Il report “Antimicrobial resistance in the EU/EEA (EARS-Net)” si basa sui dati trasmessi all’European Antimicrobial Resistance Surveillance Network (EARS-Net) per il periodo 2015-2019, ricavati dallo European Surveillance System (TESSy) e dall’archivio dei dati dell’ECDC per l’antibiotico-resistenza e l’infezioni associate all’assistenza sanitaria (ARHAI) il 10 settembre 2020.

Fatti principali

  • 30 paesi dell’Unione europea (UE) o dello Spazio economico europeo (SEE) hanno comunicato i dati per il 2019 all’European Antimicrobial Resistance Surveillance Network (EARS-Net). 29 paesi hanno fornito dati per tutte le 8 specie batteriche soggette alla sorveglianza di EARS-Net (Escherichia coli, Klebsiella pneumoniae, Pseudomonas aeruginosa, Acinetobacter species, Streptococcus pneumoniae, Staphylococcus aureus, Enterococcus faecalis e Enterococcus faecium), mentre un paese ha comunicato i dati relativi a tutte le specie batteriche tranne S. pneumoniae.
  • I dati di EARS-Net per il 2019 hanno mostrato ampie variazioni nella presenza di resistenza antimicrobica (AMR) in tutta l’UE/SEE a seconda delle specie batteriche, del gruppo antimicrobico e della regione geografica.
  • La specie batterica più comunemente segnalata era E. coli (44,2%), seguita da S. aureus (20,6%), K. pneumoniae (11,3%), E. faecalis (6,8%), P. aeruginosa (5,6%), S. pneumoniae (5,3%), E. faecium (4,5%) e Acinetobacter (1,7%).
  • Nel 2019, più della metà degli isolati di E. coli segnalati a EARS-Net e più di un terzo degli isolati di K. pneumoniae erano resistenti ad almeno un gruppo antimicrobico sotto sorveglianza, e la resistenza combinata a diversi gruppi antimicrobici era frequente. Le percentuali di resistenza erano generalmente più alte in K. pneumoniae che in E. coli. Mentre la resistenza al carbapenem è rimasta rara in E. coli, diversi paesi hanno riportato percentuali di resistenza al carbapenem superiori al 10% in K. pneumoniae. La resistenza ai Carbapenemi era comune anche nelle specie P. aeruginosa e Acinetobacter, ed in percentuali più elevate rispetto a K. pneumoniae. Per la maggior parte delle combinazioni gram-negative tra specie batteriche e gruppi antimicrobici, le variazioni nelle percentuali di resistenza tra il 2015 e il 2019 sono state moderate e la resistenza è rimasta ai livelli elevati precedentemente segnalati.
  • Per S. aureus, il calo della percentuale di isolati resistenti alle Mesticilline (i.e. MRSA) riportato negli anni precedenti è continuato nel 2019. Tuttavia, l’MRSA rimane un importante agente patogeno nell’UE/SEE, con livelli ancora elevati in diversi paesi, ed era comune la resistenza combinata ad un altro gruppo antimicrobico. Nello stesso periodo sono state osservate diminuzioni anche per la Penicillina di tipo non selvatico e la resistenza ai macrolidi in S. pneumoniae.
  • Uno degli sviluppi più preoccupanti è stato l’aumento della percentuale di isolati resistenti alla Vancomicina di E. faecium nell’UE/SEE, dal 10,5% nel 2015 al 18,3% nel 2019 (percentuale media ponderata per la popolazione dell’UE/SEE).
  • Per diverse combinazioni di specie batteriche e gruppi antimicrobici, nell’UE/SEE era evidente un gradiente da nord a sud e da ovest a est. In generale, le percentuali inferiori relative alla resistenza, sono state segnalate dai paesi del nord Europa, mentre le percentuali più elevate sono state segnalate dai paesi del sud e dell’est Europa. Tuttavia, per l’E. faecium resistente alla Vancomicina, non era evidente un modello geografico distinto.

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Fonte: ECDC