E’ giunta al termine la presidenza della Germania del Consiglio UE, che dal 1° gennaio al 30 giugno 2021 sarà assunta dal Portogallo.

La presidenza del Consiglio è esercitata a turno dagli Stati membri dell’UE ogni sei mesi. Durante ciascun semestre, presiede le riunioni a tutti i livelli nell’ambito del Consiglio, contribuendo a garantire la continuità dei lavori dell’UE in seno al Consiglio.

Gli Stati membri che esercitano la presidenza collaborano strettamente a gruppi di tre, chiamati “trio”. Questo sistema è stato introdotto dal trattato di Lisbona nel 2009. Il trio fissa obiettivi a lungo termine e prepara un programma comune che stabilisce i temi e le questioni principali che saranno trattati dal Consiglio in un periodo di 18 mesi. Sulla base di tale programma, ciascuno dei tre paesi prepara un proprio programma semestrale più dettagliato.

Il trio di presidenza attuale è formato dalla presidenza tedesca, da quella portoghese e da quella slovena.

Presidenza portoghese del Consiglio dell’UE: 1º gennaio – 30 giugno 2021

Le priorità della presidenza portoghese sono ispirate al suo motto: “Tempo di agire: per una ripresa equa, verde e digitale“.

Il programma della presidenza si concentra su cinque settori principali, che sono in linea con gli obiettivi dell’agenda strategica dell’UE:

  • rafforzare la resilienza dell’Europa
  • promuovere la fiducia nel modello sociale europeo
  • promuovere una ripresa sostenibile
  • accelerare una transizione digitale equa e inclusiva
  • riaffermare il ruolo dell’UE nel mondo, facendo in modo che sia basato sull’apertura e sul multilateralismo

La presidenza portoghese del Consiglio dell’UE si concentrerà sugli sforzi volti a consentire all’UE di superare la pandemia di COVID-19. Promuoverà una visione dell’UE innovativa, rivolta al futuro e fondata sui valori comuni della solidarietà, della convergenza e della coesione.

A tal fine il Portogallo si impegna a svolgere un ruolo positivo e flessibile con l’obiettivo di agire positivamente, promuovere la cooperazione, conseguire risultati tangibili nella ripresa economica e guidare l’Unione europea fuori dalla crisi.

In particolare, come dichiarato da António Costa, Primo Ministro della repubblica portoghese, nel corso della cerimonia di passaggio, la nuova presidenza avrà tre priorità fondamentali:

  • Una ripresa economica e sociale basata sul clima e sulle transizioni digitali.
  • Sviluppare il pilastro sociale dell’Unione europea come base di fiducia che ci consenta di guidare le transizioni digitali e climatiche senza lasciare indietro nessuno, un tema centrale del Social Summit che si terrà a Porto a maggio.
  • Rafforzare l’autonomia strategica di un’Unione Europea aperta al mondo incrementando il suo multilateralismo e le relazioni con i partner transatlantici, sia con la nuova amministrazione americana che con l’America Latina, con l’Africa, con l’area indo-pacifica e con i vicini dell’UE ad est ed a sud.

Infine, il Portogallo sarà la prima presidenza di turno a occuparsi dell’uscita definitiva del Regno Unito dal mercato interno e dall’Unione doganale dell’UE. La Presidenza portoghese lavorerà quindi per ottenere l’approvazione definitiva dell’accordo provvisorio e la sua attuazione, in modo che il Regno Unito e l’Unione Europea possano consolidare un forte partenariato in campo economico, geopolitico e della sicurezza.

Per quanto riguarda il clima e l’ambiente le priorità saranno:

  • Sviluppare la capacità di adattarsi agli effetti dei cambiamenti climatici e promuovere i vantaggi competitivi di un modello economico decarbonizzato e resiliente.
  • Dare priorità all’attuazione del Green Deal europeo, in vista di una ripresa economica sostenibile.
    Approvare la prima legge europea sul clima e sostenere tutti gli sforzi per trasformare l’Europa nel primo continente a emissioni zero entro il 2050; garantire l’impegno comune a ridurre le emissioni di CO2 di almeno il 55%, rispetto al 1990, entro il 2030.
  • Facilitare la transizione verso un’economia competitiva e carbon neutral e promuovere la crescita sostenibile, l’economia circolare, nonché l’innovazione e la sicurezza dell’approvvigionamento energetico.
  • Promuovere l’innovazione, la trasformazione digitale e la gestione sostenibile delle risorse naturali delle campagne e dare la priorità al proseguimento dei negoziati sulla riforma della politica agricola comune.
  • Incoraggiare la conservazione e l’uso sostenibile delle risorse degli oceani e dei mari e sottolineare lo sviluppo dell’economia blu (oceanica), la politica marittima integrata e l’attuazione della politica comune della pesca.

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Fonte: Consiglio UE