La specializzazione produttiva per la Duplice Attitudine può rappresentare la soluzione vincente per chi vuol qualcosa di diverso rispetto alle razze mono-attitudinali da latte o da carne. Mi rendo conto che mettere le parole specializzazione e duplice attitudine nella stessa frase possa sembrare un ossimoro, dato che fino a non poco tempo fa la selezione contemporanea per latte e carne era considerata una non specializzazione, anzi, un modo di fare zootecnia sorpassato. In realtà i dati di consistenza nazionale delle razze a Duplice Attitudine, ben 16, hanno smentito questo modo di vedere. Tra le razze a Duplice Attitudine la Pezzata Rossa Italiana (PRI), razza di ceppo Simmental, è quella che ha visto un continuo incremento delle consistenze diffondendosi al di fuori del territorio del nord-est d’Italia, area tradizionalmente vocata al suo allevamento. L’introduzione del ceppo Simmental in Italia risale alla fine dell’800 quando, in Friuli, iniziò un programma di miglioramento della popolazione esistente: questo prevedeva l’incrocio con altre razze già selezionate al fine di verificare quale meglio rispondeva alle esigenze degli allevatori dell’epoca. Alla fine venne premiato, appunto, l’incrocio di sostituzione con sangue Simmental; nacque così la “Pezzata Rossa Friulana” che dal 1986, per effetto del D.P.R. n° 1134/86, è denominata “Pezzata Rossa Italiana”. Per dare un’idea della realtà del Simmental basta dire che, a livello mondiale, sono oltre 40 milioni i capi afferenti a questo ceppo.

Relativamente all’Italia, i dati della BDN parlano di circa 200.000 soggetti; limitando le considerazioni alle sole bovine iscritte al Libro Genealogico, nel 2019, sono circa 63.000 le vacche controllate per la produzione di latte (tabella 1: dati bollettino AIA) a queste vanno aggiunte le circa 9.000 fattrici allevate secondo la linea vacca vitello. Complessivamente, le femmine iscritte al Libro Genealogico sono circa 90.000.

Come detto, negli anni si è assistito ad una continua diffusione che ha riguardato principalmente i territori marginali o dove fare zootecnia è più difficile, come le aree di montagna (tabella 1). Con ogni probabilità è proprio in questa tipologia di contesti produttivi che la razza trova la sua massima valorizzazione.

Tabella 1: Consistenza e produzioni della P.R.I. nell’ultimo decennio (Fonte: Bollettino A.I.A.).

AnnoN° BovineN° Allev.Latte kgGrasso %Proteine %
200954.7434.7816.4663,873,44
201058.2505.0006.5303,883,44
201161.4905.2236.5893,883,44
201262.1605.2556.6573,863,44
201362.6895.1876.6703,893,44
201463.3995.0976.6723,903,42
201564.5545.1636.7233,883,40
201664.8685.0406.8113,893,40
201762.7324.8046.9373,923,43
201861.4204.5667.1153,923,44
201962.0534.5357.1463,913,44
2019-2018+633-31+31-0,010,00
2019-2009+7.310-246680+0,040,00

Tabella 2: Localizzazione geografica degli allevamenti e delle bovine P.R.I. (Fonte: A.I.A.).

ZonaQuota AllevamentiQuota Bovine
Montagna57%43%
Collina22%22%
Pianura21%35%

Oggi le tematiche che vanno per la maggiore sono sostenibilità delle produzioni, benessere e salute animale, biodiversità e tutela ambientale. Si tratta di tematiche a cui l’opinione pubblica tiene in maniera particolare e che gli stessi/agricoltori stanno praticando perché strettamente legate al loro lavoro di agricoltori ed allevatori, spesso inconsapevoli del loro insostituibile ruolo “ambientalista”. Dico che questo loro ruolo di presidio ambientale è sempre più importante in quanto ritengo che se qualcuno ha fatto qualcosa in merito alla gestione del territorio, al mantenimento della biodiversità ed al benessere degli animali sono proprio gli agricoltori.

Ecco, se queste sono le tematiche più attuali, possiamo dire che la Pezzata Rossa avrà un futuro ancora più roseo. Vediamo perché.

Produzioni sostenibili e tutela dell’ambiente

Un’adeguata gestione del territorio può avvenire solo in presenza di un settore agricolo attivo. Dove non c’è agricoltura ed allevamento, bovino in particolare, la gestione del territorio può presentare delle criticità. Razze come la PRI, che consentono, grazie alle proprie peculiarità, un reddito dignitoso all’allevatore anche in contesti produttivi non facili, possono rappresentare un strumento importante di gestione del territorio. Produzioni equilibrate e non estreme, resistenza alla malattie, fertilità, longevità capacità di adattamento, attitudine al pascolamento sono tutte caratteristiche che rendono la Pezzata Rossa una razza interessante per tutti i contesti produttivi, in particolare quelli più difficili.

