E’ stato pubblicato nei giorni scorsi il report 2019 del Sistema di Allerta Rapido europeo per la sicurezza alimentare. La relazione annuale del RASFF fornisce una visione approfondita dell’attività del RASFF nel 2019. I dati sulle notifiche da parte dei paesi dell’UE sono analizzati e presentati per paese, tipo di alimento e tipo di pericolo.

Il 2019 è stato un anno importante per la rete RASFF (Rapid Alert System for Food and Feed) che ha celebrato il suo 40° anniversario con una conferenza dedicata. Il nuovo regolamento sui controlli ufficiali è entrato in piena applicazione il giorno dopo la conferenza e ha implementato in particolare la gestione delle informazioni – Sistema di controllo ufficiale (IMSOC). Per il RASFF, significava fondere la rete di assistenza e cooperazione amministrativa (CAA) con la rete RASFF.

A seguito di una conferenza ministeriale sulla scia dell’incidente del fipronil, gli Stati membri e la Commissione hanno concordato 19 misure specifiche per rafforzare l’azione dell’UE contro le frodi alimentari (maggiori info a questo link e qui la presentazione delle misure all’Agrifish di ottobre 2017). Dopo la creazione di punti di contatto unici (SCP) negli Stati membri per entrambi i sistemi nel 2018, la CAA è stata finalmente ospitata con successo nella piattaforma iRASFF insieme al RASFF nell’ottobre 2019. Si è scelto di integrare completamente RASFF e CAA in modo in modo da consentire una facile “escalation” delle notifiche di non conformità (notifiche nella rete CAA) alla rete RASFF. Per la fine del 2020, la Commissione estenderà questa integrazione alla rete di frodi alimentari, sebbene questa rete manterrà la sua capacità di funzionare come una “comunità chiusa”.

Questo 40° anniversario del RASFF apre quindi un nuovo entusiasmante periodo della sua storia, in cui la cooperazione non è solo fondamentale all’interno della rete RASFF, ma anche con altre reti che utilizzano il know-how RASFF per rafforzare il loro funzionamento, nell’ambito del concetto di IMSOC.

La situazione italiana

Questo factsheet mette in evidenza la situazione 2019 per quanto riguarda le comunicazioni dell’Italia.

Per il 2019, per l’Italia si contano 90 allerte. Una notifica di allerta o allarme viene inviata quando un alimento, un mangime o un materiale a contatto con gli alimenti che presenta un rischio grave è sul mercato e quando un’azione rapida è o potrebbe essere richiesta da un altro membro della rete rispetto al membro notificante. Gli allarmi vengono notificati dal membro della rete che rileva il problema e ha avviato le misure pertinenti, come il ritiro o il richiamo. La notifica mira a fornire a tutti i membri della rete le informazioni necessarie per verificare se il prodotto in questione è sul loro mercato, in modo che possano intraprendere le azioni appropriate. Per quanto riguarda i respingimenti alla frontiera (border rejections), ce ne sono stati 135 per il 2019.

Le notifiche di informazione, ovvero quelle notifiche riguardanti un alimento, un mangime o un MOCA per il quale il rischio identificato non richiede un’azione rapida perché considerato non grave o perché il prodotto non è sul mercato al momento della notifica, hanno raggiunto i seguenti risultati:

  • 62 notifiche di informazione di follow-up (ovvero quelle notifiche su prodotti che sono o possono essere immessi sul mercato in un altro paese membro della rete RASFF);
  • 86 notifiche di informazione per attenzione (sui prodotti che sono presenti solo nel paese del membro della rete notificante che non sono state immesse sul mercato, oppure che non sono più sul mercato).

Se da un lato la categoria “carne e derivati (diversi dal pollame)” rientra nella classifica delle 10 categorie di prodotti più notificati dall’Italia, nella stessa classifica non troviamo latte e derivati.

Per leggere il report 2019 completo, clicca qui.