Fra le razze più diffuse al mondo vi è sicuramente la Pezzata Rossa Italiana (PRI), razza appartenente al ceppo Simmental ed in continua crescita in Italia che, nel 2019, ha raggiunto i 92.441 capi in 6.117 allevamenti iscritti al Libro Genealogico tenuto da ANAPRI e superato i 200.000 capi totali registrati in Anagrafe Zootecnica (BDN). La principale ragione di questo continuo incremento è la duplice attitudine, peculiare caratteristica che la contraddistingue dalle altre principali razze allevate. La Pezzata Rossa Italiana, infatti, viene principalmente allevata per la produzione di latte e formaggi ma al tempo stesso riesce a garantire una buona remunerazione anche dalla vendita della carne.
Nel 2019 la produzione media si è attestata sui 7.146 Kg di latte con il 3,91 % in grasso e il 3,44 % in proteina, titoli che si differenziano dai valori medi della Frisona Italiana pari a 3,77 % di grasso e 3,32 % di proteina (Boll. A.I.A. 2019). La produzione media può ritenersi sottostimata rispetto alla reale potenzialità produttiva della razza, in quanto le bovine PRI sono principalmente allevate in allevamenti medio-piccoli situati in zone montane, fattore non irrilevante considerata la conformazione geografica della nostra penisola e il valore aggiunto che il territorio può conferire al prodotto.
Tabella 1 – Dati relativi al Bollettino AIA 2019.
Razza | Bovine controllate | Produzioni latte (Kg) | Grasso (%) | Proteine (%) | Vacche ≥ 3 parto (%) | Mediana PC1 |
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PRI | 62.053 | 7.146 | 3,91 | 3,44 | 50 | 109 |
FRISONA | 1.079.338 | 9.940 | 3,77 | 3,32 | 36 | 135 |
BRUNA | 69.309 | 7.661 | 4,04 | 3,61 | 47 | 138 |
1 Intervallo Parto-Concepimento
Tra gli aspetti che maggiormente caratterizzano la Pezzata Rossa Italiana vi è sicuramente il ridotto quantitativo di cellule somatiche e la conseguente maggiore resistenza generale alle malattie; infatti, nel 2019 per il 79,3 % dei controlli funzionali giornalieri la conta cellulare era inferiore alle 300.000 cellule/ml. A sottolineare ciò, diversi studi condotti sia in Italia che all’estero hanno evidenziato che questa razza presenta un tenore di cellule somatiche basso soprattutto se paragonata alle altre razze da latte. Il basso contenuto di cellule somatiche è direttamente correlato ad una maggiore resistenza alle infezioni mammarie come la mastite e questo comporta enormi benefici per l’allevatore sia dal punto di vista economico (minori spese veterinarie, minor uso di farmaci, maggior produzione, maggior durata della carriera produttiva) sia dal punto di vista di un maggior benessere degli animali. Per l’industria casearia, in particolare quella dei formaggi DOP, tutti questi vantaggi in allevamento si traducono in rese casearie maggiori. E’ stato infatti dimostrato che l’aumento del contenuto cellulare peggiora la resa casearia, oltre ad influire sulla qualità dei prodotti perché la decomposizione cellulare durante la maturazione dei formaggi produce metaboliti che alterano il gusto. Questo effetto è ancor più rilevante nei formaggi a lunga stagionatura come i Grana, tipici della tradizione casearia italiana. Inoltre, la maggior resa casearia è supportata dai maggiori contenuti in % di grasso e proteine sopra riportati.
La resa in formaggio è un parametro fondamentale per la redditività di una azienda o di un caseificio, ed è influenzata sia dalle caratteristiche intrinseche del latte, sia dalla tipologia di prodotto che si vuole creare. Sono sempre più gli allevatori che, dedicandosi alla trasformazione diretta del latte, scelgono di introdurre nuovi capi di questa razza. Prove sperimentali hanno stimato la resa del latte di Pezzata Rossa in Parmigiano Reggiano pari al 7.50 %, ben oltre le percentuali di molte delle principali razze allevate in Italia (R. Aleandri – L. Buttazzoni). Infine, il maggior benessere degli animali sopra citato ha un notevole effetto positivo sui consumatori oltre ad essere un fondamentale presupposto per garantire produzioni “antibiotic-free”. Resistenza alle malattie e muscolosità sono due punti chiave che rendono questa razza particolarmente adatta anche all’allevamento biologico, in quanto contribuiscono ad affrontare meglio i deficit energetici nella prima fase della lattazione.
Tra le caratteristiche che spingono gli allevatori a scegliere la Pezzata Rossa Italiana, c’è anche il fattore fertilità e longevità. La elevata fecondità della PRI è probabilmente dovuta a un livello di eterosi molto alto conseguente all’uso di svariate linee di sangue che poco si sono mescolate fra loro, a differenza di quanto è avvenuto in molte razze cosmopolite. Se paragonata alle altre razze, la PRI si dimostra molto longeva, con il 50,1 % delle vacche oltre il terzo parto rispetto al 38,4% delle altre razze da latte (dati 2019). A livello produttivo questi dati rispondono perfettamente alle esigenze degli allevatori che richiedono sempre più buoni animali in grado di produrre più latte ma soprattutto per più lattazioni.
A tutela del consumatore, ANAPRI (Associazione Nazionale Allevatori di razza Pezzata Rossa Italiana) ha creato il marchio “Solo di Pezzata Rossa Italiana”, istituito al fine di garantire una chiara tracciabilità dei prodotti e ad aumentare presso i consumatori la conoscenza del latte, del formaggio, del gelato e della carne PRI. Recentemente, un caseificio produttore di Parmigiano Reggiano ha richiesto e ottenuto il marchio “Solo di Pezzata Rossa Italiana” per la produzione di questo formaggio di alto livello qualitativo e unico sul mercato. Il latte proviene infatti da un allevamento biologico dell’appennino reggiano avente esclusivamente capi PRI iscritti al Libro genealogico.
La Pezzata Rossa presenta anche un’elevata percentuale di frequenza della variabile allelica A2 per le β caseine (62%), caratteristica che conferisce al latte maggior salubrità e digeribilità. Questa peculiarità ha consentito la nascita di un ulteriore marchio noto come “Solo di Pezzata Rossa Italiana A2” al fine di qualificare un prodotto altamente salutare per il consumatore.
Per un approfondimento su questa razza bovina, leggi anche “La Pezzata Rossa Italiana” di Lorenzo Degano.