Piano di controllo del cinghiale 2018-2023: risposte più efficaci e rapide per contenere la popolazione di ungulati e quindi danni i agricoltura

E’ stato presentato in conferenza stampa il Piano di Controllo del Cinghiale 2018-2023, uno strumento di programmazione quinquennale approvato dalla Giunta regionale il 17 maggio scorso e “che si applica per la prima volta – ha spiegato l’assessore regionale alla Caccia, Moreno Pieroni –  su tutto il territorio marchigiano in maniera omogenea, a seguito del passaggio delle competenze in materia di gestione e prelievo della fauna dalle Province alla Regione. Prima infatti vi erano piano provinciali che non prevedevano uniformità di interventi.”

“Sono molti anni che si fa fatica a tenere sotto controllo la popolazione di cinghiali sia per quanto riguarda i danni da incidenti stradali  che soprattutto alle colture agricole – ha sottolineato il presidente della Regione, Luca Ceriscioli; abbiamo voluto quindi uno strumento efficace per dare risposte importanti a chi investe nella propria attività agricola e la vede rovinata dalla presenza dei cinghiali.  Non cambiano gli obiettivi con l’eradicazione totale nella zona costiera, un numero ridotto in fascia collinare e leggermente meno nelle zone montane, ma cambiano gli strumenti che mettiamo a disposizione: la possibilità per l’agricoltore di abbattere l’animale sul proprio campo, la possibilità di mettere trappole e di costruire protezioni passive per evitare che l’animale si avvicini alle aree coltivate. Tutto ciò in collaborazione con gli otto ATC regionali e finanziato con i fondi del PSR. Una risposta più rapida nell’intervento perchè si porta a massimo 6 ore dall’avvistamento del cinghiale da parte dell’agricoltore con la possibilità di abbattimento chiamando la Polizia provinciale, così come altre tecniche di caccia ( la girata e la braccata) in funzione del raggiungimento del massimo numero di catture  per limitare i danni. Un provvedimento quindi che affronta anche la tempistica, accelerando ​gli​ intervent​i​, a tutela dell’agricoltore ma anche a garanzia dell’attività di caccia, fornendo le modalità più adeguate per gestire più facilmente il rapporto con il mondo agricolo“.

“E’stato un lavoro impegnativo , durato quasi un anno  – ha poi detto l’assessore Pieroni –  a cui si è dedicato anima e corpo il Servizio Caccia della Regione per armonizzare le esigenze e concertare azioni mirate tra i diversi settori interessati: gli ATC, i cacciatori e il mondo agricolo. Ma uno strumento – insieme alla nuova regolamentazione sui danni in agricoltura che andremo ad approvare a breve e il provvedimento sugli indennizzi per incidenti stradali che nella legge di bilancio 2018 è già dotato di 2 milioni di euro in tre anni – che ci consente finalmente di mettere in campo interventi razionali ed efficaci. “

Per agevolare la prima applicazione del Piano di Controllo, operativo da fine luglio circa, sono stati organizzati anche percorsi formativi per i soggetti attuatori ( ATC) , agricoltori  e cacciatori. La Regione Marche , inoltre, ha stabilito rispetto agli scorsi anni un periodo di caccia selettiva agli ungulati  molto più lungo di circa 11 mesi  all’anno. Molto significativo anche l’attività di monitoraggio degli interventi finalizzata a elaborare una dettagliata mappa del rischio cinghiali nelle varie zone e predisporre quindi azioni di prevenzione.

In allegato e mail le schede con i dettagli tecnici del Piano di Controllo:

Slide Cinghiali

 

Fonte: Conferenza delle Regioni e delle Province autonome