La Commissione Agricoltura, in sede consultiva, per l’espressione del parere alla V Commissione Bilancio, inizierà l’esame della Proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza (Doc. XXVII, n. 18 – Rel. Gallinella, M5S). In tale ambito, nella giornata dei mercoledì 27 gennaio la Commissione presso la Camera dei Deputati ha svolto le audizioni, in videoconferenza, nell’ambito dell’esame, in sede consultiva, della proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza dei rappresentanti di Agrinsieme (Confagricoltura, Cia, Copagri e Alleanza delle cooperative italiane – agroalimentare) e Coldiretti. 

Recovery, Giansanti: Prioritari investimenti e programmazione

“Il Recovery plan è fondamentale per il settore. Il tema della Next generation UE avrà un ruolo estremamente importante ed è un’occasione unica”. Le prime parole del Presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, nell’audizione odierna in Comagri Camera, nell’ambito dell’esame della proposta di Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza-PNRR.

“Il contributo degli agricoltori europei è stato di oltre 35 mld di euro, e per il quadro italiano parliamo di circa 3,5 mld. Le risorse destinate all’agricoltura ammontano invece a 2,5 mld per il capitolo 2.1, è evidente che abbiamo l’ambizione di vedere aumentate queste risorse di almeno un altro miliardo di euro. Si tratta di risorse importanti ma da implementare”, ha proseguito Giansanti.

Il Presidente di Confagricoltura ha rilanciato sui temi della futura PAC, il Green New Deal, la digitalizzazione, la necessità prioritaria di una riqualificazione urbana e delle infrastrutture. Sul tema del dissesto idrogeologico ha sottolineato l’importante ruolo degli agricoltori nella tutela del territorio.

“Auspichiamo che queste risorse siano spese prioritariamente nell’ambito della ricerca e dello sviluppo tecnologico, massima attenzione all’agricoltura di precisione. Un altro grande tema riguarda lo sviluppo delle aree interne del Paese, sul quale serve un grande progetto”, ha concluso Giansanti.


Recovery: Cia, agricoltura protagonista del Piano con i giovani al centro

Scanavino con l’Agia in audizione alla Camera. Avanti su digitale, imprenditoria “under 40” per rilanciare aree rurali e premialità in funzione della CO2 fissata con le coltivazioni

“L’agricoltura può giocare un ruolo da protagonista per uscire dalla crisi scatenata dalla pandemia e guardare a una ripresa più sostenibile e digitale. Inserite in progetti concreti, innovativi e trasversali, le risorse del Recovery Plan, di cui almeno 2 miliardi al settore primario, possono fare da moltiplicatore per costruire un nuovo modello di sviluppo socio-economico e ambientale dei territori italiani, rilanciando le aree rurali, che rappresentano più della metà della superficie nazionale”. Le parole del Presidente Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino, in audizione in Commissione Agricoltura alla Camera sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Un obiettivo fondamentale anche per le nuove generazioni, che “sono il futuro del Paese”, ha aggiunto, sostenuto dal Presidente dell’Agia, l’associazione dei giovani di Cia, Stefano Francia.
“Il ruolo dell’agricoltura si evolve oggi in molte direzioni, non solo quella produttiva che resta evidentemente centrale, come dimostrato in questi mesi con il settore garante dell’approvvigionamento di cibo ma contribuisce alla tenuta dei territori e, ora, può fare da perno dello sviluppo integrato del Paese, in un’ottica di sistemi interconnessi, con l’obiettivo di aumentare la competitività del sistema alimentare, ma anche di produrre energia da fonti rinnovabili, tutelare il paesaggio, salvaguardare suolo e foreste per prevenire il dissesto idrogeologico, migliorare la sostenibilità dei processi produttivi con nuove tecnologie digitali, blockchain e rinnovo parco macchine, puntare sul turismo rurale con gli agriturismi e le fattorie sociali, didattiche e sportive”, ha spiegato Scanavino.
Ovviamente, per fare tutto questo, “servono investimenti dedicati alle grandi infrastrutture e alle direttrici di trasporto un’autorità centralizzata di gestione del territorio presso la Presidenza del Consiglio, per superare i limiti del sistema delle bonifiche e rimettere in sicurezza il Paese, evitando nuove emergenze e tragedie legate al maltempo”. Quanto alle misure specifiche del PNRR, è stato Francia a indicare in audizione le priorità dei giovani Cia. Sulla digitalizzazione: “bisogna verificare l’accesso e implementare l’ultimo miglio nelle aree interne e sostenere l’utilizzo delle rilevazioni satellitari a supporto dell’agricoltura di precisione”, ha dichiarato il Presidente Agia.
Apprezzato, poi, “il richiamo all’imprenditoria giovanile in agricoltura sia per la per rivitalizzazione dei siti minori, delle aree rurali e delle periferie, oltre che per gli interventi speciali di coesione territoriale per cui si richiede la connessione con politiche per l’accesso alla terra”. Sulla scia dell’ospitalità diffusa, inoltre, “si può prevedere l’impiego dei fabbricati rurali nelle aree interne anche per creare le Case di Comunità previste nel capitolo Salute per il potenziamento dell’assistenza sanitaria territoriale”. Sulla transizione verde, ha aggiunto Francia, “occorre una progettazione integrata di formazione, ricerca e condivisione delle conoscenze, con un maggior protagonismo dell’agricoltura nella fissazione di CO2, visto che studi recenti hanno dimostrato come alcune coltivazioni, tipo vite e fruttiferi, se correttamente gestite, sono in condizione di fissare più anidride carbonica di un bosco” e “assicurare forme di premialità” in tal senso”.
Indispensabile, infine, “il coinvolgimento diretto degli agricoltori per la manutenzione del territorio e della risorsa idrica”, così come “la scelta di riformare gli Istituti tecnici e professionali. Per quelli a indirizzo agricolo auspichiamo l’incremento delle ore professionalizzanti (meccanica, entomologia, patologia vegetale etc.) per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità”, ha concluso il Stefano Francia.

