Utilizzo di informazioni relative al progesterone nel latte raccolte in allevamento per prevedere gli esiti della fertilità in bovine da latte sottoposte ad inseminazione artificiale programmata.

Abstract

L’obiettivo di questo studio era valutare l’impiego in allevamento di un test qualitativo del progesterone nel latte, per prevedere l’assenza di una gravidanza nelle vacche da latte. Vacche di razza Jersey in lattazione (n = 752) sono state sottoposte per 5 giorni al protocollo Cosynch-72 per l’inseminazione artificiale programmata (TAI; giorno 8 GnRH, giorni 3 e 2 PGF2α, giorno 0 GnRH e IA programmata). Il latte è stato campionato ai giorni 0, 3, 7 e 28 rispetto all’esecuzione dell’IA programmata, e le concentrazioni di progesterone sono state valutate utilizzando un test immunocromatografico a flusso laterale. I campioni sono stati classificati in 3 gruppi che indicavano concentrazioni di progesterone elevate (hP4; linea di prova non visibile o più chiara rispetto a quella di riferimento), concentrazioni intermedie (iP4; linea di prova simile a quella di riferimento) e concentrazioni basse (lP4; linea di prova più scura rispetto a quella di riferimento). Il sangue è stato prelevato da un sottogruppo di vacche (n = 50) ai giorni 0, 3, 7 e 28 rispetto all’esecuzione della IA programmata, e le concentrazioni di progesterone plasmatico sono state determinate tramite RIA. Le bovine sono state osservate giornalmente per rilevare i segni dell’estro, controllando lo scolorimento della vernice apposta alla base della coda. La gravidanza è stata diagnosticata tramite ecografia ai giorni 34 e 62 successivi l’IA. Le concentrazioni di progesterone plasmatico lungo tutti i punti temporali sono apparse maggiori per hP4 (3.13 ± 0.20 ng/ml), seguito da iP4 (1.12 ± 0.27 ng/ml) e da lP4 (0.38 ± 0.23 ng/ml). Le vacche appartenenti al gruppo lP4 al giorno 3 presentavano un numero inferiore di esiti di gravidanza positivi dopo IA (P/AI) rispetto a quelle dei gruppi iP4 e hP4 (17.4, 38.3 e 37.2%, rispettivamente). Per quanto riguarda le misurazioni effettuate il giorno dell’IA (giorno 0), le vacche lP4 avevano una maggiore P/AI rispetto a quelle hP4 e iP4 (34.8, 0.0, e 15.6%, rispettivamente), e il rischio di perdita della gravidanza tendeva ad essere maggiore per il gruppo iP4 rispetto a quello lP4. Le bovine del gruppo lP4 al giorno 7 dopo l’IA avevano un P/AI inferiore rispetto a quelle dei gruppi iP4 e hP4 (12.0, 34.0, e 37.7%, rispettivamente). Le vacche classificate come lP4 al giorno 28 avevano un P/AI inferiore al giorno 62, seguite dalle vacche del gruppo iP4 e poi da quelle del gruppo hP4 (0.8, 9.2, e 59.4%, rispettivamente), ed erano a maggior rischio di perdita della gravidanza (lP4 = 74.6%, iP4 = 8.4%, hP4 = 7.1%). La sensibilità e la specificità nel prevedere l’assenza di gravidanza al giorno 62 sono state, rispettivamente, di 0.86 e 0.32 (giorno 3), 0.95 e 0.15 (giorno 0), 0.93 e 0.23 (giorno 7) e di 0.99 e 0.53 (giorno 28). La profilazione del progesterone nel latte in allevamento, effettuata utilizzando un test immunocromatografico a flusso laterale, è stata capace di identificare le vacche senza corpo luteo funzionale e di prevedere gli esiti della fertilità in seguito a IA programmata.

 

 

Use of on-farm milk progesterone information to predict fertility outcomes in dairy cows subjected to timed artificial insemination

B. O. Omontese,1* G. C. Gomes,2 A. R. Santos,1 L. G. Silva,1 V. R. Merenda,1 e R. S. Bisinotto2† 1Department of Veterinary Population Medicine, University of Minnesota, St. Paul 55108

2Department of Large Animal Clinical Sciences, D. H. Barron Reproductive and Perinatal Biology Research Program, University of Florida, Gainesville 32610

*Indirizzo attuale: Department of Food and Animal Sciences, Alabama A&M University, Normal, AL 35762.

Autore corrispondente: rsbisinotto@ufl.edu

J. Dairy Sci. 103:6600–6611

doi.org/10.3168/jds.2019-17405