La Marchigiana è la razza da carne più diffusa nel territorio regionale. La maggiore attenzione del consumatore a un’alimentazione genuina e garantita ha prodotto un aumento del consumo di carni certificate. Una scelta che ha portato anche a una rivalutazione delle razze rustiche che, grazie all’allevamento estensivo e all’alimentazione al pascolo, presentano una carne di qualità.

Caratteristiche

La Marchigiana è una razza di ceppo podolico, derivante da bovini di origine asiatica, giunti in Italia nel IV secolo d.C., con le invasioni barbariche. Nasce come razza da lavoro e così è utilizzata nelle campagne fino al dopoguerra. Per migliorarla, venne incrociata con la razza Chianina e poi con quella Romagnola, finché nel 1928, si sospese ogni forma d’incrocio per fissarne i caratteri e si avviò la selezione che diede origine all’attuale Marchigiana.

La Marchigiana è una delle 5 razze bianche italiane, insieme alla Podolica, Maremmana, Chianina e Romagnola. Con le ultime due ha avuto il riconoscimento IGP per la carne bovina in Italia (uniche 3 in Italia) con la denominazione “Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale”.

È la terza razza da carne in Italia dopo la Fassona e la Chianina e quella dotata della migliore struttura morfologica di tutto il ceppo podolico. Ricoperto da un pelo corto, bianco e liscio, con sfumature grigie sulle spalle, l’avambraccio e le occhiature, il bovino Marchigiano si riconosce per la cute pigmentata, la testa possente ma leggera, il collo corto, con giogaia ridotta e lo sviluppo armonico delle varie regioni somatiche. La razza è caratterizzata dall’adattabilità al pascolo in diverse condizioni perché ottima utilizzatrice dei foraggi e resistente alle malattie. Eccellente produttrice di carne, sia in termini di resa al macello che di qualità delle carni (giusta marezzatura e tenera), colore rosato, grana fine e giusto grado di infiltrazione di grasso.

Allevamenti

La Marchigiana è concentrata principalmente nella regione Marche, ma è presente anche in Abruzzo, Lazio e Campania. Il numero di allevamenti ha manifestato una leggera, ma costante flessione negli ultimi 10 anni, passando dai 2.784 allevamenti del 2006, ai 2.129 del 2016. Nello stesso periodo il numero di animali è leggermente aumentato, passando da 50.077 capi agli attuali 51.078 (Fonte ANABIC). Ciò sta a significare che i piccolissimi allevamenti sono progressivamente scomparsi per fare posto ad aziende un po’ più strutturate e professionali. Rimane il dato di fatto che la polverizzazione degli allevamenti di Marchigiana è caratterizzante per questa razza, che ancora oggi ha una media di stalla di 24 capi e un sistema di allevamento quasi esclusivamente a ciclo chiuso.

Perché mangiare Marchigiana?

La carne che si ottiene dalla Marchigiana è tenera, di ottimo sapore, dall’elevato contenuto proteico e dai bassi livelli di colesterolo. È molto magra e rispetto alle altre carni in commercio contiene una minore percentuale di acidi grassi saturi, come l’acido miristico e palmitico, e una maggiore quantità di acidi grassi monoinsaturi (acido oleico). Anche gli acidi grassi polinsaturi (acido linoleico e linolenico) sono presenti in maggiore quantità nella carne di razza Marchigiana rispetto alle altre carni in commercio. Per quanto riguarda il contenuto di molecole “bioattive” la carne Marchigiana è ricca di dipeptidi istidinici (anserina e carnosina).

Informazioni nutrizionali

Acidi grassi (%)MarchigianaCommerciali
saturi47,73±3,3549,59±3,09
acido miristico2,38±0,592,83±0,83
acido palmitico26,26±2,2328,87±3,00
monoinsaturi36,46 ±8.7037,09±3,74
acido oleico34,03±3,1131,92±3,49
polinsaturi12,01±1,5411,71±1,75
acido linolenico10,03±1,459,71±1,46
acido linolenico0,44±0,160,32±0,10

 

Fonte: Bovinmarche