Introduzione

L’efficienza della gestazione degli ovini è espressa dal rapporto percentuale tra il numero di pecore che hanno partorito agnelli vivi e vitali e quello delle pecore che hanno concepito. L’efficienza ottimale è il 100%, ma in pratica il valore è spesso inferiore al 90%. Infatti, il tasso medio di fertilizzazione, ossia la percentuale di cellule uovo fecondate dagli spermatozoi, è intorno al 90-95% ma non tutti gli embrioni diventano feti e non tutti i feti danno luogo ad agnelli nati vivi.

Durante le prime fasi della gravidanza, le perdite precoci sono definite come riassorbimento embrionale precoce se avvengono tra la fecondazione dell’ovocita e il 16° giorno di gravidanza, data entro cui, di norma, avviene l’impianto dell’embrione, o tardivo se avvengono tra il 16° e il 30° giorno di gravidanza, periodo corrispondente alla fine dell’organogenesi. Invece, l’aborto cioè l’interruzione di una gravidanza dopo la fine dell’organogenesi, può verificarsi in qualsiasi stadio successivo al primo mese della gravidanza.

Stato dell’arte

È accettabile un tasso di aborto dell’1,5-2% ma situazioni con tassi superiori al 5% dovrebbero essere esaminate attentamente. Purtroppo, l’eziologia delle perdite embrionali precoci è difficile da indagare, anche perché non esiste un modo pratico per distinguerle dalla non fecondazione.

Ridotte percentuali di sopravvivenza embrionale e fetale possono derivare da fattori nutrizionali, patologie, fattori legati alle caratteristiche morfologiche e fisiologiche della pecora (fattori materni), fattori ambientali e cause genetiche.

Fattori nutrizionali

  1. Fase iniziale della gravidanza: (0-40 giorni): è la fase in cui l’embrione si impianta sulla parete dell’utero ed inizia lo sviluppo del feto. Condizioni di forte sotto-nutrizione energetica prima della fecondazione e durante il primo periodo di vita dell’embrione possono compromettere la qualità dell’ovocita e ridurre la produzione di progesterone, interferone Tau, e altri fattori di crescita essenziali per la sopravvivenza dell’embrione. Viceversa, un’alimentazione eccessiva in energia ridurrà le concentrazioni periferiche di progesterone, aumentando così il rischio di morte embrionale. Analogamente, un apporto molto elevato di proteine, quando associato a un apporto energetico carente, può portare ad alte concentrazioni ematiche di ammoniaca, che ha effetti tossici sull’embrione. La carenza di vitamine come A ed E, o precursori quali i caroteni, e di oligoelementi come selenio, rame, zinco, iodio, manganese, è associata a una bassa sopravvivenza embrionale. Le micotossine presenti nelle granelle di cereali mal conservate, in particolare lo zearalenone, la cui struttura chimica è simile agli estrogeni, possono causare morte sia embrionale che fetale.
  1. Fase intermedia della gravidanza: (41-100 giorni). Periodo in cui si accresce e sviluppa la placenta. Condizioni di carenza energetica e proteica possono determinare perdite fetali e, soprattutto, effetti negativi sulla carriera riproduttiva degli agnelli/e nati da pecore sotto-nutrite in questa fase della gravidanza (ritardo nella pubertà e minore fertilità), non recuperabili nemmeno con una buona alimentazione nell’ultima fase della stessa.
  1. Fase finale della gravidanza (101 giorni-parto). E’ la fase di crescita accelerata del feto. La pecora ha minore capacità di ingestione ed i suoi fabbisogni crescono nelle ultime settimane in modo esponenziale fino al 70%-120% dei fabbisogni di mantenimento per l’energia ed al 120-170% dei fabbisogni di mantenimento per le proteine, in funzione del tipo di gravidanza (singola, doppia, etc.). Il mancato soddisfacimento dei fabbisogni energetici e proteici comporta bassi pesi alla nascita degli agnelli, maggiori livelli di mortalità peri-natale, maggiori difficoltà di affiliamento e minore produzione di colostro e di latte. Anche eccessivi apporti energetici sono negativi perché possono favorire parti distocici se il peso dell’agnello è troppo elevato e predisporre a dismetabolie, quali la chetosi e steatosi epatica.

Patologie

Numerosi agenti virali, batterici e parassitari possono causare morte embrionale ed aborto. La maggior parte degli agenti infettivi causa aborti tardivi, cioè dopo la prima metà della gravidanza, anche se molti possono essere responsabili della morte embrionale o precoce del feto.

È necessario prestare attenzione quando si manipolano pecore che hanno abortito e feti abortiti, poiché alcuni microrganismi possono diffondersi facilmente nell’ambiente e, in alcuni casi, possono essere patogeni anche per l’uomo.

