Negata la sana competizione tra le proposte e messa a serio rischio la trasparenza: un disastro le FAQ del Mipaaf sul Bando per la ricerca in agricoltura biologica.

Ad un mese della scadenza del termine per la presentazione delle proposte di ricerca per l’agricoltura biologica (Avviso pubblico per la concessione di contributi per la ricerca in agricoltura biologica, pubblicato sulla G.U. Serie Generale n. 4 del 7 gennaio 2021), il 22 gennaio, il Mipaaf ha pubblicato le risposte ad una lunga serie di quesiti che i potenziali proponenti dei progetti di ricerca hanno richiesto; le cosiddette FAQ, Frequently Asked Questions, secondo la terminologia anglosassone.

Tra alcune informazioni utili sono emerse – però – delle indicazioni inattese che determinano di fatto un terremoto e destinano inevitabilmente il bando a fallire nel suo obiettivo primo: identificare e mobilitare le idee e le energie migliori capaci di mettere in campo una ricerca scientifica di qualità per il biologico.

Nello specifico, una delle risposte proposte recitaIl bando non prevede limitazioni riguardo al numero di proposte che si possono presentare relativamente alle diverse tematiche. Tuttavia, ciascun Ente o Dipartimento può presentare, in qualità di proponente o di Unità Operativa, una sola proposta progettuale nell’ambito della medesima tematica, al fine di garantire il carattere innovativo della proposta stessa”: un passaggio dove la prima frase contraddice la seconda.

Il risultato di questo “chiarimento” (confermato e ribadito nel documento in più punti e in altre FAQ) è che i ricercatori non sono di fatto liberi di presentare le loro proposte di ricerca, tutte le loro proposte di ricerca, perché queste vengano poi trasparentemente sottoposte alla valutazione della commissione esaminatrice che dovrà operare secondo i criteri di valutazione indicati nel bando medesimo (allegato G). Al contrario, Università, Dipartimenti Universitari ed Enti Pubblici di Ricerca (Il CNR ed il CREA, tanto per capirci), potendo presentare una solo proposta progettuale per ogni tematica, dovranno preselezionare – tra le tante idee che i loro ricercatori saranno in grado di produrre – soltanto 8 proposte progettuali: una per ognuna delle 8 tematiche del bando (come da Allegato Tecnico).

In altri termini, la scelta tra le diverse proposte viene di fatto “spostata” all’interno degli Enti e delle Università: le idee progettuali non saranno più soltanto scelte sulla base dei criteri indicati dal bando e da una commissione che, formalmente costituita, avrà l’obbligo di operare secondo trasparenza. Una volta “internalizzata” la selezione, gli Enti di ricerca che avranno presumibilmente a disposizione limitate informazioni sui progetti proposti e un tempo limitato, si troveranno quasi certamente nella condizione di operare scelte secondo criteri di opportunità, che nulla potrebbero avere a che fare con la qualità delle proposte e che potrebbero addirittura entrare in conflitto con quelle operate internamente dagli altri Enti coinvolti nelle medesime proposte.

A conferma di tale tesi, e per chiarire l’impatto di questa assurda regola, la cui legittimità dovrà comunque essere oggetto di attenta analisi visto che non è riportata nel Decreto ma solo in documento “interpretativo” di valenza legale certamene minore, dopo poche ora dalla pubblicazione sul sito del Mipaaf del documento contenente le FAQ, con efficace tempestività, sul portale di uno dei maggiori Enti di ricerca del settore agroalimentare nazionale, il CREA, compariva il seguente messaggio: “Considerate le FAQ n. 2, 23, 29 31, il CREA può presentare con il ruolo di Coordinatore o partecipare in qualità di Partner a una sola Proposta progettuale per ciascuna delle 8 Tematiche previste dal Bando. Pertanto, i Centri che intendano predisporre proposte progettuali con il ruolo di Coordinatori o Partner, nel rispetto della Circ. n. 11 del 2017 punto A.1., devono presentare comunicazione informativa all’Ufficio progetti che assumerà il ruolo di agevolare l’individuazione della proposta più adeguata tramite le indicazioni dei Direttori dei Centri o, in caso di mancato accordo tra i Direttori, rimandando ai vertici dell’Ente l’eventuale decisione definitiva”.

