ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16978

Dati di presentazione dell’atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 815 del 16/06/2017
Firmatari
Primo firmatario: DI STEFANO FABRIZIO 
Gruppo: FORZA ITALIA – IL POPOLO DELLA LIBERTA’ – BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 16/06/2017
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 16/06/2017
Stato iter:

IN CORSO

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16978

presentato da

DI STEFANO Fabrizio

testo di

Venerdì 16 giugno 2017, seduta n. 815

FABRIZIO DI STEFANO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che:
il glifosato è un erbicida a largo spettro d’azione, utilizzato con successo per eliminare le piante infestanti, in grado di devitalizzare anche gli organi di conservazione ipogea delle erbe infestanti che in nessun altro modo potrebbero essere devitalizzati;

il settimanale consumerista il Salvagente ha condotto un’inchiesta sul glifosato analizzando le urine di 14 donne incinte, per quantificare il rischio di contaminazione durante un periodo delicato come la gravidanza. Il risultato è stato abbastanza chiaro: tutte le donne, senza esclusione, sono risultate positive anche con livelli molto diversi di contaminazione: da 0,4 nanogrammi per millilitro fino a 3,47;

la letteratura scientifica internazionale ha evidenziato che ci sono numerosi dati sperimentali condotti su cellule placentari ed embrionali umane che dimostrano come il glifosato induca necrosi e favorisca la morte cellulare programmata e che dunque si tratta di una sostanza genotossica;

l’Istituto per la ricerca sul cancro dell’Organizzazione mondiale per la sanità (IARC), più di un anno fa, ha inserito il glifosato nella lista delle sostanze probabilmente cancerogene, mentre in primo luogo l’EFSA (l’agenzia europea per la sicurezza dei cibi) e poi l’ECHA (l’organismo europeo per il controllo delle sostanze chimiche) hanno emesso parere di non cancerogenicità per l’erbicida più diffuso al mondo considerandolo unicamente rischioso per la salute degli occhi e l’inquinamento delle falde acquifere;

come rilevato da alcune agenzie di stampa, dalle mail sequestrate da un tribunale statunitense si legge chiaramente che almeno due importanti studi scientifici su cui si è basata la decisione dell’agenzia europea per la sicurezza alimentare sono stati trasferiti direttamente dalla multinazionale Monsanto, l’azienda produttrice di glifosato, a studiosi che poi li hanno firmati, avallandone l’indipendenza; non a caso, come rilevato da accreditati osservatori internazionali, l’EU Observer e il One World, il parere dell’Efsa discenderebbe direttamente da una relazione scritta dalla stessa Monsanto;

come riportato dalle maggiori agenzia di stampa il commissario europeo per la salute e la sicurezza alimentare, Vytenis Andriukaitis, confermando quanto sostenuto da Efsa e Echa, ha dichiarato che non c’è alcun motivo di vietare tale sostanza;

l’utilizzo del glifosato è attualmente permesso in agricoltura in tutti i Paesi europei e la Commissione europea dovrà decidere entro l’anno se prorogare ulteriormente il permesso di vendita e di utilizzo per i 15 anni previsti dagli accordi in materia di licenza per i fitofarmaci, oppure proibirne l’uso;

il Copa-Cogena, organizzazione dei sindacati agricoli e delle cooperative europee, ha inviato una lettera al presidente della Commissione Jean-Claude Juncker, chiedendo formalmente la proroga del rinnovo dell’autorizzazione dell’erbicida glifosato per 15 anni, come da prassi;

secondo le indiscrezioni trapelate e riportate da alcune testate giornalistiche, in considerazione della polemica sulla procedura di rinnovo di autorizzazione della sostanza in questione, la Commissione europea sarebbe intenzionata a proporre un rinnovo di 10 anni anziché 15;

in Italia, il glifosato è vietato solo parzialmente considerato che il decreto del Ministero della salute del 9 agosto 2016 ha provveduto ad introdurre soltanto due diversi divieti: uno di impiego del glifosato in pre-raccolto e pre-trebbiatura o in aree vicine a parchi pubblici e campi sportivi e l’altro di impiego dei prodotti che contengono il glifosato in associazione con il coformulante «ammina di sego polietossilata» –:

se il Governo intenda intraprendere iniziative efficaci al fine di disporre il divieto di vendita e di circolazione del glifosato, prodotto considerato cangerogeno dall’Iarc, nonché misure restrittive nei confronti delle importazioni di granaglie provenienti da Paesi esteri in cui vi è ampia utilizzazione dell’erbicida stesso.
(4-16978)

Classificazione EUROVOC:

EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

ricerca medica

cooperativa europea

inquinamento idrico

Fonte: Parlamento italiano