Di seguito un elenco degli agenti più comuni che si possono essere ritrovati negli allevamenti ovini:


La sopravvivenza dell’embrione è influenzata dal tasso di ovulazione, con stime di perdita embrionale/fetale del 12%, 18% e 26% per le pecore con una, due o tre ovulazioni rispettivamente, come conseguenza dell’insufficienza placentare. Malattie, stress (ad esempio condizioni non ottimali di allevamento, tosatura, attacchi di predatori), o traumi sulla pecora gravida possono provocare morte embrionale o fetale in qualsiasi stadio della gestazione.

Fattori materni

La metrite, sebbene non comune nelle pecore al momento dell’accoppiamento, può essere anch’essa causa di sterilità ed, eventualmente, di aborto.

È’ dimostrato che la sopravvivenza dell’embrione è più bassa nelle agnelle rispetto alle pecore adulte, probabilmente a causa di embrioni di qualità scadente e della loro ridotta capacità impiantarsi nell’utero. Questo può dipendere dal grado di maturità sessuale raggiunto al momento della messa in riproduzione.

Fattori ambientali

Lo stress da calore, con temperature oltre i 30° C per tempi prolungati, può portare ad uno sviluppo ritardato dell’embrione nelle due settimane immediatamente successive alla fecondazione ed alla mancanza di riconoscimento dell’embrione da parte dell’utero con conseguente riassorbimento.

Cause genetiche

Anormalità genetiche del feto possono indurre morte embrionale o fetale precoce o tardiva. Queste cause possono essere ereditarie e manifestarsi durante la prima divisione cellulare dopo la fecondazione, o essere indotte da tossine ad esempio ingerite con piante velenose.

Soluzioni per migliorare l’efficienza della gestazione negli ovini

Il progetto SheepNet ha individuato una serie di soluzioni al problema della bassa efficienza di gestazione.

Diagnosi di gravidanza

Innanzitutto è fondamentale verificare lo stato gravidico utilizzando i metodi diagnostici disponibili. Tra questi troviamo l’uso di arieti interi a 17 giorni dalla monta per verificare il ritorno in calore delle pecore attraverso l’impiego di pastelli colorati, la determinazione della concentrazione di ormoni nel plasma e l’ecografia.

A 18 giorni dall’accoppiamento, la concentrazione ematica di progesterone può essere utilizzata per individuare precocemente le pecore non gravide (vuote). La concentrazione di PAGs (glicoproteine associate alla gravidanza) nel siero e nel latte, può essere utilizzata anche per la diagnosi di gravidanza precoce a 22 – 60 giorni dopo la fecondazione, a seconda del tipo di analisi. Queste analisi hanno un alto valore predittivo, tuttavia, nella maggior parte dei casi, l’uso della diagnosi ecografica è da preferirsi perché fornisce informazioni aggiuntive. A partire da 25-30 giorni di gravidanza lo stato di gravidanza può essere stabilito utilizzando l’ecografia trans-addominale. L’ecografia a 40-50 giorni dal salto è poi fondamentale per determinare il numero di feti vitali e la loro età e quindi la data attesa del parto.

Due suggerimenti pratici per l’esecuzione delle diagnosi di gravidanza sono stati proposti dalla Spagna: uso di una gabbia mobile nella corsia degli animali e l’impego di un carrello portatile.

Alimentazione

L’alimentazione della pecora gravida va bilanciata, tenendo conto di: condizione corporea (BCS), stato gravidico, data attesa di parto e numero di agnelli a termine, come descritto nella soluzione di SheepNet dal titolo: “Alimentazione mirata della pecora gravida

In sintesi, nella prima fase di gravidanza (0-40 giorni), per evitare perdite embrionali e fetali precoci si dovranno evitare bruschi sbalzi nell’alimentazione e curare il mantenimento dello stato di ingrassamento, stimato dal BCS, attorno al valore di 3,0. La proteina nella dieta dovrà essere bilanciata, utilizzando quando possibile come indicatore la concentrazione di urea nel latte che dovrebbe essere compresa tra 30 e 40 mg/dl.

Nella seconda fase di gravidanza (41-100 giorni), si dovrà recuperare la condizione corporea per quelle con BCS < 3, eventualmente gestendole a parte con una integrazione addizionale (es. 200 g di concentrato in più per capo e giorno). In questa fase, gli apporti proteici non vanno trascurati poiché carenze di alcuni aminoacidi, come l’arginina, causano perdite di feti.

Figura 1 – Pecore di razza Sarda confinate con alimentazione a base di fieno

Nella fase finale della gravidanza (101 giorni sino al parto), in cui spesso la pecora è confinata (figura 1), bisognerà favorire lo sviluppo e l’accrescimento dei feti. L’obiettivo è arrivare al parto con un peso alla nascita degli agnelli ottimale (nei singoli: 3,5-4 kg nelle razze da latte e 5-6 kg in quelle da carne, con un decremento del peso dei doppi rispetto ai singoli del 15-20% in quelle da latte e del 10-15%, in quelle da carne).

A questo fine, è fondamentale costituire gruppi a differente gemellarità attesa (pecore a portata singola, doppia, ed, eventualmente tripla), specie se la prolificità media si stima uguale o maggiore a 1,5 agnelli/pecora partorita, come spesso accade nelle pecore da carne (figura 2).

