Apre molte interessanti riflessioni il pomeriggio trascorso ad ascoltare cosa sta dietro al nuovo piano strategico della cooperativa Granlatte, che controlla il 77% di Granarolo S.p.A, uno dei principali attori nella filiera del latte e derivati in Italia e fuori dall’Italia.
L’incontro comincia con una presentazione dell’andamento del mercato del latte e derivati illustrata da Denis Pontini di Nomisma, a sottolineare come il piano strategico si fondi sulla conoscenza approfondita di quello che è oggi la realtà. Ovvero che per il prodotto latte generico negli ultimi anni i consumi siano andati calando e nel futuro sono previsti ulteriori cali.
La realtà racconta anche di un consumatore italiano alla ricerca di prodotti 100% italiani, DOP o IGP, che abbiano un buon rapporto qualità/prezzo, biologici, facili da preparare e di pronto consumo. Da queste premesse nasce la scommessa del nuovo piano strategico di Granlatte, presentato da Gianluca Ferrari che punta a migliorare la qualità e l’immagine del suo prodotto puntando al benessere delle bovine allevate, alla riduzione dell’impatto ambientale degli allevamenti e ad una equa remunerazione dei produttori.
La produzione di latte biologico Granarolo è passata dalle 16 tonnellate del 2007 alle 55 del 2017. Il nuovo piano strategico messo a punto alla fine del 2017 e discusso e sviluppato sul territorio fino all’Assemblea del 2018 lavora su due filoni principali. Il primo mira alla sostenibilità e al benessere degli allevamenti da una parte e alla diversificazione dei prodotti aziendali (energie alternative e agriturismi) dall’altra ed il secondo è rivolto agli imprenditori del futuro a cui verranno offerte formazione e attività che promuovano il passaggio fra generazioni.
Le azioni concrete che prevede il piano sono la mappatura del livello di benessere di tutte le aziende socie con la collaborazione del CRENBA (Centro di Referenza Nazionale per il Benessere Animale), misurazione della sostenibilità aziendale e definizione di un uso razionale degli antibiotici. Sviluppare strumenti di condivisione fra i soci, opportunità di formazione e lo sviluppo di strumenti di gestione economica e di supporto al management aziendale o per lo sviluppo di business plan che permettano di accedere più facilmente ai finanziamenti disponibili. Le nuove categorie di premi valorizzeranno le aziende migliori per sostenibilità, benessere animale, innovazione, intergenerazionalità, la produttività per capi più alta, l’allevatore più giovane, la stalla al femminile, la migliore stalla didattica e quella con meno cellule.
Tutto questo lavoro fatto alla base, punta a far sì che l’agricoltura 4.0 parta innanzi tutto dalla testa dei produttori. Il latte prodotto o trasformato nei suoi derivati viene poi collocato sul mercato cercando di rispondere alle nuove esigenze dei consumatori: prodotti con meno zuccheri, che puntino alla salute e al benessere, che vadano incontro a chi è alla ricerca del gusto prima di tutto e nuovi prodotti come gli snack. Nel suo intervento, il direttore generale di Granarolo, Filippo Marchi, ha fatto una carrellata dei nuovi prodotti ed introdotto un video che racconta di come si è evoluta l’immagine di Granarolo nel tempo. Ha ricordato a tutti come la reputazione dell’azienda sia uno dei principali fattori nell’indirizzare le scelte dei consumatori e i valori che sono tutt’oggi alla base dell’azienda: puntare su un prodotto di qualità ed essere rappresentativi di tutto il territorio italiano. Una azienda italiana che porta il buon prodotto italiano sulle nostre tavole e su quelle dei consumatori di tutto il mondo e che vuole, con questo nuovo piano strategico, provare a rispondere alle sfide che i trend del mercato e le esigenze della società e dei consumatori pongono sia all’allevamento che produce il latte che all’industria che lo immette sul mercato.