A causa della siccità che ha caratterizzato l’ultima parte della primavera in varie regioni europee, si stima che la produzione cerealicola dell’UE sarà inferiore rispetto alla media nel 2018/2019. Questo è solo uno dei risultati evidenziati dall’ultimo rapporto sulle prospettive a breve termine, che copre per la prima volta i settori di pomodori, pesche e nettarine, pubblicato dalla Commissione europea il 5 luglio 2018.

La relazione sottolinea che la produzione cerealicola totale dell’UE per il 2018/2019 dovrebbe essere di 299,3 mt, con un calo del 2,5% rispetto al 2017/2018. In particolare, si prevede che le produzioni di frumento tenero e duro si ridurranno rispettivamente del 3% e del 5% rispetto allo scorso anno. Per quanto riguarda il mais, è ancora presto per prevedere il raccolto, poiché le colture si svilupperanno più tardi in estate, ma l’aumento dell’area suggerisce che il raccolto del 2018/2019 potrebbe essere vicino ai 64 mt per il terzo anno consecutivo.

Nondimeno, le scorte di cereali dell’UE e quelle globali sono ampie e, nonostante la forte domanda globale, è prematuro prevedere un aumento significativo dei prezzi mondiali.

La produzione di semi oleosi dell’UE dovrebbe diminuire del 4,6% rispetto al raccolto record dello scorso anno, e si prevede che raggiungerà i 301,9 mt nel 2018.

Per quanto riguarda il settore lattiero-caseario, a causa delle condizioni climatiche sfavorevoli, l’aumento della produzione di latte nell’UE è stato mitigato. Si prevede un aumento da 165,6 milioni di tonnellate nel 2017 a 167,2 mt nel 2018.

In generale, il settore delle carni dell’UE dovrà affrontare una maggiore disponibilità, con una produzione che dovrebbe aumentare da 47,1 mt nel 2017 a 47,7 mt nel 2018, con un leggero aumento dei consumi. La produzione di carne bovina subisce un piccolo aumento. Per quanto riguarda le carni suine, l’offerta sta crescendo mentre le esportazioni si sforzano di seguirla, con conseguente contenimento dei prezzi. Per il pollame, le importazioni sono diminuite all’aumentare delle riserve brasiliane, sostenendo l’aumento dei prezzi con l’aumento della produzione dell’UE.

Il rapporto completo, con analisi approfondita per mercato, è disponibile qui.

Fonte: Commissione europea