Il 2020 è stato un anno molto importante per l’Italian Journal of Animal Science, la rivista di proprietà dell’Associazione per la Scienza e le Produzioni Animali (ASPA). Per la prima volta dalla sua fondazione, infatti, ha raggiunto un traguardo importante per una rivista scientifica, essere censita nel miglior quartile tra le riviste del proprio settore scientifico disciplinare sul principale servizio internazionale di indicizzazione di citazioni scientifiche (Web of Science).
La strada che ha condotto a questo risultato inizia da molto lontano. La rivista nasce nel 2012, nella forma di open access (a quel tempo ancora non molto diffusa) trasformando la precedente rivista dell’ASPA “Zootecnica e Nutrizione Animale” che era edita in italiano e diffusa solo a livello nazionale. La sfida fu quella di credere che la comunità scientifica italiana potesse promuovere e sostenere un’iniziativa editoriale di respiro internazionale, capace di competere con riviste sostenute da comunità scientifiche più numerose con una lunga tradizione editoriale, come quelle francesi e anglosassoni, dotate anche di rilevanti mezzi economici.
La rivista fu pensata come generalista e con la parola “italian” nel titolo, scelta che fu ritenuta molto dibattuta per il rischio di essere considerata una rivista di interesse locale.
L’Italian Journal of Animal Science è dedicato alle scienze animali nel suo complesso, includendo anche gli animali da compagnia e le specie selvatiche di interesse zootecnico, e riceve oltre 500 articoli ogni anno, con una prevalenza di sottomissioni nei settori della nutrizione (sia di ruminanti sia di non ruminanti), della genetica e della fisiologia della produzione. Non più del 30% degli articoli sottomessi superano la rigorosa selezione della revisione scientifica, applicata da due esperti anonimi di reputazione internazionale e coordinata da un editor di sezione e da un senior editor.
Oggi, a distanza di otto anni, la rivista è approdata fra quelle che hanno la reputazione editoriale più qualificata, superando nel ranking riviste prestigiose e riferibili a comunità scientifiche ben più ampie di quella italiana, come quella canadese o australiana.
Dal 2012 si sono succeduti due Editor in Chief, la prof.ssa Rosanna Scipioni e, dal 2017, il sottoscritto, ma è soprattutto il comitato editoriale nel suo complesso ad essere cresciuto, includendo alcuni dei migliori scienziati della comunità ASPA e internazionalizzandosi sempre di più, tanto che attualmente circa la metà dei membri appartengono ad istituzioni di ricerca straniere, provenienti da paesi europei ed extra europei. Anche grazie a queste scelte, la rivista è sempre più qualificata nel panorama scientifico di riferimento e ha accresciuto la propria reputazione sul piano internazionale.
Inizialmente la rivista è stata punto di riferimento di comunità scientifiche di paesi in via di sviluppo, soprattutto dell’estremo oriente, ma nel tempo, grazie all’opera instancabile dei membri del comitato editoriale, è stata operata una selezione molto rigorosa, applicando standard di elevato livello, relativamente alla qualità scientifica dei lavori. Oggi, pur rimanendo alta la percentuale di lavori che provengono da paesi asiatici (cosa comune anche ad altre riviste del settore), è in continuo aumento l’interesse da parte di ricercatori di paesi europei ed americani, segno di una graduale affermazione della rivista.