Gustus: Campania e Basilicata lavoreranno sempre più in sinergia nel settore dell’agroalimentare

“Sono ben 5047 le specialità alimentari tradizionali presenti sul territorio nazionale nel 2017 in Italia che detiene così il record mondiale per varietà e ampiezza del patrimonio agroalimentare”. E’ la Coldiretti ad affermarlo con il nuovo censimento delle specialità alimentari in occasione dell’apertura del Villaggio contadino sul lungomare Caracciolo a Napoli con oltre diecimila agricoltori.

In cima a questa speciale classifica a livello regionale abbiamo nell’ordine la Campania (515), la Toscana (461) e il Lazio (409). Si tratta delle specialità ottenute secondo regole tradizionali da almeno 25 anni.

“A seguire – sottolinea la Coldiretti – si posizionano l’Emilia-Romagna (388) e il Veneto (376), davanti al Piemonte con 338 specialità e alla Liguria che può contare su 294 prodotti”; seguono la Puglia con 276 prodotti tipici censiti, la Calabria (268), la Lombardia (248), la Sicilia (244), la Sardegna (193), il Friuli-Venezia Giulia (169), il Molise (159), le Marche (151), l’Abruzzo (148), la Basilicata con 114, la provincia autonoma di Trento con 105, l’Alto Adige con 90, l’Umbria con 69 e la Val d’Aosta con 32.

“Ai raggi X – spiega sempre Coldiretti – tutti i diversi tipi di pane, pasta, formaggi, salumi, conserve, frutta e verdura, dolci e liquori tradizionali che compongono il patrimonio enogastronomico nazionale, classificati per regione e tipologia, con gli esempi piu’ curiosi, piu’ rari, piu’ antichi, piu’ ricchi di proprietà salutistiche nella piu’ ampia esposizione della variegata offerta territoriale mai realizzata prima. Grazie all’opera di intere generazioni di agricoltori impegnati a difendere nel tempo la biodiversità sul territorio e le tradizioni alimentari, il numero delle tipicità regionali che l’Italia puo’ offrire è passato dalle iniziali 2.188 del primo censimento nel 2000 alle 5.047 attuali con un aumento del 131% dei prodotti salvati dal rischio di estinzione”.

Entrando nel particolare, che dimostra la ricchezza della nostra gastronomia, sono stati censiti 1.521 diversi tipi di pane, pasta e biscotti, 1.424 verdure fresche e lavorate, 791 salami, prosciutti, carni fresche e insaccati di diverso genere, 497 formaggi, 253 piatti composti o prodotti della gastronomia, 147 bevande tra analcoliche, birra, liquori e distillati, 167 prodotti di origine animale (miele, lattiero-caseari escluso il burro, ecc.) e 159 preparazioni di pesci, molluschi, crostacei.

Nel corso della manifestazione Gustus, l’Expo dell’Agroalimentare e dei Sapori alla Mostra d’Oltremare di Napoli, si è parlato anche di dieta mediterranea e delle capacità agroalimentari delle regioni del Sud.

E’ stato così sottolineato dal Capo della Segreteria della Presidenza della Giunta Regionale della Campania, Franco Alfieri, come a fine dicembre sarà “impegnato tutto il PSR a disposizione, ossia 1 mld 836 mln di euro. Si tratta di una spesa programmata con grande oculatezza e serietà in ogni angolo della campania e che sta portando risultati lusinghieri ed importanti”.

Campania e Basilicata lavoreranno sempre più in sinergia nel settore dell’agroalimentare.

“La Basilicata al centro di un sud che vuole farcela e nell’agroalimentare trova un comparto fertile che deve trovare una propria dimensione – ha spiegato l’assessore regionale all’Agricoltura della Regione Basilicata, Luca Braia – La dieta mediterranea e’ un contenitore di eccezione, che racchiude esattamente la sfida dell’agroalimentare del sud, che vive esattamente relazione virtuosa fra qualita’ delle produzioni, sicurezza alimentare e salute. In questa declinazione tutte le nostre produzioni entrano perfettamente in campo, se saremo bravi a rispettare l’ambiente e far vivere la tradizione nella modernità”.

Il primato è di pani, paste e dolci

 

 

Fonte: Conferenza delle Regioni e delle Province autonome