L’UE gestisce le relazioni commerciali con i paesi terzi sotto forma di accordi commerciali, concepiti per creare migliori opportunità di scambi e superare le barriere commerciali.
La politica commerciale dell’UE è inoltre utilizzata come strumento per la promozione dei principi e dei valori europei, quali la democrazia, i diritti umani, l’ambiente e i diritti sociali.
Classificazione
Gli accordi commerciali variano a seconda del loro contenuto:
- Accordi di partenariato economico (APE) – sostengono lo sviluppo dei partner commerciali dei paesi dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico
- Accordi di libero scambio (ALS) – consentono l’apertura reciproca dei mercati tra i paesi sviluppati e le economie emergenti, mediante la concessione di un accesso preferenziale ai mercati
- Accordi di associazione – rafforzano accordi politici più ampi
L’UE conclude anche accordi commerciali non preferenziali, nell’ambito di intese più ampie come gli accordi di partenariato e cooperazione (APC).
I negoziati relativi agli accordi commerciali sono condotti conformemente alle norme di cui all’articolo 218 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea.
Per approfondimenti:
- Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (Gazzetta ufficiale)
- Argomenti a favore di un commercio aperto (Organizzazione mondiale del commercio)
Accordi commerciali
Negoziati commerciali in corso tra l’UE e i paesi terzi:
- Giappone – entro il 2018 sarà firmato l’accordo di libero scambio (ALS); le direttive di negoziato sono state adottate nel 2012
- Singapore – l’ALS, diviso in due parti, è in attesa di adozione da parte del Consiglio; le direttive di negoziato sono state adottate nel 2007 nel quadro dell’ASEAN, l’Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico
- Vietnam – l’ALS, diviso in due parti, è nella fase precedente la firma e la sua entrata in vigore è prevista nel 2019; le direttive di negoziato sono state adottate nel 2007 nel quadro dell’ASEAN
- Messico – il testo per la modernizzazione dell’accordo globale UE-Messico sarà ultimato entro il 2018; le direttive di negoziato sono state adottate nel 1999
- MERCOSUR – sono in corso negoziati relativi a un accordo commerciale, nel quadro dell’accordo di associazione, con il blocco commerciale sudamericano formato da Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay; le direttive di negoziato sono state adottate nel 1999
- Cile – sono in corso negoziati per la modernizzazione dell’ASL esistente; le direttive di negoziato sono state adottate nel 2017
- Australia e Nuova Zelanda – sono in corso negoziati ASL; le direttive di negoziato sono state adottate nel 2018
Per approfondimenti
- Elenco dei negoziati commerciali in corso
- UE-Giappone: il Consiglio adotta una decisione relativa alla firma di un accordo commerciale
- Il Consiglio avvia negoziati commerciali con l’Australia e la Nuova Zelanda
Nuova architettura degli accordi commerciali
Il 22 maggio 2018 il Consiglio adotta conclusioni relative alla modalità di negoziazione e conclusione degli accordi commerciali.
Esse stabiliscono i principi chiave che saranno alla base dell’approccio che il Consiglio applicherà d’ora in poi ai negoziati commerciali.
Concretamente il Consiglio si concentra in particolare su due aspetti:
- l’intenzione della Commissione europea di raccomandare la suddivisione in accordi separati delle disposizioni sugli investimenti e di altre disposizioni commerciali
- nonché il ruolo del Consiglio nei negoziati commerciali.
Per approfondimenti
Ruolo del Consiglio
Il Consiglio svolge un ruolo fondamentale nel definire i nuovi accordi commerciali.
Nella fase iniziale, il Consiglio autorizza la Commissione europea a negoziare un nuovo accordo commerciale a nome dell’UE. Ciò avviene attraverso un “mandato di negoziato”. Con tale autorizzazione, il Consiglio impartisce le direttive di negoziato, che includono gli obiettivi e l’ambito dei negoziati, nonché eventuali limiti di tempo.
La Commissione negozia quindi con il paese partner a nome dell’UE, in stretta cooperazione con il Consiglio e il Parlamento europeo.
Dopo che il testo dell’accordo è stato concordato con i partner, la Commissione trasmette al Consiglio proposte formali di adozione.
Al termine delle discussioni, il Consiglio adotta una decisione relativa alla firma dell’accordo a nome dell’UE. e trasmette l’accordo firmato al Parlamento europeo per approvazione.
Nella fase finale, dopo aver ottenuto l’approvazione del Parlamento europeo, il Consiglio adotta la decisione relativa alla conclusione dell’accordo.
Principi in materia di scambi commerciali
L’UE rispetta i principi dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC).
Nel giugno 2018, nel contesto delle crescenti tensioni commerciali a livello mondiale, il Consiglio europeo ha evidenziato la necessità di preservare e approfondire il sistema multilaterale disciplinato da regole.
L’UE si è inoltre dichiarata pronta a migliorare, insieme ai partner che condividono gli stessi principi, il funzionamento dell’OMC.
Gli accordi commerciali sono in genere molto complessi in quanto si tratta di testi giuridici che coprono un’ampia gamma di attività, dall’agricoltura alla proprietà intellettuale. Tuttavia, essi hanno in comune un certo numero di principi fondamentali.
Antidiscriminazione
Questo principio commerciale dell’OMC riguarda due aspetti:
- Nazione più favorita – i paesi non possono di norma operare discriminazioni tra i loro partner commerciali
- Trattamento nazionale – le merci importate e quelle prodotte localmente devono essere trattate allo stesso modo
Prevedibilità
Secondo l’OMC, la promessa di non sollevare una barriera commerciale può essere tanto importante quanto il suo abbattimento, in quanto garantisce prevedibilità alle imprese. In tal modo si stimolano gli investimenti, si creano posti di lavoro e i consumatori possono beneficiare pienamente dei vantaggi della concorrenza, ossia maggiore scelta e prezzi più bassi.
Concorrenza equa
Sebbene sia di norma descritta come un’istituzione “del libero scambio”, a volte l’OMC autorizza tariffe e, in un numero limitato di casi, altre forme di protezione. Più concretamente, promuove un sistema di norme volte a garantire una concorrenza aperta ed equa.
Per approfondimenti
Il tribunale multilaterale per gli investimenti
L’UE è il maggiore esportatore e importatore mondiale di investimenti diretti esteri. Ciò favorisce l’occupazione e la crescita economica. Per questo è essenziale incoraggiare e mantenere gli investimenti.
Per raggiungere questo obiettivo strategico, l’UE sta cercando di istituire un organismo permanente per la risoluzione delle controversie in materia di investimenti – un tribunale multilaterale per gli investimenti.
Secondo la Commissione europea, il tribunale dovrebbe sostituire i sistemi giurisdizionali bilaterali per gli investimenti che si occupano di accordi dell’UE in materia commerciale e di investimenti.
Per approfondimenti
- Compiti del tribunale multilaterale per gli investimenti (Commissione europea)
- Proposte per una politica commerciale dell’UE equilibrata e innovativa (Commissione europea)
Fonte: Consiglio europeo