Figura 2 – Pecore da carne con gravidanza trigemina in Irlanda

Le pecore dei diversi gruppi saranno quindi sottoposte a diversi piani alimentari, ricevendo foraggi a volontà e concentrati in quantità variabile con lo stadio gravidico e il tipo di parto, come esemplificato nella tabella seguente.

Tabella 1 – Dose giornaliera di concentrati necessaria per bilanciare la dieta di pecore in gravidanza di razze da latte, con razione a base di fieni di graminacee (digeribilità della Sostanza Secca = 60%) e di razze da carne, con razione base costituita da insilato d’erba (digeribilità della SS = 75%).

E’ da sottolineare che i piani alimentari di pecore confinate dovranno prevedere un uso tanto maggiore di concentrato tanto peggiore è la qualità dei foraggi utilizzati. In Irlanda, ad esempio, l’uso di un insilato scadente, con digeribilità del 65% della SS, rispetto a quello descritto nella tabella 1, comporta un incremento dei consumi totali di concentrato del 25% nelle pecore a parto gemellare ed oltre in quelle a parto triplo. Per questo motivo, è importante disporre di almeno una quota di fieno/insilato di buona qualità (digeribilità > 65% SS) per il periodo della tarda gravidanza, specie se le pecore sono destinate ad essere confinate.

Durante tutta la gravidanza, ma soprattutto in questa fase, è fondamentale l’integrazione con sali minerali e vitamine, Selenio e Vitamina E in particolare, per prevenire la miodistrofia degli agnelli. Bisogna inoltre garantire accesso a spazi esterni dove le pecore possano svolgere un minimo di ginnastica funzionale. In genere, in tarda gravidanza, il pascolamento è condizionato dalle limitate capacita deambulatorie delle pecore prossime al parto e si giustifica solo se il pascolo è vicino al ricovero e l’erba è abbondante e di qualità. Il consumo orario di erba sarà comunque ridotto (100-150 g SS/capo per ora di accesso al pascolo).

Diagnosi aborti

La determinazione delle cause esatte dell’aborto richiede la conoscenza dei segni clinici e della storia del gregge, ed in alcuni casi si deve avvalere della diagnostica di laboratorio. Ciò è utile per indirizzare le misure di controllo e prevenzione, compresi i piani di trattamento e di vaccinazione. Soprattutto, misure adeguate di biosicurezza e biocontenimento possono aiutare a prevenire l’introduzione e la diffusione di malattie abortive.

Un esempio di protocollo per la diagnosi e la profilassi degli aborti è dato dalla soluzione SheepNet dal titolo: “Diagnostica differenziale degli aborti a fine gestazione: approccio globale per la diagnostica di malattie abortive di origine infettiva

Ogni azienda o allevamento potrebbe avere diversi fattori di rischio, con aborti in diverse fasi della gestazione. Identificare le principali cause di aborto e i fattori di rischio più importanti sono i passaggi chiave per lo sviluppo di strategie per diminuire gli aborti infettivi e parassitari.

Registrare le date individuali di accoppiamento, le date ed i risultati delle ecografie, le date ed eventuali osservazioni sugli aborti ed il campionamento nelle modalità più corrette dei materiali diagnostici al fine di identificare le cause di perdita di feti ed agnelli al parto, può contribuire in modo significativo a migliorare l’efficienza di gestazione.

Da ricordare

  • Il mantenimento del gregge in buona salute e buono stato di nutrizione consente il raggiungimento di adeguati livelli di efficienza della gestazione.
  • L’alimentazione mirata della pecora in gravidanza è fondamentale per ottimizzare la sopravvivenza embrionale e fetale.
  • L’alto tasso di aborti è prevenibile conoscendo le principali cause e i fattori di rischio su scala aziendale.
  • La registrazione dei dati sugli aborti ed il campionamento dei feti è fondamentale per investigare a fondo focolai di aborto con tassi superiori al 5%.
  • Adeguate misure di biosicurezza e di biocontenimento e piani di vaccinazione specifici sono essenziali per il controllo degli aborti di natura infettiva o parassitaria.

 

Puoi trovare ulteriori soluzioni e suggerimenti pratici sul tema nel sito di SheepNet.

Chiunque fosse interessato a partecipare o avere maggiori informazioni può scrivere al facilitatore nazionale Antonello Carta, ricercatore di AGRIS Sardegna all’indirizzo: acarta@agrisricerca.it o registrarsi creando un nuovo profilo alla pagina sheepnet.network/it/user/register

 

Il progetto è stato finanziato dal programma per la ricerca e innovazione Horizon 2020 dell’Unione Europea con accordo di finanziamento N° 727895.

 

Autori: Giovanni Molle, Maria Dattena, Sotero Salaris, Antonello Carta, Ricercatori presso Agris Sardegna. 

 

 

Clicca qui per leggere l’articolo di presentazione del progetto: “SheepNet, un network europeo sulla produttività ovina