L’EFSA ha approvato l’uso del latte come sostanza di base contro il mal bianco per il suo effetto barriera e stimolatore delle difese naturali delle piante
L’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) è stata incaricata dalla Commissione europea di fornire assistenza scientifica nella valutazione delle domande ricevute concernenti le sostanze di base. E’ in questo contesto che sono state presentate le opinioni scientifiche dell’EFSA sui punti specifici sollevati durante la fase di osservazione condotta con gli Stati membri sulla domanda d’iscrizione del latte nell’elenco delle sostanza di base.
Il contesto della valutazione era quello richiesto dalla Commissione europea a norma dell’articolo 23 del regolamento (CE) n. 1107/2009 a seguito della presentazione di una domanda di approvazione del latte come sostanza di base da utilizzare nella protezione delle piante come elicitore delle loro difese naturali e meccanismo di barriera. La relazione riassume l’esito del processo di consultazione organizzato dall’EFSA e presenta le sue opinioni scientifiche sui singoli commenti ricevuti.
La domanda di approvazione del latte come “sostanza di base” è stata presentata dalla Basic-Eco-Logique. Questa nuova categoria è stata introdotta dal regolamento (CE) n. 1107/2009 dove le sostanze di base sono descritte come sostanze attive, non utilizzate prevalentemente come prodotti per la protezione delle piante, ma che possono essere di valore per la protezione delle piante e per le quali l’interesse economico della richiesta di approvazione può essere limitato. L’articolo 23 del regolamento (CE) n. 1107/2009 prevede inoltre specifiche disposizioni per l’esame delle domande di approvazione di queste sostanze.
Il latte vaccino è destinato ad essere utilizzato per applicazioni spray per via fogliare dopo la diluizione con acqua contro il mal bianco di vite, piante orticole ed ornamentali, e anche come liquido per la disinfezione degli strumenti da taglio.
Finché la sostanza di base è conforme alle norme di sicurezza sanitarie per il latte alimentare, inclusa la qualità microbiologica (assenza di agenti patogeni), non vengono sollevate preoccupazioni per quanto riguarda la salute umana e animale, tranne che per gli allergeni del latte. Per quanto riguarda i problemi di allergia, latte e derivati (compreso il lattosio) sono elencati nell’allegato II del regolamento (UE) n. 1169/2011 come “Sostanze o prodotti che causano allergie o intolleranze”. Richieste specifiche di etichettatura obbligatoria per prodotti contenenti tali sostanze si applicano se il latte dopo il trattamento rimane sulle colture come residuo.
Poiché i residui degli allergeni del latte non possono essere eliminati dopo il trattamento delle colture con il latte e l’efficacia delle PHI previste per attenuare l’esposizione del consumatore a tali sostanze non è stato dimostrabile, il richiedente ha proposto l’etichettatura dei prodotti agricoli trattati.
Clicca qui per leggere il documento: efsa.onlinelibrary.wiley.com/doi/epdf/10.2903/sp.efsa.2018.EN-1482