Oggetto: Rischio e danni all’agricoltura europea dovuti alla trasmissione di coronavirus da parte di animali e prodotti di origine animale
Interrogazione con richiesta di risposta scritta alla Commissione
Articolo 138
Álvaro Amaro, Paulo Rangel, Lídia Pereira, José Manuel Fernandes, Cláudia Monteiro de Aguiar
31 gennaio 2020
Il Coronavirus “2019-nCoV”, probabilmente di origine animale, rappresenta una grave minaccia per la salute pubblica in tutto il mondo. Sulla scia delle raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità secondo cui le persone che viaggiano in Cina dovrebbero evitare il contatto con animali vivi e morti, può la Commissione confermare che gli animali o i prodotti di origine animale importati dalla Cina non comportano il rischio di diffondere “2019-nCoV” in Europa?
In caso contrario, e dato il rischio di trasmissione da uomo a uomo, il commercio di prodotti agricoli e zootecnici tra l’UE e la Cina – o anche tra altri paesi – potrebbe essere fortemente ridotto, con gravi ripercussioni per i produttori europei. La Commissione sta inoltre prendendo in considerazione l’istituzione di un regime di compensazione per gli agricoltori europei?
Se la malattia inizia anche a diffondersi tra gli animali in Europa, quali misure urgenti possono essere prese e in che modo gli agricoltori dovrebbero essere informati e protetti?
Questa domanda è sostenuta da un membro diverso dagli autori: Maria da Graça Carvalho (PPE)
Risposta data dal sig. Kyriakides a nome della Commissione europea (1 aprile 2020)
Finora non esistono prove del fatto che uno qualsiasi degli animali o dei prodotti di origine animale autorizzati a entrare nell’Unione dalla Cina costituisca un rischio per la salute dei cittadini dell’UE derivante dalla presenza di COVID-19 in quel paese. Indipendentemente dagli sviluppi relativi a COVID-19, a causa della presenza di malattie animali contagiose in Cina, solo pochi animali vivi e prodotti animali non trasformati dalla Cina sono autorizzati per le importazioni nell’UE. Tutte le partite di animali vivi e prodotti di origine animale sono sottoposti a controlli veterinari obbligatori alle frontiere dell’UE. I viaggiatori che entrano nel territorio doganale dell’UE non sono autorizzati a trasportare nel loro bagaglio carne, prodotti a base di carne, latte e prodotti lattiero-caseari.
La Commissione segue da vicino l’evoluzione dei mercati agricoli, con particolare attenzione all’impatto che gli sviluppi esogeni potrebbero avere sugli agricoltori dell’Unione. La Commissione potrebbe prendere in considerazione la possibilità di mobilizzare gli strumenti di stabilizzazione del mercato stabiliti nel regolamento dell’Organizzazione comune del mercato (OCM), qualora prove oggettive dimostrino l’adeguatezza di tali misure.
La legislazione dell’UE in materia di salute degli animali (2) fornisce una serie di strumenti per controllare e sradicare le malattie animali infettive (come l’alta patogenicità dell’influenza aviaria) nell’UE, che possono anche essere utilizzate per combattere le malattie emergenti, qualora colpiscano gli animali.
Fonte: Parlamento Europeo