Recovery Fund, accelerare su avvio tavoli settore in capo ai diversi dicasteri, a cominciare dall’agricoltura 

Intervento del Presidente Verrascina in audizione in Commissione Agricoltura della Camera sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza-PNRR

“L’Italia ha estremo bisogno di un piano di ristrutturazione, risanamento e rilancio del Paese che sia credibile, serio e strutturato; tale piano non può prescindere dal tenere in debita considerazione il comparto agricolo, che non dobbiamo mai dimenticare essere il motore propulsivo del tanto decantato cambio di passo green che ci chiedono le istituzioni comunitarie”. Questo è quanto sottolineato dal Presidente Copagri Franco Verrascina intervenendo in audizione in Commissione Agricoltura della Camera nell’ambito dell’esame della proposta di Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza-PNRR.

“Per tali ragioni, in attesa che si concluda l’attuale fase di instabilità politica, che ci auguriamo possa restituire al Paese un governo forte e coeso, condizione imprescindibile per sfruttare appieno i 209 miliardi che arriveranno all’Italia, è necessario privilegiare un approccio sistemico basato sul confronto fattivo e operativo, partendo dell’avvio di tavoli di settore in capo ai diversi dicasteri, a cominciare dall’agricoltura”, ha aggiunto Verrascina, ricordando che il tempo è agli sgoccioli e che restano ancora poche settimane prima dello scadere del termine definitivo per l’invio del PNRR a Bruxelles, fissato al 30 aprile 2021.

“Ribadiamo che, a nostro avviso, il taglio delle risorse destinate all’agricoltura nel PNRR, unitamente alla riduzione dei fondi della PAC, mette a serio rischio il raggiungimento degli obiettivi comunitari in materia di sostenibilità e l’aumento della produzione agricola interna, ferma al 75% del fabbisogno nazionale; reiteriamo pertanto la nostra richiesta al Governo e al Parlamento ad adoperarsi per rafforzare la proposta di PNRR approvata lo scorso 12 gennaio, così da fugare i sempre più numerosi dubbi provenienti dalle Istituzioni UE”, ha continuato il Presidente della Copagri.

“Gli obiettivi della sostenibilità e del sostegno della produzione agricola nazionale non possono prescindere dagli interventi sul credito agricolo, da incentivi per il rinnovo del parco macchine agricole, dalla digitalizzazione delle campagna attraverso il superamento del digital divide, dal potenziamento della ricerca, da interventi per efficientare la gestione delle acque irrigue e per promuovere la chimica verde e le bioenergie. Il contrasto al consumo di suolo, al dissesto idrogeologico, alla desertificazione e al cambiamento climatico, inoltre, passa necessariamente dalla reintroduzione di un intervento specifico, originariamente previsto e poi espunto, per la forestazione e la tutela dei boschi”, ha concluso Verrascina.


Recovery Plan, Alleanza Cooperative: “Puntare sulla centralità del settore lavorando in un’ottica di sistema”

Intervento del presidente Mercuri in audizione in Commissione Agricoltura della Camera sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza-PNRR

“Auspichiamo che il Recovery Plan nella sua versione definitiva sottolinei in modo più marcato e deciso l’assoluta centralità e strategicità del settore agroalimentare”. Lo ha detto il Presidente di Alleanza Cooperative Agroalimentari Giorgio Mercuri intervenendo in audizione alla Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati nell’ambito dell’esame della proposta di Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza-PNRR .

“Per implementare la capacità e velocità di reazione del settore agroalimentare rispetto ai cambiamenti di mercato, ai nuovi stili di consumi e alle nuove politiche in tema di sostenibilità occorre puntare sulla crescita dimensionale delle cooperative e sulla loro aggregazione, finanziando e sostenendo una efficace e mirata politica di aggregazioni al fine di raggiungere maggiori economie di scala che consentiranno alle imprese di conseguire razionalizzazioni produttive, logistiche e distributive”.

Auspicabile secondo l’Alleanza Cooperative Agroalimentari, in tal senso, è prevedere l’introduzione di misure fiscali incentivanti e il ricorso a strumenti finanziari ibridi messi a disposizione da CDP, ISMEA, INVITALIA, nonché lo strumento dei contratti di filiera in grado di promuovere quegli investimenti necessari in beni materiali ed immateriali (macchinari, attrezzatura, magazzini intelligenti) per l’ammodernamento e la riconversione delle imprese verso modelli di produzione sostenibile.

“Al contempo sarà imprescindibile lavorare nell’ambito del Recovery Plan in una logica di sistema che vada oltre la presenza materiale di infrastrutture: l’integrazione dei servizi a supporto delle reti, lo snellimento degli iter burocratici, il miglioramento del sistema logistico e l’interconnessione con i settori produttivi sono infatti punti fondamentali del percorso da intraprendere”.

Il presidente Mercuri ha sottolineato infine la necessità che venga chiarita quale sarà la Governance preposta all’attuazione del Piano, quale il cronoprogramma per la realizzazione delle azioni necessarie al raggiungimento degli obiettivi e quali saranno le modalità d’ingaggio per consentire alle imprese di offrire il proprio imprescindibile apporto per rilanciare lo sviluppo del nostro Paese. Ha auspicato anche che il rapporto ed il sistema di relazioni tra pubblico e privato sia fondato su un nuovo patto tra pubblico, privato e privato sociale.

 

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Fonte: Camera dei Deputati, Cia, Confagricoltura Copagri e Alleanza Cooperative Agroalimentari