Un report pubblicato dall’EMA mostra che i paesi europei continuano a ridurre l’uso di antibiotici negli animali.
In particolare, due delle classi di antibiotici di importanza cruciale per la medicina umana sono state utilizzate meno negli animali: le vendite di polimixine sono precipitate del 66% e le vendite di cefalosporine di 3a e 4a generazione sono diminuite di oltre il 20%. Queste classi includono antibiotici usati per trattare gravi infezioni nell’uomo causate da batteri resistenti alla maggior parte dei trattamenti.
I risultati del rapporto confermano la tendenza al ribasso osservata negli ultimi anni e mostrano che gli orientamenti dell’UE e le campagne nazionali che promuovono l’uso prudente degli antibiotici negli animali per combattere la resistenza antimicrobica stanno avendo un effetto positivo.
Il report, parte del progetto European Surveillance of Veterinary Antimicrobial Consumption (ESVAC), presenta dati provenienti da 31 paesi della European Economic Area e dalla Svizzera che hanno fornito volontariamente informazioni sulle vendite o le prescrizioni di antibiotici veterinari per il 2017. La partecipazione al progetto ESVAC è cresciuta sostanzialmente, passando da 9 paesi nel 2010 a 31 paesi nel 2019. Ciò dimostra un chiaro impegno dei paesi europei a promuovere un uso responsabile degli antibiotici negli animali, che riduce il rischio che i batteri negli alimenti di origine animale diventino resistenti.
Il rapporto ESVAC mostra anche che la situazione non è uguale in tutta l’Europa. Mentre 19 dei 25 paesi che hanno fornito dati per il periodo 2011-2017 hanno registrato un calo delle vendite di antibiotici veterinari di oltre il 5%, tre paesi hanno registrato un aumento di oltre il 5% delle vendite nello stesso periodo. I restanti tre paesi non hanno registrato un cambiamento significativo nelle vendite. Il sostanziale calo delle vendite di antimicrobici per specie da produzione alimentare osservato in alcuni paesi indica che esiste ancora un elevato potenziale di riduzione dell’uso di antimicrobici in altri, specialmente in quelli con un consumo ancora elevato.
La riduzione delle vendite è il risultato degli sforzi congiunti di veterinari, allevatori, altri attori del settore zootecnico, degli Stati membri dell’UE, della Commissione europea e dell’EMA. Campagne nazionali per l’uso prudente degli antibiotici negli animali, gli obiettivi di vendita e limitazione dell’uso di alcuni antimicrobici negli animali da produzione alimentare, nonché le linee guida dell’UE sono tra le azioni attuate per ridurre le vendite di antimicrobici veterinari in tutta Europa. Questi sforzi rientrano nel quadro dell’EU One Health Action Plan against Antimicrobial Resistance. L’obiettivo principale di questo piano, guidato dalla Commissione europea, è quello di preservare la possibilità di un trattamento efficace delle infezioni nell’uomo e negli animali attraverso un quadro di azioni continue e più ampie per ridurre la comparsa e la diffusione della resistenza antimicrobica.
Il progetto ESVAC è stato lanciato dall’EMA nell’aprile 2010 a seguito di una richiesta della Commissione europea di sviluppare un approccio armonizzato alla raccolta e alla comunicazione di dati provenienti dagli Stati membri dell’UE sull’uso di antimicrobici negli animali. Il rapporto ESVAC viene pubblicato ogni anno e viene utilizzato dai valutatori del rischio e dai gestori del rischio negli Stati membri come riferimento per le politiche in materia di antimicrobici e come guida per un loro uso responsabile. Tutti i dati contenuti nel report sono accessibili nel database interattivo ESVAC.
Fonte: European Medicines Agency (EMA)