L’EFSA ha completato una serie di valutazioni sulla febbre della Rift Valley (RVF) con un parere scientifico che prende in esame l’efficacia delle misure di sorveglianza e controllo nell’UE.
Il recente parere fa seguito a due pareri pubblicati all’inizio di quest’anno che valutavano, rispettivamente, il rischio di introduzione della RVF nell’UE e l’impatto della malattia nel dipartimento francese d’oltremare di Mayotte.
La febbre della Rift Valley è una malattia trasmessa ad alcuni animali (ruminanti domestici e selvatici, e cammelli) e all’uomo da zanzare che fungono da vettori della malattia.
La malattia è endemica nell’Africa sub-sahariana e nella penisola arabica, ma non è mai stata segnalata nell’Europa continentale, anche se il suo raggio d’azione si sta allargando. Tra il 2018 e il 2019 è ricomparsa dopo dieci anni a Mayotte, dove ci sono stati focolai d’infezione che hanno interessato varie persone.
L’efficacia delle misure di sorveglianza e controllo contro la febbre della Rift Valley (RVF) a Mayotte (Francia d’oltremare) e nell’UE continentale è stata valutata utilizzando modelli matematici. La sorveglianza per la diagnosi precoce della circolazione del virus RVF implica valori di prevalenza prevista molto bassi e quindi il campionamento di un numero elevato di animali; di conseguenza, possono sorgere problemi di fattibilità. La sorveglianza passiva basata sulla notifica degli aborti nei ruminanti è fondamentale per il preallarme ed è attualmente l’unica opzione di sorveglianza praticabile. La valutazione della vaccinazione e dell’abbattimento contro la RVF effettuata a Mayotte suggerisce che la vaccinazione è più efficace se attuata rapidamente in tutta la popolazione, ad es. ad un ritmo di 200 o 2.000 animali vaccinati al giorno.
Il test e l’abbattimento non sono un’opzione per il controllo della RVF a Mayotte, dato l’elevato numero di animali che dovrebbe essere testato. Se il rischio di introduzione di RVFV nell’UE continentale dovesse aumentare, gli allevamenti di ruminanti vicini a possibili punti di incursione della malattia dovrebbero essere inclusi nella sorveglianza. Durante l’estate, nelle aree a rischio dovrebbe essere applicata una sorveglianza rafforzata sui disturbi riproduttivi. Devono essere considerati gli obiettivi di sorveglianza sierologica di almeno lo 0,3% degli animali.
Le misure di controllo della RVF eventualmente applicate nell’UE continentale sono state valutate nei Paesi Bassi, a titolo di esempio. L’abbattimento degli animali negli allevamenti situati entro un raggio di 20 km dagli allevamenti segnalati per la presenza di RVF appare come la misura più efficace per controllare la diffusione della malattia, anche se il numero di animali che dovrebbe essere abbattuto sarebbe eccessivamente alto. Misure alternative sono la vaccinazione in un raggio di 50 km intorno all’azienda segnalata, la vaccinazione ad anello tra 20 e 50 km e l’abbattimento degli animali negli allevamenti segnalati. La valutazione della zonizzazione ha mostrato che, in seguito all’introduzione di RVFV, considerando un R 0 = 2, una dispersione media del vettore di 10 km e 10 allevamenti inizialmente segnalati, RVFV si diffonderebbe oltre un raggio compreso tra i 100 e i 50 km dall’area infetta, con il 10% o il 55% di probabilità rispettivamente.
Per scaricare la valtazione dell’EFSA:
Fonte: EFSA