottimizzando il lavoro, i tempi di mungitura ed assicurando un’ottima qualità del latte.

DeLaval

L’allevatore che possiede 120 vacche potrebbe acquistare due VMS con la possibilità di spingersi fino a 150 vacche in mungitura, grazie alle nuove performance espresse dal modello V300.

Per un allevatore con 500 vacche che voglia arrivare a 1000 esistono diverse possibilità: la mungitura con più VMS, detta “batch milking”, consente la flessibilità di poter aggiungere robot con acquisti successivi; in alternativa, una giostra ben dimensionata può permettere di soddisfare questo tipo di clientela.

TDM (Afimilk e Fullwood)

Secondo TDM l’approccio migliore è quello di fare una valutazione a 360° dell’allevamento, considerando non soltanto il numero di animali ma valutando l’ubicazione geografica, se si tratta di un progetto nuovo o di un adattamento a strutture esistenti, se il latte è destinato al consumo alimentare o alla trasformazione in formaggio con l’eventuale assoggettamento a disciplinari di produzione (parmigiano reggiano ecc..), ed ultimo, ma non per importanza, se l’allevatore è più propenso verso l’automazione o verso un sistema tradizionale.

Fatto salvo quanto sopra, all’allevatore che munge 120 vacche e che ha manodopera familiare, consiglieremmo certamente il Robot di mungitura.

Robot di mungitura Merlin2.

Per quanto riguarda l’allevatore che sta mungendo 500 vacche e vuole arrivare a 1000, se indirizzato verso l’automazione, potrebbe partire con la Batch milking automatizzando tutto sin da subito, oppure installare un impianto di mungitura in parallelo già predisposto per attrezzare un numero maggiore di poste nel momento in cui aumenterà il numero di capi. Questo impianto potrà essere successivamente automatizzato con Synergy.

Se l’allevatore è più interessato al numero di capi munti/ora e a ridurre le ore dedicate alla mungitura, lo indirizzeremmo sulla scelta dell’impianto a giostra, il quale ha delle performance maggiori. In ogni caso, anche su questo tipo di impianto è possibile automatizzare le operazioni di pre e post-dipping.

Pertanto “Esecuzioni diverse per esigenze diverse”.

Impianto di mungitura in parallelo 30+30 TDM.

Impianto di mungitura a Giostra TDM 50 poste.

 

Per maggiori informazioni:

  • TDM – Maurizio Ruggeri (C.E.O. Milking Division), m.ruggeri@tdm.it
  • DeLaval – Martino Lorusso, martino.lorusso@delaval.com
  • Bellucci Modena – Carla Bellucci, carla@bellucci.it