Pur seguendo e stimando le inchieste di Report sui “vizi” italiani non ho francamente capito cosa voleva dimostrare la puntata di Report del 25 Novembre 2019 dal titolo “Latte versato. Puntata peraltro annunciata come “decisiva” su Facebook.

L’inchiesta, portata avanti con grande precisione da Rosamaria Aquino, è iniziata con il constatare che molto latte viene importato in Italia dove è utilizzato per la produzione di diversi prodotti, come peraltro ben dettagliato dalla sottostante tabella Ismea sulla situazione del 2017.

Sempre Ismea riporta con chiarezza nella tabella sottostante come la quantità di latte importato in Italia stia variando nel tempo, includendo anche il periodo precedente alla fine del regime quote latte (Aprile 2015) e la provenienza del latte.

In ottemperanza al Regolamento(UE) n°1169/2011, i ministri Maurizio Martina (MIPAAF) e Carlo Calenda (Ministero dello Sviluppo Economico) produssero il 9 dicembre 2016, e quindi con grande ritardo, un Decreto Ministeriale recante l’obbligo di “Indicazione dell’origine in etichetta del latte e del latte usato come ingrediente nei prodotti lattiero-caseari”, diventato attuativo il 19 Aprile 2017.

Il DM obbliga i produttori ad indicare in etichetta sia l’origine del latte, ossia dove è stato munto, che il luogo in cui è stato condizionato e trasformato. Prima di questo decreto, l’indicazione sulle confezioni dell’origine del latte era volontaria ma molte aziende la avevano adottata per cogliere l’oppurtunità commerciale offerta dall’origine italiana.

L’obbligatorietà dell’origine italiana del latte necessario per produrre formaggi DOP e IGP è specificata nei disciplinari.

Pertanto, l’utilizzo di latte non italiano in prodotti dove viene dichiarato “munto in Italia” è reato di truffa, ed in Italia esistono le istituzioni preposte a sorvegliare il rispetto delle leggi.

Questo ovviamente non significa che il latte straniero, e specialmente quello europeo, sia di minore qualità organolettica o meno sicuro di quello italiano ma sancisce il diritto dei consumatori di acquistare cibo con chiarezza.

Quello che invece è molto grave è che ancora oggi non si sia chiarito esattamente cosa sia successo del periodo buio del regime quote latte, durato dal 1984 al 2015, che ha ostacolato il sacrosanto diritto del nostro paese di produrre tutto il latte di cui ha bisogno. Molte aziende hanno chiuso, molte si sono indebitate per comprare le quote latte e pagare le multe e alcune devono ancora pagarle. Che ci sia del torbido in questa vicenda è ormai chiaro ma sembra che questa “palla” se la stiano passando i vari governi e i vari ministri competenti degli ultimi anni.

Comunque ringraziamo Report per il suo lavore anche se l’inchiesta di questa volta non ci è molto piaciuta.

E’ disponibile qui il link per guardare la puntata.