FederBio, Ministero delle Politiche agricole, Ciheam Bari, Ifoam Eu e Organic Action Network Italia (OANI) a Bergamo, nell’ambito degli eventi G7, hanno promosso il Convegno “Il biologico come modello di sistemi agricoli sostenibili“.

A due anni dalla condivisione della Carta del biologico a Expo Milano 2015 e a partire dalle esperienze dei Paesi del G7 e delle principali Organizzazioni internazionali, l’evento è stata l’occasione per presentare la “Carta del biologico di Bergamo”, una dichiarazione comune per dare rilievo all’agricoltura biologica come strumento di trasformazione dei Sistemi agricoli mondiali per il contrasto ai cambiamenti climatici e per la lotta alla fame. La Carta mira anche a riconoscere il ruolo svolto dagli agricoltori nella tutela e salvaguardia dell’ambiente, della biodiversità e del paesaggio rurale.

L’agricoltura biologica rappresenta un’innovazione in campo agricolo e alimentare dell’ultimo secolo basata su un modello socialmente inclusivo e sostenibile dal punto di vista economico e ambientale. Il suo successo globale è dimostrato dagli oltre 2 milioni di operatori in 164 Paesi che partecipano alla produzione di alimenti impiegando risorse locali, riducendo la dipendenza da fattori di produzione esterni e aumentando la propria resilienza nonostante i cambiamenti climatici.

“La Carta di Bergamo -ha detto Matteo Bartolini, Vice Presidente FederBio e Coordinatore OANI- vuole essere uno strumento per comunicare ai Tavoli dei Ministri l’importanza d’inserire la transizione al modello agricolo biologico all’interno delle strategie agricole dei Paesi del G7, i quali grazie a migliori competenze, esperienze e infrastrutture possono trainare la transizione al modello biologico a scala globale”.

Bartolini ha affermato che “rendere l’agricoltura e le attività a essa correlate sostenibili è la risposta per vincere la battaglia contro il riscaldamento globale e accelerare la transizione verso una società più equa e sana”.

“A tal riguardo – ha proseguito Bartolini – secondo l’Onu, i Sistemi alimentari sono alla base della nostra sicurezza alimentare, ma allo stesso tempo esercitano anche una forte pressione sulle risorse naturali. Ecco perché i Sistemi alimentari biologici sono stati proposti come modello per la sostenibilità e possono servire come laboratori viventi per il continuo apprendimento e miglioramento, integrando la scienza e la ricerca con esempi reali sul territorio”.

Bartolini ha concluso il suo intervento affermando: “Chiediamo che i Paesi qui presenti al G7 si facciano promotori di una diversa concezione del valore, in cui lo sviluppo della nostra civiltà non passi esclusivamente per un insostenibile aumento delle quantità di merci e consumi, ma per un cambiamento di Sistema in cui siano le qualità a emergere e per un reale progresso dell’umanità”.

“Il modello agricolo italiano – ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina – è tra i più sostenibili in Europa. La produzione biologica nel nostro Paese conta oltre 1,8 milioni di ettari coltivati e circa 73 mila operatori. Abbiamo introdotto per la prima volta le mense biologiche certificate e rafforzato le norme sui controlli, ma dobbiamo continuare a lavorare sul piano internazionale per un sostegno sempre maggiore a questo Settore. La sostenibilità è una chiave centrale per la crescita e la competitività dei Sistemi agroalimentari. Questo tema cruciale  è stato affrontato nel corso della riunione ministeriale del G7, il 14 e 15 ottobre e il contributo presentato oggi rappresenta una base di confronto importante”.

carta del biologico di Bergamo

Fonte: Anabio