Relativamente alla sostenibilità delle produzioni, allevando PRI con uno stesso animale si possono ottenere sia latte che carne, con una significativa riduzione dell’impatto ambientale derivante da un minor carico di capi, legato anche ad una maggior longevità delle bovine.

La produzione media della razza è 7.146 kg di latte al 3,91% di grasso e 3,44% di proteine (dati Bollettino C.F. AIA anno 2019), con un contenuto in cellule somatiche sensibilmente inferiore rispetto ad altre razze a più ampia diffusione. Questo dato esprime solo in parte il reale potenziale produttivo della razza che è prevalentemente allevata in aziende di medio piccole dimensioni con animali stabulati alla posta. Nelle condizioni di allevamento migliori e nelle aree più vocate i dati produttivi salgono sensibilmente.

Il latte di PRI si presta ad essere trasformato in formaggi con buona resa e qualità del prodotto finito; in particolare, si caratterizza per l’elevata percentuale delle Caseine che mediamente si aggirano intorno a 2,74% (stima ottenuta sulla base dei dati di controllo giornaliero dell’A.I.A.); buona è anche la frequenza delle varianti alleliche B delle k-caseine, che aumentano sensibilmente l’attitudine del latte ad essere trasformato in formaggio. Elevata è la presenza della variante allelica A2 della Beta Caseina, che secondo alcuni studi ha degli effetti favorevoli su aspetti legati alla salute umana.

Un altro aspetto importante è la produzione di carne, che rappresenta un vero e proprio valore aggiunto: il mercato dimostra apprezzamento per gli animali a fine carriera e soprattutto per i vitelli maschi di PRI, i quali spuntano un prezzo alla vendita più che doppio rispetto alle razze da latte. Questi vitelli sono destinati all’ingrasso per la produzione di un vitellone medio pesante che si caratterizza per buone performance in termini di incrementi ponderali giornalieri. A titolo indicativo, nel 2019, i vitelli PRI presenti al centro genetico A.N.A.P.R.I. di Fiume Veneto (PN) hanno registrato in media un incremento ponderale giornaliero di 1.470 g/d. Il peso vivo a 18 mesi è prossimo ai 700 kg, con una resa del 56%, buona qualità della carcassa in termini di conformazione e stato di ingrassamento, e con un’alta percentuale di carcasse qualificate come U sulla scala Europ. La vendita delle vacche a fine carriera rappresenta un’importante integrazione al reddito se si vuole una sorta di buona uscita, che diventa significativa quando l’uscita dalla stalla riguarda animali a fine lattazione che hanno ripreso la normale copertura muscolare ed adiposa.

Benessere e salute animale

La Pezzata Rossa Italiana si caratterizza per una buona longevità con un numero di lattazioni medio di 2,97 e con il 50% delle bovine che hanno almeno 3 lattazioni. E’ un dato importante che è oggetto di miglioramento genetico per via diretta e per via indiretta attraverso il miglioramento di caratteri che influenzano la durata degli animali in stalla, come la conformazione della mammella e degli arti, la resistenza alle malattie e la mungibilità. Le bovine PRI dimostrano una spiccata resistenza a patologie, in particolare le mastiti, e dismetabolie che sovente compaiono negli allevamenti da latte (dislocazione abomasale, collasso puerperale, ipocalcemia…); peraltro, nel caso di eventuali problemi, denotano una notevole capacità di ripresa. La fertilità rappresenta un altro punto di forza della razza, con il 50% delle bovine che concepiscono entro i 109 giorni dal parto. Anche nella PRI esistono delle tare genetiche che, in genere, data la bassa frequenza di soggetti portatori hanno scarsa possibilità di manifestarsi. A favore di questo aspetto, come di tutti quelli legati alla fitness, c’è la bassa consanguineità; in altre parole l’elevata biodiversità che contraddistingue la razza. Per le femmine si attesta su valori del 2%, decisamente su livelli più contenuti rispetto a quelli osservati per altre razze cosmopolite.

Va ricordato come le bovine con adeguata riserva di muscolo siano in grado di metabolizzare queste riserve nei momenti di stress e superare facilmente difficoltà fisiologiche conseguenti a malattie oppure dopo il picco di lattazione; in poche parole, un bovino adatto anche nelle zone più difficili delle nostre zone montane, che rappresentano pur sempre l’80% del territorio italiano.

