La Aeos di Silvia Orlandini, società specializzata nelle equivalenze analitiche, e la nostra Ruminantia hanno invitato il 23-24 Marzo 2017 a Roma gli operatori della filiera del latte per confrontarsi su molti temi riguardanti sia le analisi che di uso pratico per allevatori, zootecnici e veterinari. Tra i 115 partecipanti, oltre ad allevatori ed esperti del settore, erano presenti rappresentanti degli enti di ricerca (Università, CREA e ENEA), il Servizio Sanitario Nazionale (Istituto Superiore di Sanità e Istituti Zooprofilattici), le organizzazioni nazionali e internazionali che si occupano della standardizzazione della raccolta dati e dei metodi analitici (ICAR, UNI, ISO e IDF), i costruttori di analizzatori e kit diagnostici e i laboratori d’analisi privati.
Il latte è un alimento delicato e prezioso per l’uomo e come nessun altro è soggetto a controlli merceologici e sanitari normati sia dalle leggi che dai regolamenti dei consorzi di tutela e dell’industria lattiero-casearia. La dinamica ormai internazionale dei mercati e l’uso di alcune caratteristiche del latte ai fini della selezione genetica e dell’assistenza tecnica, richiedono un ulteriore sforzo affinchè i dati analitici siano confrontabili in ogni angolo del pianeta. Per questo obiettivo stanno lavorando organizzazioni nazionali e internazionali che nel convegno hanno presentato lo stato dell’arte e la mission della loro attività con gli interventi di Martin Burke (ICAR), Silvia Orlandini (ISO e IDF), Giovanna Contarini (UNI) e Giuseppe Bolzoni (IZSLER).
Abbiamo scelto come titolo di questa news “il latte come miniera d’informazioni” perché in effetti dalla sua analisi è possibile ricavare una grande quantità di dati. L’affascinante tecnologia dello spettro infrarosso soprattutto medio (MIR), fruibile attraverso strumenti come quelli della FOSS (Daniel Schwarz) e della Bentley (Pierre Broutin), permette di leggere nel latte una quantità pressochè infinita d’informazioni correlabili con aspetti qualitativi del latte e con i biomarkers fondamentali per garantire la salute delle bovine e dei consumatori. Gli interventi di Alessandro Fantini (Ruminantia), Fabiola Canavesi (Animal Breeding Consulting) e Paolo Macciotta (Università di Sassari) hanno puntualizzato quale può essere la fruizione di molte delle informazioni provenienti dal latte delle singole bovine ai fini della selezione genetica e dell’assistenza sia sanitaria che zootecnica.
Altro argomento di grande interesse è stato quello relativo all’aflatossina M1 del latte, sostanza pericolosa per la salute umana e pertanto normata e attentamente controllata dal SSN. Noi operatori “di campo” ben conosciamo l’attenzione quotidiana a non superare la soglia d’allarme ma soprattutto quella del divieto di utilizzo (50 ppt). Disporre di un’adeguata attrezzatura diagnostica è di fondamentale importanza, l’intervento di Georgios Papageorgiou della Biotech-Orsell ha infatti suscitato molto interesse. E’ stato poi affrontato da Sophia Mast (AiM) e da Annamaria Ferrini (Istituto Superiore di Sanità) il problema dei residui degli antibiotici, e da Gilberto Giangolini (IZSLT) quello della determinazione della fosfatasi alcalina nel latte ovino. Marco Nocetti e Nicola Cologna hanno illustrato come si sta muovendo in proposito, rispettivamente, il Consorzio di tutela del Parmigiano Reggiano e del Trentingrana. Infine Giovanna Zappa (ENEA) ha presentato il progetto METRO Food come esempio di applicazione della metrologia nel sistema agroalimentare.
Aeos e Ruminantia hanno poi annunciato la data del 2° Convegno che avrà luogo il 15-16 marzo 2018.
I proceedings del convegno sono disponibili su Ruminantia.