La FAO pubblica le Direttive Volontarie per la Conservazione e l’Uso Sostenibile di Specie ed Ecotipi Agricoli

La FAO ha pubblicato nuove linee guida mirate a garantire la diversità delle coltivazioni e la resilienza degli agricoltori alla perdita delle risorse fitogenetiche.  

Le Direttive Volontarie per la Conservazione e l’Uso Sostenibile di Specie ed Ecotipi Agricoli sono un valido aiuto ai paesi nello sviluppo di piani nazionali per la conservazione di queste risorse critiche per le coltivazioni.

Le varietà e gli ecotipi agricoli sono popolazioni di coltivazioni spesso geneticamente diverse, con un elevato livello di adattamento all’ambiente in cui crescono. I coltivatori indigeni le conoscono a fondo e selezionano sapientemente le loro sementi, gestendo i campi di conseguenza. La gestione dinamica delle varietà/ecotipi, compresa la loro esposizione a diversi regimi di produzione, ambienti, selezione e sistemi di conservazione e di scambio delle sementi, garantisce un serbatoio di variabilità genetica in continua evoluzione. Gli agricoltori preferiscono le qualità agronomiche o culinarie, spesso ricorrendo alle credenze popolari, molto importanti a livello locale, dando un importante contributo alla sicurezza alimentare e nutrizionale, ai mezzi di sussistenza rurali, alla lotta contro il cambiamento climatico e persino alla sopravvivenza umana.

Gli ecotipi spesso non sono stati sottoposti a procedure formali di miglioramento delle coltivazioni, tuttavia molte caratteristiche adattive delle varietà e degli ecotipi sono emerse attraverso la continua selezione dei coltivatori. Sono noti con nomi locali alle persone che li hanno sviluppati e continuano a coltivarli e a utilizzarli secondo le tradizioni, le conoscenze, le abitudini, i dialetti e le festività. Tuttavia, un gran numero di questi tipi di coltivazioni è andato perso o è stato abbandonato, il che rischia di compromettere i futuri sistemi alimentari sostenibili.

I sistemi alimentari odierni sono caratterizzati da una “Sempre maggiore uniformità e varietà delle coltivazioni“, ha detto Bukar Tijani, Vicedirettore Generale della FAO del Dipartimento Agricoltura e Tutela dei Consumatori. Tijani aggiunge che “Per essere sostenibili, gli agricoltori devono coltivare l’insieme di colture e varietà geneticamente più diversificate che si adattano alle loro agroecologie, ai sistemi di produzione e alle preferenze dei consumatori finali“. Inoltre, ha aggiunto Tijani, varietà/ecotipi locali sono la principale fonte per l’analisi comparativa nella sperimentazione di nuove varietà. Tali pratiche non solo sostengono gli usi alimentari tradizionali, ma aumentano anche la resilienza e la capacità di far fronte a malattie e parassiti e al cambiamento climatico.

Un approccio sistematico

Le nuove Direttive Volontarie sono state lanciate in occasione di un evento a margine dell’ottava sessione dell’Organo direttivo del Trattato Internazionale sulle Risorse Fitogenetiche per l’Alimentazione e l’Agricoltura tenutasi a Roma. Integrano le Direttive Volontarie per la Conservazione e l’Uso Sostenibile dei Parenti Selvatici di Colture e Piante Alimentari Selvatiche pubblicate l’anno scorso.

Gli interventi consigliati spaziano dall’identificazione e documentazione delle risorse fitogenetiche esistenti per l’agricoltura, alla mappatura dei loro usi effettivi e potenziali, la promozione della loro conservazione, la divulgazione di informazioni al sostegno agli agricoltori e alle comunità locali per la loro conservazione e l’uso sostenibile – il tutto in linea con i contesti e le priorità nazionali.

L’importanza di stabilire un approccio sistematico a queste attività agricole è stata riconosciuta da organizzazioni e strumenti internazionali, tra cui la Convenzione sulla Biodiversità, il Trattato Internazionale sulle Risorse Fitogenetiche per l’Alimentazione e l’Agricoltura, e il Secondo Piano d’Azione Globale per le Risorse Fitogenetiche per l’Alimentazione e l’Agricoltura (RFAA). Le nuove Direttive Volontarie sono le prime nel loro genere a delineare questo tipo di approccio.

Fonte: FAO