Durante la pandemia ci siamo tutti dovuti abituare a comunicare a distanza. Questo tipo di interazione però, seppur necessaria, non è comparabile a quella di persona. Uno studio dell’Università di Medicina Veterinaria di Vienna, Austria, ha dimostrato che anche le bovine preferiscono le interazioni dal vivo.
Il benessere animale è fortemente influenzato dalla percezione e valutazione che gli animali hanno dell’ambiente circostante e dalle reazioni affettive da esso indotte. Gli esseri umani costituiscono una parte sostanziale del loro ambiente, specialmente negli animali da allevamento. Il modo in cui gli animali percepiscono gli esseri umani e la qualità delle loro interazioni hanno un forte impatto sul loro benessere. Questo può essere influenzato dal comportamento umano: le caratteristiche dei movimenti, le interazioni tattili e l’uso della voce contribuiscono a determinare se un’interazione viene vissuta positivamente, in modo neutro o negativo. Mentre la percezione della stimolazione tattile è stata studiata nei bovini, meno si sa sugli effetti della stimolazione vocale, nonostante i possibili benefici dell’applicazione di stimoli uditivi negli ambienti di allevamento.
I bovini hanno capacità uditive molto sviluppate e le vocalizzazioni sono parte integrante della loro comunicazione intraspecifica; ad esempio, le vacche comunicano tramite vocalizzazioni a bassa frequenza con i loro vitelli. I bovini però sono sensibili anche alle vocalizzazioni umane: i vitelli possono infatti imparare ad essere chiamati con nomi individuali e le vacche imparano a seguire ordini specifici per raggiungere la sala di mungitura. Questi animali inoltre sembrano essere sensibili alle caratteristiche della voce che riflettono lo stato affettivo dell’essere umano: le manze hanno mostrato una chiara preferenza per gli esseri umani che parlano dolcemente rispetto a quelli che gridano contro di loro; tuttavia, i segnali visivi potrebbero aver influenzato la loro scelta in questi esperimenti.
Sia nella pratica che nella ricerca scientifica, le interazioni con gli animali allevati spesso includono una stimolazione tattile delicata in combinazione con il parlare con una voce gentile e rassicurante. Tuttavia, è difficile standardizzare il parlare nel contesto di esperimenti scientifici senza introdurre l’artificiosità usando ripetutamente le stesse frasi. L’uso della riproduzione di registrazioni facilita la presentazione ripetuta di stimoli uditivi e potrebbe essere utile per la semplificazione dei disegni sperimentali. Ci sono prove che i vitelli riconoscono le registrazioni dei richiami della madre e che la riproduzione dei richiami registrati dei vitelli stimola la produzione di latte nelle bovine e riduce la loro frequenza cardiaca. La riproduzione di una registrazione vocale tramite un altoparlante potrebbe quindi aumentare la standardizzazione pur mantenendo una melodia vocale naturale. Tuttavia, non ci sono studi che hanno indagato se l’uso di altoparlanti sia altrettanto efficace del parlare direttamente con i bovini, poiché gli animali potrebbero percepire lo stimolo vocale in modo diverso. Il parlato registrato differisce per composizione di frequenza, armoniche e risonanza dal parlato generato direttamente da un essere umano e nelle registrazioni sonografiche sono visibili perdite nelle frequenze più basse e più alte rispetto ai comandi vocali dal vivo. Un’altra differenza potrebbe essere la perdita di informazioni multimodali quando lo stimolo uditivo viene prodotto artificialmente e presentato solo tramite la riproduzione. Inoltre, se una singola registrazione viene utilizzata da più sperimentatori per ottenere una maggiore standardizzazione, la risultante discrepanza tra la voce trasmessa ed il singolo sperimentatore potrebbe disturbare l’animale, poiché gli studi dimostrano che le specie animali domestiche come i cavalli possono formare rappresentazioni multimodali di individui umani familiari. Inoltre, parlare con una voce gentile potrebbe cambiare anche il linguaggio del corpo dell’essere umano, poiché la vocalizzazione, la respirazione e la postura sono strettamente correlate alla qualità del suono prodotto, influenzando la percezione degli animali delle interazioni ed il conseguente stato affettivo.
Per studiare gli effetti delle interazioni uomo-animale sugli stati affettivi degli animali, è possibile misurare diversi parametri comportamentali (ad es. stiramento del collo e movimenti delle orecchie) e fisiologici (ad es. parametri cardiaci come la frequenza del battito cardiaco).
Un team di ricercatori dell’Università di Medicina Veterinaria di Vienna ha confrontato le reazioni di 28 manze all’accarezzamento mentre uno sperimentatore parlava loro in modo rassicurante dal vivo o tramite una registrazione. Anche se studi precedenti suggeriscono che accarezzare in combinazione con stimoli uditivi può suscitare uno stato positivo di bassa eccitazione nei bovini, ciò non era mai stato dimostrato per una combinazione di accarezzamento e riproduzione di uno stimolo uditivo registrato. I ricercatori hanno quindi ipotizzato che entrambe le forme di stimolazione uditiva in combinazione con l’accarezzamento avrebbero portato ad uno stato positivo di bassa eccitazione nelle manze, con una diminuzione della frequenza del battito cardiaco (FC), un aumento della variabilità della frequenza ed un aumento dei comportamenti che indicano una bassa eccitazione e una valenza positiva. Gli scienziati hanno inoltre ipotizzato che il parlare dal vivo avrebbe suscitato uno stato emotivo più positivo rispetto a quello registrato.
Ogni animale è stato testato tre volte per condizione: frasi simili con contenuto positivo venivano pronunciate con calma, usando vocali lunghe e basse. Tutti i test sono stati video registrati ed analizzati per i comportamenti associati ai diversi stati affettivi. Indipendentemente dagli stimoli uditivi, durante l’accarezzamento si sono verificati periodi di allungamento del collo più lunghi, supportando l’ipotesi di una percezione positiva della carezza. L’osservazione delle posizioni dell’orecchio ha rivelato durate più lunghe della posizione “backup” e meno sfarfallio e cambiamenti di posizione dell’orecchio durante la carezza. La prevista diminuzione della FC durante l’accarezzamento non è stata confermata; è stata invece riscontrata una FC media leggermente aumentata durante la carezza, con una successiva diminuzione, che era più forte dopo l’accarezzamento con conversazioni dal vivo.
In conclusione, l’uso di stimoli uditivi registrati per promuovere stati affettivi positivi durante le interazioni uomo-animale in contesti sperimentali è possibile, ma non necessariamente preferibile. L’accarezzamento delicato in combinazione con una stimolazione vocale può indurre stati affettivi positivi nelle manze abituate a questo tipo di interazioni, sia quando lo sperimentatore parla direttamente all’animale sia quando lo stimolo vocale viene riprodotto tramite una registrazione. Tuttavia, i cambiamenti nei parametri cardiaci indicano un’esperienza più positiva ed effetti di rilassamento più duraturi dovuti al suono della voce dal vivo.
Talking to Cows: Reactions to Different Auditory Stimuli During Gentle Human-Animal Interactions
Annika Lange1*, Lisa Bauer1, Andreas Futschik2, Susanne Waiblinger1 and Stephanie Lürzel1
1 – Department for Farm Animals and Veterinary Public Health, Institute of Animal Welfare Science, University of Veterinary Medicine, Vienna, Austria
2 – Department of Applied Statistics, Johannes Kepler University Linz, Linz, Austria
Front. Psychol., 15 October 2020 | doi.org/10.3389/fpsyg.2020.579346