Crisi COVID-19: accordo per accelerare la consegna di 8 miliardi di euro di aiuti agli agricoltori
Tutto il fondo di ripresa verrà erogato nel 2021 e nel 2022, non nel 2022-2024, ed almeno il 37% sosterrà azioni legate all’ambiente e al clima, mentre il 55% servirà sostenere i giovani agricoltori e costruire una ripresa digitale resiliente, sostenibile
Il Parlamento e il Consiglio hanno raggiunto oggi un accordo provvisorio su un pacchetto di ripresa dell’UE per agricoltori, produttori di alimenti e zone rurali che dovrebbe rafforzare la loro resilienza.
L’accordo politico deve ancora essere formalmente approvato sia dal Parlamento che dal Consiglio.
I negoziatori hanno convenuto di anticipare tutti i fondi messi a disposizione per le comunità rurali dallo strumento di ripresa dell’UE al 2021 e al 2022. La Commissione aveva proposto di sbloccare i finanziamenti tra il 2022 e il 2024. Circa il 30% degli 8,07 miliardi di euro di aiuti saranno disponibili nel 2021, e il restante 70% sarebbe stato rilasciato nel 2022, così come riporta il testo concordato.
I deputati sono riusciti a garantire almeno il 37% dei fondi per la ripresa per gli agricoltori bio, per le azioni legate all’ambiente e al clima e per il benessere degli animali. Almeno il 55% del fondo sosterrà le start-up dei giovani agricoltori e gli investimenti in azienda che contribuiscono a una ripresa resiliente, sostenibile e digitale. La quota dei finanziamenti per il recupero che i paesi dell’UE spenderanno per pratiche positive per l’ambiente non dovrebbe essere inferiore alla percentuale della dotazione di sviluppo rurale dell’UE che attualmente spendono a tal fine.
Cofinanziamento dell’UE più elevato senza contributo dei paesi dell’UE
L’UE finanzierà fino al 100% delle misure ammissibili dai fondi aggiuntivi forniti da Next Generation EU. I paesi dell’UE non dovranno contribuire con denaro aggiuntivo dai loro bilanci nazionali.
I negoziatori hanno convenuto che gli investimenti effettuati da agricoltori e trasformatori alimentari che contribuiscono a una ripresa economica sostenibile e digitale possono essere sostenuti fino a un livello del 75% dei costi sostenuti. I deputati sono anche riusciti ad aumentare il massimale per gli aiuti all’avviamento di imprese del Fondo di sviluppo rurale per i giovani agricoltori da € 70.000 a € 100.000.
“Siamo riusciti in un lasso di tempo molto breve a concordare che l’aiuto finanziario di cui aveva disperatamente bisogno per gli agricoltori, i produttori di cibo e i beneficiari rurali dell’UE verrà rilasciato rapidamente. Ora dobbiamo concludere rapidamente i negoziati sulle regole della PAC per il 2021 e il 2022 in modo che, entro la fine dell’anno, avremo le norme pertinenti approvate per aiutare gli agricoltori a essere più resilienti in futuro“, ha affermato il presidente della Commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale del Parlamento europeo, Norbert Lins (PPE, DE).
Prossimi passi
Il testo dell’accordo sarà validato dalla plenaria del Parlamento europeo, senza possibilità di modifica, insieme al testo sul regolamento Transitorio, che estende l’attuale Pac di due anni, fino al 31 dicembre 2022. Il voto del Parlamento è atteso durante la plenaria di dicembre, in quanto subordinato all’accordo sul futuro Quadro finanziario pluriennale 2021- 2027.
Recovery Fund: De Castro, oltre 10 miliardi per lo sviluppo rurale dal 2021. L’annuncio dell’europarlamentare PD al termine del negoziato con il Consiglio Ue
“Un’iniezione di liquidità senza precedenti, oltre 8 miliardi di euro, che si sommano a un anticipo di 2,6 miliardi dei fondi per lo Sviluppo rurale, disponibili già nel 2021 e 2022, per rilanciare un’agricoltura più sostenibile, resiliente e innovativa, dopo l’epidemia del Covid-19”. Così Paolo De Castro, relatore per il Parlamento europeo della parte agricola dello Strumento europeo per la ripresa (Eri), dopo l’accordo raggiunto oggi a Bruxelles, dopo solo due round negoziali con il Consiglio Ue, sulla mobilitazione dei fondi Next Generation Eu per lo Sviluppo rurale.
“A fronte delle difficoltà senza precedenti affrontate dal settore agricolo e agroalimentare – spiega De Castro – l’Unione europea mette a disposizione un pacchetto totale di sostegno alla ripresa di oltre 10 miliardi, con una quota nazionale per l’Italia pari a circa 1,22 miliardi. Si tratta però solo di un punto di partenza, in quanto questi fondi potranno essere co-finanziati con ulteriori risorse nazionali, moltiplicandoli fino a 5 volte nel caso in cui gli Stati membri lo vogliano. Abbiamo voluto dare un chiaro indirizzo verso una ripresa economica nel nome della resilienza, della sostenibilità e della digitalizzazione, e in linea con gli obiettivi delineati dal Green Deal europeo. Per questo almeno il 55% dei fondi dovrà supportare giovani e piccoli agricoltori, e soprattutto investimenti che promuovano lo sviluppo sociale ed economico delle aree rurali, tramite l’agricoltura di precisione, la digitalizzazione e la modernizzazione dei macchinari, il miglioramento delle condizioni di sicurezza sul lavoro, la promozione di filiere corte e mercati locali, lo sviluppo di energie rinnovabili, economia circolare e bio-economia, l’accesso alla banda larga. Per tutti questi investimenti, agricoltori e operatori agro-alimentari potranno essere supportati al 75% delle spese sostenute, rispetto al 40% attuale. In più, abbiamo innalzato il livello massimo di aiuto al primo insediamento dei giovani agricoltori dagli attuali 70mila, fino a 100mila euro“.
“Affinché la ripresa del settore possa contemperare sostenibilità ambientale, sociale ed economica – prosegue l’europarlamenentare PD – almeno il 37% dei fondi sarà destinato a misure ad alto beneficio ambientale, quali agricoltura biologica, riduzione delle emissioni agricole di gas serra, conservazione dei suoli e potenziamento dell’assorbimento di carbonio, miglior gestione idrica, benessere animale e salvaguardia degli habitat favorevoli alla biodiversità“.
“Il risultato di oggi – conclude De Castro – dimostra ancora una volta come il Parlamento possa diventare il motore del processo legislativo, per rispondere ai bisogni reali dei nostri cittadini, delle nostre aree rurali, dei nostri agricoltori e produttori. Questo accordo, raggiunto in tempi brucianti grazie alla collaborazione con la Presidenza tedesca del Consiglio, vuole essere un gesto concreto di solidarietà verso un settore che, anche nelle fasi peggiori della pandemia, non ci ha mai abbandonato, mettendo a rischio la salute degli operatori pur di continuare a garantire che il cibo arrivi sulle nostre tavole“.
Fonte: Parlamento Europeo; Paolo De Castro