ATTO CAMERA
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18153
Dati di presentazione dell’atto
Legislatura: 17Seduta di annuncio: 870 del 13/10/2017
Firmatari
Primo firmatario: BUSTO MIRKO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 13/10/2017
Elenco dei co-firmatari dell’atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 13/10/2017 DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 13/10/2017 MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 13/10/2017 TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 13/10/2017 ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 13/10/2017 GRILLO GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 13/10/2017 NESCI DALILA MOVIMENTO 5 STELLE 13/10/2017
Destinatari
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLA SALUTE
- MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
- MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 13/10/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-18153
presentato da
testo di
BUSTO, DAGA, DE ROSA, MICILLO, TERZONI, ZOLEZZI, GRILLO e NESCI. — Al Ministro della salute, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
come riportato da fonti stampa, tra cui il giornale online Giornalettismo.it, in data 5 ottobre 2017 è stato inaugurato l’allevamento «green» di Bonifiche Ferraresi a Jolanda di Savoia (Ferrara) che sarà gestito dal gruppo Cremonini. Il convegno di presentazione «Zootecnia 4.0: il modello italiano di allevamento bovino integrato e sostenibile per le sfide del futuro», ha visto la partecipazione del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina in video-collegamento e la Ministra della salute, Beatrice Lorenzin;
l’allevamento sarà composto da dieci capannoni super tecnologici dove verranno allevati 9000 capi bovini;
in tal sede la Ministra della salute ha affermato la volontà di portare avanti una battaglia scientifica di informazione: «Purtroppo ci districhiamo costantemente in mezzo alle mode, grandi ondate che bisognerebbe combattere insegnando ai cittadini la consapevolezza, la capacità di scelta di fronte a notizie fuorvianti. Come ministro sono molto preoccupata per mode alimentari basate sulla disinformazione, che nel caso delle battaglie sui vaccini ad esempio, in cui quest’ultima è arrivata a livelli tali da far sì che una grandissima parte dei cittadini rinunciasse ad un elemento primario di profilassi mettendo a rischio la salute di intere comunità»;
la scelta di una dieta a base prevalentemente vegetale, in aumento, coinvolge l’8 per cento della popolazione secondo il rapporto Eurispes del 2016;
la Lorenzin ha inoltre citato in maniera ad avviso degli interroganti fuorviante la dieta mediterranea: «In mezzo ai radicalismi c’è l’equilibrio: la nostra dieta mediterranea, patrimonio dell’Unesco, con la sua piramide alimentare che vede in cima proprio la carne»;
la dieta mediterranea colloca la carne in cima alla piramide alimentare come alimento da consumare saltuariamente, prediligendo per contro una dieta a base prevalentemente vegetale;
nel 2015 lo Iarc ha inserito la carne rossa nella categoria 2o «probabilmente cancerogena», dopo aver confrontato 800 studi scientifici. Già in tal occasione la Ministra Lorenzin aveva provato a ridimensionare l’allarme di Oms e Iarc tramite il Comitato nazionale per la sicurezza alimentare, affermando la necessità del consumo di carne;
secondo il Word Cancer Research Fund per limitare l’incidenza del cancro al colon retto non si dovrebbero superare i 42,9 g al giorno di carni rosse per un totale di 15,66 kg all’anno, mentre secondo le Dietary guidelines for Americans l’apporto massimo consigliato di carni ammonterebbero 34,31 kg all’anno. Il consumo medio in Italia, invece, ammonta invece a 7 g l’anno per abitante;
si rileva l’allarme sollevato dal problema dell’antibiotico-resistenza, la cui causa è il largo uso di antibiotici, stimati per il settore veterinario, al 70 per cento del consumo totale in Italia;
molteplici articoli e trasmissioni televisive, quali «Announo» e «Animali come noi» hanno denunciato il perpetuarsi di casi di maltrattamento e disattenzione delle prescrizioni igienico-sanitarie all’interno di diversi allevamenti italiani, sollecitando l’intervento della Ministra della salute;
notevoli sono le ripercussioni ambientali degli allevamenti intensivi, tra cui l’inquinamento di acque, suolo e aria a causa delle deiezioni di un elevato numero di animali in un luogo di dimensioni ridotte. L’allevamento produce, inoltre, il 14,5 per cento delle emissioni globali di gas serra, più dell’intero settore dei trasporti e delle emissioni dell’intera Europa;
sempre più cittadini scelgono un consumo consapevole e si oppongono alla costruzione di nuovi allevamenti intensivi, come nel caso di Schivenoglia in cui i cittadini hanno espresso tramite un referendum la propria contrarietà alla costruzione di un allevamento di 10.000 maiali –:
quale sia stato il motivo della presenza della Ministra della salute all’inaugurazione di tale allevamento intensivo;
se il Governo non intenda avviare dei percorsi di educazione alimentare basati sulle linee sanitarie internazionali e sulla promozione della vera dieta mediterranea.
(4-18153)
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):
allevamento
consumo alimentare
allevamento intensivo
Fonte: Camera dei Deputati