Non è noto al momento come intenderanno regolarsi le Università, i Dipartimenti Universitari e gli altri EPR di grandi dimensioni, CNR in testa, ma è del tutto evidente che il problema toccherà anche loro. Per comprendere la dinamica che si svilupperà, la vigilanza dei tanti ricercatori che svolgono la propria attività di ricerca per il settore dell’agricoltura biologica presso queste realtà sarà fondamentale.

E’ opportuno riflettere anche sul fatto che per effetto della limitazione imposta dalle FAQ Mipaaf, i grandi Enti (come CNR e CREA) tenderanno presumibilmente ad operare quanto più possibile in autarchia, favorendo le cordate costituite unicamente o prevalentemente dai “propri” ricercatori, impedendo o limitando fortemente i tentativi di integrazione tra i ricercatori di diverse organizzazioni e che, grazie alle molteplici esperienze e al “portato” diversificato, sono indispensabili per promuovere ricerche innovative e di elevato impatto (Canali et al., 2020).

La lettura del Bando proposta dalle FAQ lede poi di fatto i principi di libertà e autonomia della ricerca, così come proposti dalla Carta Europea dei Ricercatori (2005).

Se le decisioni assunte non verranno riconsiderate, dopo e nonostante 17 mesi di inutile gestazione (tanto è passato tra l’annuncio e l’effettiva pubblicazione del Bando), che evidentemente non sono serviti a mettere a punto un documento di qualità adeguata, potrebbe essere addirittura auspicabile che il DM venga ritirato e adeguatamente corretto.

Infatti, in assenza di una sana ed efficace competizione e di trasparenza nella selezione, che a questo punto il Bando e la sua messa in opera negano, le possibilità di promuovere ricerche di qualità per l’agricoltura biologica si annullano. Il danno per gli operatori biologici sarà molto forte: non vedranno nascere ricerche ambiziose, in linea con le esigenze che hanno da molto tempo dichiarato. Ancora, in assenza di una decisa “sterzata”, la comunità scientifica nazionale non riuscirà a far emergere le proprie energie migliori; non sarà posta nella condizione di far svettare le idee più innovative e si impoverirà progressivamente, perdendo nel tempo la capacità e l’attitudine alla competizione, tanto necessaria anche per confrontarsi sui “campi da gioco” internazionali. La società nel suo complesso non potrà giovarsi degli effetti positivi che la buona ricerca produce, e non potrà avvantaggiarsi dell’iniezione di conoscenza che ci vaccina tutti dall’insipienza.

Consentiteci dunque di invitare i ricercatori che si trovassero anche solo parzialmente vicini alle posizioni che abbiamo espresso in queste poche righe a frequentare con maggiore assiduità gli spazi di discussione libera e democratica che le Associazioni scientifiche, RIRAB in testa, promuovono e garantiscono. Speriamo di vedervi sempre più numerosi alle nostre Assemblee e alle nostre iniziative, auspichiamo una vostra maggiore partecipazione allo scambio di idee che anche, semplicemente grazie alla presenza sui social media, possiamo tutti promuovere.

Riferimenti citati

  • Avviso pubblico per la concessione di contributi per la ricerca in agricoltura biologica, pubblicato sulla G.U. Serie Generale n. 4 del 7 gennaio 2021. Accessibile QUI
  • FAQ relative all’Avviso pubblico per la concessione di contributi per la ricerca in agricoltura biologica. Accessibili QUI
  • Carta Europea dei Ricercatori, 2005. European Commission. Commission recommendation of 11 March 2005 on the European Charter for Researchers and on a Code of Conduct for the Recruitment of Researchers. Official Journal of the European Union L. 2005, 75,67–77. Accessibile QUI
  • Canali, S., Antichi, D., Cristiano, S., Diacono, M., Ferrante, V., Migliorini, P., … & Colombo, L. (2020). Levers and Obstacles of Effective Research and Innovation for Organic Food and Farming in Italy. Agronomy, 10(8), 1181. Accessibile QUI

Autori

Stefano Canali1 & Daniele Antichi2

  1. Presidente della Rete Italiana per la ricerca in Agricoltura Biologica (RIRAB; rirab.it; info@rirab.it)
  2. Consigliere del Direttivo della Rete Italiana per la ricerca in Agricoltura Biologica della (RIRAB; rirab.it; info@rirab.it)