Il controllo della fertilità e della sanità di mandria sono fondamentali per raggiungere l’obiettivo della massima redditività nell’allevamento dei bovini da latte a causa delle forti ripercussioni negative di una insufficiente performance riproduttiva o dell’incidenza di malattie. Altro mezzo per ottenere reddito è rappresentato dall’aumento del prezzo ottenuto per la vendita di latte, attraverso l’aumento della qualità della materia prima (soprattutto tramite l’aumento dei componenti solidi). 

Sebbene l’allevamento di una razza in purezza consenta la rapida selezione di alcuni caratteri ed il miglioramento genetico, come testimoniato dalla Holstein, l’incrocio o crossbreeding è una alternativa che consente di sfruttare la superiorità di altre razze per altri caratteri. Ad esempio le razze Montbéliarde, Normanna e Rossa Scandinava sono superiori alla Holstein per caratteri quali il pregnancy rate (da 10 a 13 punti), la conta delle cellule somatiche (-0.33 log score del SCC) e per il contenuto in grasso e proteina (2.7 e 1.1 g/kg latte, rispettivamente). In più quando si impiega una strategia di incrocio l’effetto dell’eterozigosi può potenziare i tratti delle razze di partenza. Tuttavia le razze impiegate per l’incrocio risultano inferiori alla Holstein per quanto riguarda la produzione lattea (da 700 a 2500 kg di latte per una lattazione standard di 305 giorni. 

Nonostante i potenziali vantaggi, vi sono pochi studi che abbiano analizzato dettagliatamente la redditività di un allevamento non in purezza rispetto ad uno di sole bovine Holstein, e nessuno di questi ha preso in considerazione un periodo di transizione sufficientemente esteso per raggiungere l’equilibrio genetico tra le diverse razze.  

In questo studio è stata simulata tramite un modello statistico dinamico l’introduzione in un allevamento in purezza Holstein di una politica di incrocio con una o due razze, per un periodo di 15 anni. L’obiettivo è stato comparare la performance degli animali, la redditività aziendale ed il carico di lavoro per la gestione della mandria. Abbiamo ipotizzato che le differenze nella performance economica potessero dipendere da fattori quali 1) le razze impiegate per il crossbreeding e lo schema di incrocio adottato; 2) la produzione media per capo all’inizio della simulazione così come la fertilità e lo stato sanitario della mandria; 3) i prezzi medi del latte venduto e dei concentrati acquistati. 

La simulazione è stata condotta ipotizzando due mandrie di sole bovine di razza Holstein per un totale di 120 capi, con una distribuzione del valore genetico attorno alla media della popolazione. La prima mandria era impostata nel modello statistico per mimare le condizioni di una azienda con prevalenza media di malattie e di patologie riproduttive, con una produzione di circa 9000 L/capo/anno; la seconda mandria era caratterizzata da alta prevalenza di malattie e di patologie riproduttive e da una produzione annua per capo di 8500 L.  

Per ognuna di queste mandrie erano simulato quattro diversi schemi di incrocio 

  • Holstein (HO) x Holstein (HO) come mandria di controllo 
  • HO x Montbéliarde (MO) nel primo anno di simulazione. Successivamente metà delle femmine F1 era incrociata con HO per produrre vitelle ¾ HO e ¼ MO e l’altra metà era incrociata con MO per ottenere vitelle ¼ HO e ¾ MO. Queste a loro volta erano di nuovo incrociate con un toro di razza opposta a quella del padre e così via per le successive generazioni 
  • Schema di incrocio a tre razze con HO, MO e Normanna (NO) o Rossa Scandinava (RS): HO x MO x NO oppure HO x MO x RS. In questo schema nel primo anno tutte le femmine HO erano incrociate con MO e la successiva F1 era incrociata con NO o con RS, dopodiché si procedeva utilizzando di nuovo un toro HO e così via. 

Si aggiungevano al modello le seguenti condizioni: nella prima ipotesi si considerava un numero costante di capi in azienda mentre nella seconda ipotesi il numero dei capi era variabile, al fine di mantenere fissa la quota di latte venduta annualmente (ossia si assumeva che l’azienda avesse stabilito un contratto con una industria casearia). E’ stato scelto un periodo di simulazione di 15 anni in quanto tale intervallo rappresenta il tempo necessario per equilibrare genotipicamente la mandria ed inoltre raramente gli allevatori prendono decisioni sulla gestione aziendale oltre i 15 anni.  

Come referenze si consideravano il prezzo del latte alla stalla e i prezzi delle materie prime del 2014 in Francia.   

 

 

 

 

Changes in animal performance and profitability of Holstein dairy operations after introduction of crossbreeding with Montbéliarde, Normande, and Scandinavian Red 

Dezetter C. et al. 

Dairy Sci. 100:1–26

doi.org/10.3168/jds.2016-11436