Il 3 dicembre il relatore Jørn Dohrmann (ECR, DA) ha presentato in Commissione AGRI il suo progetto di relazione sull’attuazione del Reg. (CE) n. 1/2005 sulla protezione degli animali durante il trasporto all’interno e al di fuori dell’UE. Il relatore conclude che il livello generale di attuazione attraverso gli Stati membri è stato insufficiente per migliorare il benessere degli animali durante il trasporto.

Il progetto di relazione comprende anche una serie di raccomandazioni, tra cui una proposta per ridurre i tempi di viaggio degli animali attraverso strategie alternative, aggiornando le norme sulla base delle più recenti conoscenze scientifiche, migliorando la definizione di “idoneità al trasporto” e affrontando il problema norme insufficienti in materia di trasporto di animali nei Paesi terzi.

I dati incompleti, incoerenti e inaffidabili a disposizione non permettono di avere un’analisi coerente dell’attuazione del Reg. (CE) n.1/2005 che disciplina la protezione e il benessere degli animali durante il trasporto. Come riporta il report 2018 della Corte dei Conti sul benessere animale nell’UE, la stessa Commissione Europea riconosce tale incoerenza tra i dati forniti dagli Stati membri. I risultati dicono anche che le autorità di controllo degli Stati membri hanno utilizzato raramente le informazioni riportate su TRACES per aver ispezioni mirate, nonostante questa piattaforma online, finalizzata al monitoraggio intracomunitario di trasporto di animali su lunga distanza e transfrontaliero contenga strumenti di informazione e segnalazione che le autorità potrebbero utilizzare per effettuare ispezioni sui trasporti di animali. L’incoerenza dei dati risiede nei diversi approcci adottati dagli Stati membri nella fase di raccolta dati. Vi è un’evidente necessità di norme minime comuni per consentire una raccolta e una valutazione dei dati più armonizzate.

Le condizioni di viaggio per milioni di animali all’anno attraverso gli Stati Membri e verso i Paesi terzi sono molto stressanti. I fattori che incidono più sono lunghezza dei viaggi, spazi ridotti, variazioni di temperatura, limitazioni al movimento e di cibo e acqua e veicoli inadeguati. Emerge pertanto che, se un animale parte come idoneo al trasporto, potrebbe arrivare ferito o comunque molto debilitato a causa del viaggio. Inoltre, risulta che la maggior parte dei controlli avvenga prima e dopo il trasporto, anziché durante, e soprattutto risulta che tali controlli si verifichino principalmente per trasporti a breve distanza. In particolare, per quanto riguarda gli scambi con i Paesi terzi, la sofferenza degli animali è causata da viaggi molto lunghi, comprese lunghe soste alle frontiere per il controllo di documenti, veicoli e animali. Le cattive condizioni durante il trasporto marittimo sono un ulteriore motivo di preoccupazione. Il relatore, Jørn Dohrmann, ritiene che che la Commissione debba fornire un elenco di porti con adeguate strutture di ispezione degli animali.

Per quanto riguarda la disciplina sanzionatoria, il relatore evidenzia la necessità di un sistema efficace di sanzioni per far sì che si abbia un’attuazione più forte ed armonizzata. Affinché l’applicazione del regolamento possa migliorare, le infrazioni ripetute dovrebbero portare a procedimenti giudiziari, sanzioni quali la confisca dei veicoli e la riconversione obbligatoria dei responsabili del benessere e del trasporto di animali. Si ricorda che il regolamento conferisce forti poteri di esecuzione agli Stati membri, tra cui il potere di richiedere ai trasportatori di istituire sistemi per prevenire il ripetersi di violazioni e di sospendere o ritirare l’autorizzazione di un trasportatore.

Poiché la questione dell’idoneità dell’animale al trasporto è causa della più alta percentuale di infrazioni dovrebbe essere stabilita una definizione pienamente operativa di ciò che costituisce l’idoneità e, in particolare, andrebbero forniti corsi di formazione validi ad allevatori, conducenti e veterinari al fine di ridurre gli elevati livelli di infrazioni dell’adeguatezza negli Stati membri.

Un ulteriore passo in avanti per una completa attuazione andrebbe fatto con l’imminente riforma della PAC, la quale dovrebbe mantenere e rafforzare il collegamento tra i pagamenti della PAC e il miglioramento delle condizioni di benessere degli animali che rispettano pienamente o vanno al di là delle norme stabilite nel Reg. (CE) n. 1/2005.

Un approccio efficace nella tutela del benessere animale sarebbe limitare al minimo il trasporto di animali vivi. Come può essere messo in atto tale approccio? Mettendo in atto una serie di strategie alternative quali impianti di macellazione locali economicamente sostenibili, sostituzione del trasporto di animali riproduttori mediante trasporto di sperma o embrioni, trasporto di carcasse e prodotti a base di carne (soluzione tecnicamente ed eticamente più razionale), nonché iniziative legislative negli Stati membri per facilitare la macellazione in azienda.

Un aspetto chiave è legato alla differenza di standard nei Paesi terzi: la Commissione dovrebbe rafforzare i requisiti esistenti per i partner commerciali dell’UE, soprattutto in materia di trasporto animale. Per migliorare le condizioni di attesa (estremamente lunga e di sofferenza per gli animali) alle frontiere, la proposta è che gli Stati membri con frontiere verso Paesi terzi debbano aprire apposite corsie preferenziali in dogana per gli animali trasportati al fine di ridurre i tempi di attesa. Inoltre, gli Stati membri e la Commissione dovrebbero prestare particolare attenzione alle violazioni del benessere degli animali durante i viaggi marittimi verso Paesi terzi.