Un nuovo studio, condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università di Sidney e pubblicato nel numero di Dicembre di Scientific Reports, rivela che i bovini mantengono le loro voci individuali in una varietà di situazioni emotive, in un modo che rivela le loro personalità.
I bovini domestici sono animali molto gregari sia negli ambienti agricoli naturali che in allevamento. All’interno di queste mandrie, le interazioni sulle brevi e lunghe distanze sono mediate dalle vocalizzazioni. I bovini producono due tipi di vocalizzazioni che sono modulate dalla configurazione del tratto vocale sopra laringeo: le vocalizzazioni nasalizzate a bassa frequenza per il contatto ravvicinato e/o situazioni di disagio moderato e quelle ad alta frequenza emesse oralmente per comunicazioni distanti e/o momenti di eccitazione superiore.
Negli allevamenti, i bovini sono esposti a numerose procedure in cui emettono queste vocalizzazioni ad alta frequenza, ma le attuali conoscenze riguardo al loro contenuto informativo sono limitate. Le vocalizzazioni vengono emesse durante l’estro, la separazione dal vitello, l’isolamento dai conspecifici e in previsione dell’alimentazione e probabilmente codificano informazioni sul mittente, compresa la sua identità e stato emotivo. Nel corso di questo nuovo studio è stato ipotizzato che le vocalizzazioni ad alta frequenza contenessero più informazioni sull’individualità rispetto ai loro equivalenti a bassa frequenza, a causa della loro propagazione su lunghe distanze dove la visione dell’animale che le emette non è sempre garantita. All’interno della mandria, esprimere la propria individualità attraverso queste vocalizzazioni è biologicamente vantaggioso, aiutando a facilitare il sostegno sociale da parte dei conspecifici. Tuttavia, fino ad oggi, potenziali usi della vocalizzazione dei bovini sono stati esplorati solo per quanto riguarda le relazioni tra vacca e vitello, dove sono emesse vocalizzazioni a bassa e alta frequenza per facilitare le interazioni sociali in un ambiente relativamente indisturbato. Ricerche precedenti avevano già confermato che le vocalizzazioni tra la madre e il vitello codificano informazioni sull’identità individuale; tuttavia, non era stato chiarito se i bovini fossero in grado di mantenere l’individualità nel corso della loro vita nella mandria e in contesti differenti.
Per misurare in modo più efficace l’individualità vocale, è quindi necessario determinare se l’individualità vocale viene mantenuta nel tempo, e in una varietà di contesti e/o tipi di vocalizzazione. Pertanto, lo scopo di questo studio era di determinare se l’individualità vocale delle vocalizzazioni ad alta frequenza nei bovini fosse mantenuta in contesti con valutazione positiva e negativa. Ciò è di particolare interesse considerando che diverse esperienze emotive possono influenzare il suono della voce.
Il gruppo di ricercatori ha registrato 333 vocalizzazioni ad alta frequenza provenienti da un gruppo di 13 bovine di razza Frisona durante l’estro e in attesa del cibo (contesti positivi), e mentre gli viene negato l’accesso al cibo e in caso di isolamento sia fisico che visivo (contesti negativi). Secondo i risultati ottenuti, l’individualità vocale delle chiamate ad alta frequenza viene mantenuta sia nei contesti a valenza positiva che in quelli a valenza negativa. Lo studio ha quindi dimostrato che l’individualità vocale dei bovini nelle vocalizzazioni ad alta frequenza è stabile in diversi contesti carichi di emozioni. È probabile che il carattere distintivo individuale attragga il supporto sociale da parte dei conspecifici.
Inoltre, la conoscenza di questi segnali di individualità potrebbe aiutare gli allevatori a rilevare lo stato emotivo dei singoli bovini migliorando il benessere degli animali e la produzione.
Vocal individuality of Holstein-Friesian cattle is maintained across putatively positive and negative farming contexts
Scientific Reports volume 9, Article number: 18468 (2019)