La selezione della PRI

La selezione della PRI è stata sempre finalizzata alla contemporanea ottimizzazione delle produzioni di latte e carne, caratteri che presentano correlazioni genetiche sfavorevoli ma che lasciano comunque la possibilità di ottenere dei miglioramenti in entrambe le direzioni. È strategico per la PRI considerare entrambe le attitudini, poiché le conferiscono caratteristiche di tipicità che la diversificano dalle altre razze, in particolare quelle da latte. Sono oggetto di miglioramento genetico anche la morfologia funzionale, mungibilità, fertilità e longevità; obiettivi molteplici, quindi, che sono sintetizzati dall’indice di selezione che prende il nome di Indice Duplice Attitudine (IDA), la cui prima versione risale al 1998 (attualmente è in vigore la versione approvata nel 2007).

Tabella 3. Formulazione dell’IDA.

CaratterePeso %
Grasso kg2
Proteine kg37
Proteine %5
Indice Carne Performance Test18
Muscolosità Vacche6
Arti E Piedi - Vacche5
Mammella14.5
Mungibilità7.5
Cellule Somatiche5

Nel corso del 2021 l’IDA sarà oggetto di significativa revisione. Ciò che comunque rimarrà invariato è il rapporto tra latte e carne che dovrà rimanere simile ai valori attuali per non alterare in alcun modo le caratteristiche di duplice attitudine.

Centrale, nel programma genetico A.N.A.P.R.I. è l’attività che viene portata avanti al centro genetico A.N.A.P.R.I. di Fiume Veneto (PN), struttura che ospita anche altre razze, come la Grigio Alpina, la Rendena, la Reggiana e la Pinzgauer. In particolare, i candidati maschi PRI, circa 250 all’anno, vengono monitorati per le proprie performance e sono oggetto, al temine della prova, di valutazione morfologica. I dati qui raccolti vengono analizzati al fine di calcolare il merito genetico per i caratteri di interesse, indici che poi concorrono, con un peso complessivo del 18%, al calcolo dell’IDA. L’indicizzazione dei soggetti di PRI, sia maschi che femmine, non sfrutta solo le classiche informazioni di pedigree ed i dati di campo ma si basa anche su quelle genomiche che consentono un incremento significativo dell’attendibilità degli indici genetici. Tutti i candidati sottoposti alla prova di performance-test sono genotipizzati al fine di aumentarne l’attendibilità degli indici, tipizzarli per le K e beta-caseine e tare genetiche, e monitorare il livello di inbreeding.

La selezione dei maschi candidati riproduttori attraverso il performance-test è la strategia migliore per selezionare latte e carne contemporaneamente, massimizzando il miglioramento di due caratteri apparentemente antagonisti. Il trend genetico riportato in figura 1 testimonia il miglioramento contemporaneo dell’indice kg di proteine e di quello carne; quest’ultimo è una combinazione di più caratteri, dove i più importanti sono l’accrescimento giornaliero e la muscolosità dei soggetti stessi testati. Alla fine, poi, il miglioramento qui raffigurato è dato dall’elevata intensità di selezione che nell’ultimo anno è arrivata a 1:10, vale a dire 25 soggetti selezionati/anno su 250 testati.

Figura 1. Trend genetico tori

Ad agosto 2018 si è completata l’installazione di sistemi per il monitoraggio della quantità di alimento ingerito individualmente, monitoraggio che avviene tra l’8° ed il 10° mese d’età. Si tratta di un’importante novità di recente introduzione (i primi dati disponibili sono datati agosto 2018), che consente di disporre di informazioni fenotipiche, ed un domani anche genetiche, inerenti l’efficienza ed il comportamento alimentare e, indirettamente, l’impatto ambientale. Le prime evidenze sperimentali mostrano come vi sia una notevole variabilità individuale in termini di comportamento ed efficienza alimentare.

Il domani

La selezione per molti anni ha avuto come obiettivo aspetti meramente produttivi, anche se più recentemente ci si è dedicati a quelli morfologici e funzionali. In futuro si dovranno tenere in considerazione sempre più altri caratteri quali la longevità degli animali, la fertilità e la resistenza alle malattie. Un tema importante riguarda anche la necessità di ridurre l’impatto ambientale attraverso la selezione di bovini più efficienti. Di per sé la Duplice Attitudine rappresenta già un mezzo per produrre latte e carne di qualità in modo efficiente con un solo animale. Ma non basta, tantoché sono iniziati i lavori per la modifica dell’indice di selezione. A breve le novità.

 

Foto 1:  IT030990265073 (Stanislao*Vario)
HL(2) 295 gg 9626 Kg 3.18% gr. 3.40% pr.
Proprietario: BURATO MARIANO E C. S.S.SOCIETA’ AGRICOLA – Pocenia (UD)

 

Foto 2: CTM WILLING IT093990181112 (Wobbler* Mammut)

 

Nell’immagine di copertina: bovine P.R.I. al pascolo sull’Alpe di Suisi (BZ).